REDATTORE SOCIALE
Carcere 09.4311/09/2007
Polizia penitenziaria negli Uepe: giovedì la presentazione del nuovo schema di decreto
Il Comitato di solidarietà assistenti sociali afferma di ''condividere le preoccupazioni e le critiche che continuano a giungere al Blog''. L'organismo chiede attenzione per evitare che si creino duplicazioni e ''indebite ingerenze''
ROMA – Polizia penitenziaria negli Uepe: siamo alla vigilia di una nuova convocazione delle organizzazioni sindacali da parte dell’amministrazione penitenziaria. Giovedì prossimo, 13 settembre, sarà infatti presentato proprio il nuovo schema di decreto relativo all' inserimento della polizia penitenziaria all'interno degli Uffici di esecuzione penale esterna con compiti di controllo su quanti sono sottoposti a misure alternative alla detenzione. E il Comitato di Solidarietà Assistenti Sociali torna ad evidenziare con una nota di “condividere le preoccupazioni e le critiche che continuano a giungere al Blog di solidarietà (http://www.solidarietaasmilano.blogspot.com/)”.
Il Comitato di solidarietà, innanzitutto, ribadisce la propria posizione: "Condividiamo gli approfondimenti di tipo giuridico effettuati sui precedenti schemi di decreto da giuristi ed esperti del settore, attuali anche rispetto alla nuova proposta formulata dall'Amministrazione Penitenziaria". Diciamo ‘no’ alla polizia penitenziaria negli Uepe e al controllo che verrebbe svolto dalla polizia penitenziaria per la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale anche se solo su specifica richiesta del Tribunale o del Magistrato di sorveglianza. Inoltre chiediamo di conoscere i reali costi della sperimentazione e dove saranno reperiti i finanziamenti".
"Le modifiche previste dallo schema di decreto - sempre secondo il Comitato - non possono essere definite da un atto amministrativo del ministro ma per legge".
"Per non snaturare le caratteristiche delle misure alternative e le diverse competenze e professionalità che entrano in gioco - continua il Comitato di solidarietà assistenti sociali - si trovino all’interno di un progetto complessivo di riforma del sistema delle misure alternative, altri strumenti e soluzioni".
Viene inoltre sottolineata "la possibilità di individuare comunque per il Direttore degli Uepe un importante ruolo di raccordo tra un eventuale servizio di verifica e il servizio Uepe, salvaguardando la sua specifica connotazione tecnico-professionale e senza per questo pensare ad un Direttore ‘funzionario di polizia’ o necessariamente ad un servizio Uepe, parte integrante degli organismi di ordine pubblico e sicurezza".
Secondo il Comitato di Solidarietà assistenti sociali, in tal modo "non si creerebbero duplicazioni, indebite ingerenze, non si organizzerebbe un servizio nel servizio e sarebbe più agevole garantire al Tribunale di sorveglianza e al magistrato di sorveglianza, quello che avviene oggi: la possibilità di avere in qualsiasi momento, da due diversi servizi, informazioni distinte prodotte da professionalità che hanno punti di vista diversi e che proprio per tale motivo possono offrire un importante elemento di garanzia sia per la professionalità degli stessi che per i cittadini che scontano una pena in misura alternativa".
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