L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

lunedì 5 novembre 2007

UIL- penitenziari


05 novembre 2007
COMUNICATO STAMPA "PACCHETTO SICUREZZA"
“L’invocato principio della certezza della pena non sarà certamente assicurato dalle ultime iniziative legislative del Governo. Il previsto maggior ricorso alla custodia cautelare potrebbe rilevarsi inutile ed inefficace se non si interviene con immediatezza sulla organizzazione del sistema penitenziario”.
Ha dichiararlo è Eugenio SARNO, Segretario Generale della UILPA Penitenziari, a margine dell’audizione odierna delle OO.SS. del Comparto Sicurezza presso la Commissione Affari Costituzionali, avente ad oggetto il “Pacchetto Sicurezza”.
“La certezza della pena si può perseguire anche attraverso una nuova concezione della pena stessa. Per questo ribadiamo la nostra piena condivisione agli orientamenti del Ministro Mastella per un maggior ricorso alle misure alternative. E’ ovvio che bisognerà, in tal caso, garantire i necessari controlli e su ciò la polizia penitenziaria è pronta a fare la propria parte, ovviamente attraverso un congruo aumento degli organici che consenta l’avvio della fase sperimentale presso gli UEPE (Uffici di Esecuzione Penale Esterna)”.
Sulle necessità di intervenire a modifica della Gozzini il Segretario della UILPA Penitenziari ha precisato: “noi non possiamo dimenticare gli effetti della Gozzini nella sua avanzata civiltà giuridica. Non si tratta, quindi, di modificare la Gozzini abolendo i benefici, quanto disciplinare in modo più stringente l’accesso a quei benefici”.
Eugenio SARNO ha poi ricordato al presidente Violante che: “noi abbiamo sostenuto il varo dell’indulto anche perché eravamo sulla border-line di una rivolta nelle carceri.
Oggi gli effetti di quel provvedimento stanno per esaurirsi e non potete pensare di gestire le difficoltà solo invocando nuove carceri che non saranno disponibili prima di alcuni anni. Per questo vi invitiamo a portare in parlamento la questione penitenziaria che individui una nuova organizzazione del sistema e garantisca condizioni, mezzi e organici a cominciare già dalla finanziaria in discussione”.