REDATTORE SOCIALE
CARCERE
17.36 - 03/08/2007
Polizia penitenziaria negli Uepe, l'Anfu: ''Bene, ma servono i commissariati''
Parla l'Associazione nazionale dei Funzionari della Polizia Penitenziaria: ''L'istituzione di articolazioni autonome a cui poter affidare la responsabilità di tali organi, eviterebbe sterili diatribe fra diverse figure professionali''
"Appare lodevole l’iniziativa del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, di concerto con il Ministero dell’Interno, di far trasmigrare le competenze sui controlli di polizia dei soggetti in esecuzione penale esterna ai penitenziari da altri Corpi di Polizia alla Polizia penitenziaria". A dichiararlo è Mariano Salvatore, segretario nazionale dell’Anfu, l’Associazione nazionale dei Funzionari della Polizia Penitenziaria. Per Salvatore, "ciò oltre a rappresentare la giusta attribuzione di compiti all’organo appropriato, consentirebbe il recupero di unità alla Polizia di Stato ed all’Arma dei Carabinieri permettendo una migliore razionalizzazione delle risorse umane fra tutti i Corpi di Polizia". Tuttavia, per l’Anfu, "la proposta organizzativa non appare per nulla aderente a quanto inizialmente annunciato dal Ministro della Giustizia che ha sempre asserito di voler dar vita, in funzione di ciò, a commissariati di polizia penitenziaria".
"L’istituzione di articolazioni autonome della polizia penitenziaria - afferma - oggi finalmente dotata di personale direttivo del Corpo a cui poter affidare la responsabilità di detti organi, eviterebbe superflue e sterili diatribe fra diverse figure professionali operanti nell’amministrazione penitenziaria, eluderebbe sovrapposizioni di competenze e renderebbe giustizia ai commissari della polizia penitenziaria, ad oggi formalmente privati delle funzioni direttive cui sarebbero demandati ad adempiere".
"L’auspicio - conclude - e che ciò si realizzi e che le sedi delle istituenti articolazioni possano essere individuate nei Tribunali di Sorveglianza con dipendenza funzionale del personale di detti uffici, dai magistrati di sorveglianza (come peraltro avviene nel procedimento penale con le sezioni di polizia giudiziaria) attraverso la costituzione di nuclei che oltre ai controlli sull’esecuzione penale esterna possano rappresentare una vera e propria polizia dell’esecuzione penale sia intra che extra muraria".
17.36 - 03/08/2007
Polizia penitenziaria negli Uepe, l'Anfu: ''Bene, ma servono i commissariati''
Parla l'Associazione nazionale dei Funzionari della Polizia Penitenziaria: ''L'istituzione di articolazioni autonome a cui poter affidare la responsabilità di tali organi, eviterebbe sterili diatribe fra diverse figure professionali''
"Appare lodevole l’iniziativa del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, di concerto con il Ministero dell’Interno, di far trasmigrare le competenze sui controlli di polizia dei soggetti in esecuzione penale esterna ai penitenziari da altri Corpi di Polizia alla Polizia penitenziaria". A dichiararlo è Mariano Salvatore, segretario nazionale dell’Anfu, l’Associazione nazionale dei Funzionari della Polizia Penitenziaria. Per Salvatore, "ciò oltre a rappresentare la giusta attribuzione di compiti all’organo appropriato, consentirebbe il recupero di unità alla Polizia di Stato ed all’Arma dei Carabinieri permettendo una migliore razionalizzazione delle risorse umane fra tutti i Corpi di Polizia". Tuttavia, per l’Anfu, "la proposta organizzativa non appare per nulla aderente a quanto inizialmente annunciato dal Ministro della Giustizia che ha sempre asserito di voler dar vita, in funzione di ciò, a commissariati di polizia penitenziaria".
"L’istituzione di articolazioni autonome della polizia penitenziaria - afferma - oggi finalmente dotata di personale direttivo del Corpo a cui poter affidare la responsabilità di detti organi, eviterebbe superflue e sterili diatribe fra diverse figure professionali operanti nell’amministrazione penitenziaria, eluderebbe sovrapposizioni di competenze e renderebbe giustizia ai commissari della polizia penitenziaria, ad oggi formalmente privati delle funzioni direttive cui sarebbero demandati ad adempiere".
"L’auspicio - conclude - e che ciò si realizzi e che le sedi delle istituenti articolazioni possano essere individuate nei Tribunali di Sorveglianza con dipendenza funzionale del personale di detti uffici, dai magistrati di sorveglianza (come peraltro avviene nel procedimento penale con le sezioni di polizia giudiziaria) attraverso la costituzione di nuclei che oltre ai controlli sull’esecuzione penale esterna possano rappresentare una vera e propria polizia dell’esecuzione penale sia intra che extra muraria".
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