L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

martedì 25 dicembre 2007

LETTERA A BABBO NATALE


Caro Babbo Natale:
Dì la verità agli italiani sulle riforme mancate

Caro Babbo Natale,
quest’anno, per la giustizia, vorrei solo la verità. Non voglio più chiederti quello che ho chiesto per anni, assieme a tanti altri, avvocati, magistrati, intellettuali, perché so che non me lo puoi portare. Non mi puoi portare soldi, pare non ce ne siano, che pure servirebbero per far funzionare la baracca. Neppure ti chiedo la terzietà del giudice, quella vera, perché ormai è diventata un regalo fuori moda, non interessa neanche agli avvocati e quando la si nomina tutti a dire “uffa, ancora, e che fissazione!”.
Come se fosse una fissazione applicare la Costituzione. Non ti chiedo un codice penale nuovo, perché non sono mica stupido: sono sessant’anni che lo faccio ed è chiaro come il sole che non arriverà neanche in questa legislatura, con buona pace del mio amico Pisapia. Solo che stavolta non arriverà per motivi un po’ diversi dal passato. E’ troppo buono Pisapia, non gli piace l’ergastolo, come non piaceva a tanti nel mondo del diritto, fino a qualche tempo fa. Solo che oggi l’ergastolo va di moda perché abbiamo il problema della sicurezza e non si può eliminare quel “fine pena: mai” che rassicura il popolo. Come si fa a fare la faccia intelligente in tempi in cui quella feroce è diventata un must? Come si fa a spiegare che una pena senza speranza è una pena senza senso?
E’ troppo buono Pisapia e anche anacronistico:lavora senza proclami, senza strologare ogni giorno in televisione, è troppo serio. Non va di moda neppure tra i suoi, altrimenti l’avrebbero fatto ministro di Giustizia al posto di quello attuale, che fa il contrario. Visto che ci sono neppure non ti chiederò di dare una ripulitina alle carceri, né di farle funzionare meglio. Che vuoi che ce ne freghi di queste cose, oggi trionfa la Zero Tolerance e la gente si è stufata dei detenuti. E’ vero o non è vero, come dice Calderoli, che le nostre galere sono Hotel di lusso? E allora che soffrano i detenuti e non si lamentino.
Perciò una cosa è sicura: quest’anno non ti chiederò neppure un cent per la Gozzini, stai tranquillo. Quella, la Gozzini, è diventata come quegli zii matti di cui in famiglia si parla sempre male, e quando arrivano gli ospiti si chiudono in camera per non farli vedere.Errori di gioventù a cui si imputano tutte le colpe quando le cose vanno male, senza stare a vedere se l’hanno fatto sul serio, se gli capita una volta o mille. Si rompe il televisore? Colpa dello zio che pasticcia col telecomando anche se lo usa solo la domenica.
Con la Gozzini è uguale: se cinquemila detenuti vanno in permesso e poi tornano nessuno se ne accorge, se uno di questi commette un reato è colpa della Gozzini che non funziona e la cosa finisce sui giornali. La Gozzini è l’unica legge italiana che si valuta ogni mille volte che la si applica, immancabilmente quella sbagliata, delle altre novecentonovantanove non interessa a nessuno.Già che ci sono ti dico anche che il 41 bis sta bene lì dov’è e quel giudice americano che l’ha definito una tortura si faccia gli affari suoi, pensi a Guantanamo, come gli hanno detto alcuni coraggiosi magistrati italici. Come se non si potesse dire che tutte e due le cose sono indegne di paesi civili.
Una cosa, per la verità, te la volevo chiedere, caro Babbo Natale, e riguardava Vespa, Mentana, Santoro & Co. Però poi ho pensato che tanto era inutile, che neppure tu ci puoi fare nulla. Avevo pensato che se, almeno per un po’, si fossero interessati di altre cose, senza erigere teatrini sui processi in corso, senza convocare quella compagnia di giro fatta di avvocati, magistrati e specialisti di varia umanità che conciona su tutto senza conoscere nulla -spesso dicendo bugie- l’idea pubblica della giustizia ne avrebbe guadagnato in credibilità. Poi ho pensato che ti avrebbero accusato di mettere il bavaglio all’informazione e magari avrebbero pure fatto recitare ad un attore il brogliaccio di una telefonata tra te e la Befana, una di quelle scandalose, scelte da qualcuno scartandone dieci precedenti e dieci successive che la spiegavano, così sputtanandoti per l’eternità. E allora ho pensato che era meglio di no.
In conclusione Ti chiedo una sola cosa: fammi la cortesia Babbo dì agli italiani la verità sulla ragionevole durata, digli quali sono i veri motivi dei rinvii dei processi, regalagli il lavoro che hanno fatto la Camera Penale di Roma e l’Eurispes, che dimostra come le garanzie non c’entrano nulla ed è tutta colpa della inefficienza burocratica.Racconta la verità sulla Gozzini, e pure sull’indulto, visto che ci sei. E rassicurali, donagli le statistiche del Ministero dell’Interno, quelle che dimostrano che non siamo il Far West, che omicidi e rapine sono in calo da quindici anni. Digli la verità Babbo Natale, ché la politica la nasconde.
Valerio Spigarelli ( avvocato)
da radiocarcere.it