ORDINE NAZIONALE ASSISTENTI SOCIALI
Giustizia: verso una conferenza sul servizio sociale nel penale
Redattore Sociale, 3 settembre 2007
L’Ordine nazionale degli assistenti sociali vuole ha l’intenzione di organizzare un meeting il prossimo mese di ottobre. "Il servizio sociale della giustizia sta attraversando una delle più difficili fasi della sua storia". Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, nella seduta di Consiglio del 15/16 giugno scorso, ha deciso di farsi promotore di una Conferenza nazionale sul servizio sociale del settore penale adulti, da tenersi nell’ottobre prossimo.
"Il rinvio di ogni decisione in merito al decreto interministeriale, stabilito dai vertici Dap in occasione dell’incontro avuto con le organizzazioni sindacali l’11 luglio scorso, attribuisce a tale iniziativa una valenza ancora maggiore - afferma una nota delle assistenti sociali -. Infatti, la conferenza potrà veramente essere sede e occasione di confronto fra punti di vista anche diversi, nonché di attenta e schietta valutazione di tutti gli elementi che compongono e incidono sul complesso mondo della esecuzione penale esterna e sul ruolo, in tale ambito rivestito, dal servizio sociale".
"Il servizio sociale della Giustizia del settore adulti sta attraversando, oggi, una delle più difficili fasi di tutta la sua ultratrentennale storia - continua -. Infatti la recente proposta del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di inserire la polizia penitenziaria, con funzioni di controllo, nell’esecuzione penale esterna e, nello specifico, nella detenzione domiciliare e nell’affidamento in prova al servizio sociale (proposta, che si è concretizzata in due distinte bozze di decreto, uno del Ministero della Giustizia e, il secondo, interministeriale - Ministeri della Giustizia e dell’Interno), ha suscitato forti reazioni e allarme per il futuro del servizio sociale di tale settore, sia nella maggioranza degli assistenti sociali degli Uffici esecuzione penale esterna (Uepe), sia nel mondo del volontariato penitenziario e dell’associazionismo". Preoccupazione e sconcerto sono stati espressi anche dal Coordinamento degli assistenti sociali della Giustizia (Casg) e da molte organizzazioni sindacali, fra cui la Cgil, l’Ugl, il Sag Unsa, la Federazione delle RdB e il Salpe.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali ha raccolto il disagio degli operatori degli Uepe e, "ponendosi l’obiettivo di assolvere il proprio compito di tutela della professione, è intervenuto attivandosi su più fronti, anche al fine di allargare l’area di riflessione". A tale scopo ha incontrato sia il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, sia i vertici del Dap, ai quali sono state sottoposte valutazioni e proposte in merito all’ipotesi di riforma.
Redattore Sociale, 3 settembre 2007
L’Ordine nazionale degli assistenti sociali vuole ha l’intenzione di organizzare un meeting il prossimo mese di ottobre. "Il servizio sociale della giustizia sta attraversando una delle più difficili fasi della sua storia". Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, nella seduta di Consiglio del 15/16 giugno scorso, ha deciso di farsi promotore di una Conferenza nazionale sul servizio sociale del settore penale adulti, da tenersi nell’ottobre prossimo.
"Il rinvio di ogni decisione in merito al decreto interministeriale, stabilito dai vertici Dap in occasione dell’incontro avuto con le organizzazioni sindacali l’11 luglio scorso, attribuisce a tale iniziativa una valenza ancora maggiore - afferma una nota delle assistenti sociali -. Infatti, la conferenza potrà veramente essere sede e occasione di confronto fra punti di vista anche diversi, nonché di attenta e schietta valutazione di tutti gli elementi che compongono e incidono sul complesso mondo della esecuzione penale esterna e sul ruolo, in tale ambito rivestito, dal servizio sociale".
"Il servizio sociale della Giustizia del settore adulti sta attraversando, oggi, una delle più difficili fasi di tutta la sua ultratrentennale storia - continua -. Infatti la recente proposta del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di inserire la polizia penitenziaria, con funzioni di controllo, nell’esecuzione penale esterna e, nello specifico, nella detenzione domiciliare e nell’affidamento in prova al servizio sociale (proposta, che si è concretizzata in due distinte bozze di decreto, uno del Ministero della Giustizia e, il secondo, interministeriale - Ministeri della Giustizia e dell’Interno), ha suscitato forti reazioni e allarme per il futuro del servizio sociale di tale settore, sia nella maggioranza degli assistenti sociali degli Uffici esecuzione penale esterna (Uepe), sia nel mondo del volontariato penitenziario e dell’associazionismo". Preoccupazione e sconcerto sono stati espressi anche dal Coordinamento degli assistenti sociali della Giustizia (Casg) e da molte organizzazioni sindacali, fra cui la Cgil, l’Ugl, il Sag Unsa, la Federazione delle RdB e il Salpe.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali ha raccolto il disagio degli operatori degli Uepe e, "ponendosi l’obiettivo di assolvere il proprio compito di tutela della professione, è intervenuto attivandosi su più fronti, anche al fine di allargare l’area di riflessione". A tale scopo ha incontrato sia il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, sia i vertici del Dap, ai quali sono state sottoposte valutazioni e proposte in merito all’ipotesi di riforma.
<< Home page