L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 31 agosto 2007

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI TRENTINO ALTO ADIGE


Questo Ordine regionale ha ricevuto, nei mesi scorsi, una nota inviata dagli assistenti sociali che lavorano presso l’Ufficio di esecuzione penale esterna di Trento, a cui è seguito un incontro tra alcuni di loro ed alcuni componenti del Consiglio. In questa sede i colleghi hanno ribadito la preoccupazione rispetto ai cambiamenti proposti dalla bozza di Decreto Ministeriale prima ed ora Interministeriale.Il nostro intervento nasce quindi dalla necessità di tutelare il Servizio Sociale nei vari contesti dell’esercizio professionale tenendo in debita considerazione tutte le istanze che arrivano dalle varie realtà operative, con uno spirito costruttivo e non rivendicativo, di cui questo Ordine regionale vuole farsi portavoce.In merito alla questione del nucleo di verifica della Polizia penitenziaria presso gli UEPE, stiamo seguendo con profondo interesse l’evolversi di una situazionelegislativa che pone in grave disagio professionale gli assistenti sociali che operano negli UEPE sul territorio nazionale.Siamo in accordo con quanto scritto dal Consiglio regionale d’Abruzzo in data 01 agosto 2007, da altri Ordini regionali nei mesi precedenti e dallo stesso Ordine nazionale nel documento di maggio c.a.; abbiamo raccolto e letto vario materiale in merito, attraverso il sito del Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia (www.casg.it) e nell’apposito sito www.solidarietaasmilano.blogspot.com, così come ci è sembrato particolarmente delicata e da non sottovalutare la posizione indicata dal CNCA nel documento di data 19 luglio 2007 (“No alla polizia penitenziaria negli Uffici di esecuzione penale esterna” in www.cnca.it).Il tema è di grande rilevanza proprio perché coinvolge differenti professionalità, e crediamo vada prestata la giusta attenzione affinché non si riduca ad un mero conflitto tra di esse, bensì si cerchi di far rispettare quanto indicato nel nostro Codice Deontologico, poiché è la parte che ci compete (si vedano art. 10, artt. 41 e 42, artt. 44 e seguenti).Riteniamo fondamentale che il Consiglio Nazionale mantenga il proprio ruolo di interlocutore con i due Ministri (di Giustizia e dell’Interno) in quanto soggetto legittimato ad inserirsi nel processo in atto al fine di poter garantire la tutela della competenza e del mandato istituzionale e professionale del Servizio Sociale della Giustizia. Al contempo siamo disponibili ad affiancare l’Ordine Nazionale sia partecipando ai futuri incontri sull’argomento (come previsto nella seduta del Consiglio Nazionale del 14 e 15 giugno 2007), sia condividendo azioni omogeneesu tutto il territorio nazionale di cui ogni Ordine regionale può e deve farsi portavoce nel proprio territorio di competenza.
Distinti saluti.
Il PresidenteAnna Lisa Zambotti