L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

lunedì 22 ottobre 2007

CONFSAL-UNSA



Al Pres. Ettore Ferrara
Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
ROMA
Al Dott. Emilio di Somma
Vice Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
ROMA
Al Dott. Massimo De Pascalis
Direttore Generale del Personale
e della Formazione
ROMA
e, per conoscenza
Al Sen. Clemente MASTELLA
Ministro della Giustizia
ROMA
Al Prof. Luigi Manconi
Sottosegretario di Stato
Ministero della Giustizia
Al Servizio per le Relazioni Sindacali
Dipartimento Amm.ne Penitenziaria
ROMA
OGGETTO: Status del Personale civile " penitenziario – richiesta confronto nazionale
La scrivente O.S., sin dall’insediamento delle SS.LL. ai vertici del DAP, ha più volte rappresentato (per le vie brevi, con apposite note e nel corso degli incontri sindacali) le numerose problematiche del personale penitenziario del Comparto Ministeri, ricevendo al riguardo ampie assicurazioni intese a voltar pagina rispetto alla "passata gestione" e a definire, in un lasso di tempo ragionevole, i punti di criticità che paralizzano l’Amministrazione penitenziaria, ridando così efficienza ed efficacia all’attività istituzionale e, nel contempo, dignità giuridico, economica e professionale al personale tutto.
A tutt’oggi, però, nonostante le numerose rassicurazioni di volta in volta fornite dalle SS.LL., dobbiamo registrare che neppure le problematiche immediate del personale civile sono state risolte .
La CONFSAL UNSA " INVITA " pertanto l’Amministrazione, ritenendo che sia trascorso ormai quel ragionevole lasso di tempo necessario per approfondire le questioni poste sul tappeto, ad affrontare, con autorevolezza e senza ulteriori indugi, la questione dello " Status del personale civile", prestando quindi attenzione agli Educatori, Assistenti Sociali, Tecnici, Amministrativi e Sanitari che, con professionalità, spirito di sacrificio e senso di abnegazione, attendono allo svolgimento della delicata attività istituzionale, sia all’interno che all’esterno delle carceri, fianco a fianco con il personale di polizia e dirigenza penitenziaria, senza però i medesimi riconoscimenti giuridici e professionali ma, anzi, negli ultimi anni, nel più completo stato di abbandono.
La CONFSAL UNSA " DENUNCIA", infatti, le macroscopiche, ingiustificabili ed intollerabili sperequazioni e disparità di trattamento del personale civile delle carceri e degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, rispetto al personale di polizia, quali.
Indennità di trasferta soppressa
Trattamento pensionistico negato l’abbuono di 1 anno ogni 5
Rimborso rette asili nido dei figli soppresso
Indennità meccanografica esp. informatici soppressa
Stipendio inferiore del 30%
Stanziamenti lavoro straordinario ridotti del 70% nell’arco di due anni
Assunzioni di personale dall’esterno sospese
Assunzioni vincitori riqualificazioni sospese
Assunzioni vincitori concorsi dirigenziali sospese
Rapporto di lavoro di diritto pubblico soppresso
La CONFSAL UNSA "DENUNCIA" in particolare l’inopportuna e disfunzionale estensione al personale penitenziario della privatizzazione del rapporto di lavoro, che ha comportato la cancellazione "sic et simpliciter" del riconoscimento giuridico della peculiarità e della atipicità delle funzioni penitenziarie, nonché la consequenziale soppressione dell’indennità penitenziaria, uniformando così gli operatori penitenziari civili ai dipendenti che svolgono un ordinario lavoro burocratico nella Pubblica Amministrazione.
La CONFSAL UNSA " DENUNCIA" inoltre che all’interno delle carceri su un totale di 50.0000 dipendenti solo al personale civile (il 10% degli operatori) non è riconosciuta ne la particolare natura delle funzioni esercitate ne il rapporto di lavoro di diritto pubblico, in deroga all’art. 2, commi 2 e 3, del D.lgs 165/2001 (vedasi polizia e dirigenza penitenziaria).
La CONFSAL UNSA "RIBADISCE" che il lavoro espletato da tutti gli operatori penitenziari è stato qualificato come "MISSIONE" e classificato "DI NATURA INGRATA" dalle "Regole Minime per il trattamento del detenuto" (risoluzione adottata dall’ONU in Ginevra il 30 agosto 1955) e nelle "Regole Penitenziarie Europee" (Raccomandazione n. 87-3), entrambe recepite dal Governo Italiano.
La CONFSAL UNSA "DENUNCIA", altresì , che allo stato attuale il lavoro prestato dal personale civile penitenziario non è classificato neppure usurante e, quindi, agli operatori viene negato anche il diritto al pensionamento anticipato di 3 anni. Infatti è innegabile che l’operatore del carcere è sottoposto a forme di logoramento e stress psico-fisico, con frequenti episodi di somatizzazione del disagio, che sfociano nella nota "Burnout’s Sindrome".
La CONFSAL UNSA "DENUNCIA", infine, l’assenza di provvedimenti correttivi a favore del personale civile penitenziario anche nel ddl n. 1817 in esame al Senato della Repubblica (Finanziaria 2008).
La CONFSAL UNSA , pertanto, per le ragioni sopra esposte- CHIEDE- l’apertura urgente di un tavolo di confronto nazionale sullo "Status del Personale civile" penitenziario.