Rdb - polizia penitenziarina negli UEPE - incontro 17 dicembre
Ancora sulla Polizia Penitenziaria negli Uepe
Dichiarazione a verbale
Questa O.S., a fronte dell’ennesima prepotenza perpetrata dal Dap, con la nuova proposta di D.M. per la cosiddetta “sperimentazione” negli Uepe della Polizia Penitenziaria ripropone il suo fermo “No” a che ciò avvenga e questo perché in questi mesi:
Con spirito di collaborazione tutte le O.S. hanno rappresentato varie istanze. Nessuna di esse è stata recepita, nemmeno quelle della polizia Penitenziaria che paradossalmente,pur trovandosi su fronti opposti per cultura sindacale vedevano d’accordo alcune sigle su ipotesi quali quella di collocare i nuclei all’esterno degli Uepe.
Nonostante gli autorevoli interventi di studiosi, magistrati, operatori del settore, dell’Ordine degli A.S., si è ancora una volta espropriato il Servizio Sociale e delle sue prerogative, previste dalla legge (art. 47 O.P.) che lo vede esclusivo gestore dell’Affidamento in prova al Servizio Sociale, ma soprattutto va rilevato che l’Uepe diventa nella sostanza un commissariato di Polizia, che si avvale anche dell’operatività degli Assistenti Sociali e che il Direttore dell’Ufficio Uepe diventa nella sostanza un funzionario di Polizia a tutti gli effetti.
Non si capisce perché debba essere un funzionario dell’area educativa a partecipare alla selezione del personale e non invece un assistente sociale.
Inutile continuare nella disamina del D.M., anche perché così come proposto non è emendabile, e soprattutto perché l’Amministrazione ha dimostrato chiaramente di non volere contributi .
Va ricordato che nei giorni 14 e 15 novembre è stato organizzato un convegno dove non sono state invitate alcune O.S. e - soprattutto che quelle coinvolte - lo sono state in quanto uditori.
Da tutti questi elementi si desume che all’Amministrazione quindi poco importa dell’avviso delle O.S.
Va tuttavia ribadito in questa sede che:
Si sta andando sempre più verso un carcere di polizia, dove si sovrappongono i rapporti di forza a quelli educativi e della persuasione. Ne abbiamo prova dall’aggressione alla collega di Volterra, ridotta al silenzio con la forza ad opera di un detenuto, in un carcere i cui scenari sono assolutamente inquietanti e comuni a molte altre situazioni, e che ben lungi dall’essere un caso isolato rischia di
ripetersi altrove perché in troppe situazioni l’operatore sociale è ridotto al silenzio.
Va doverosamente sottolineato che la vita a Volterra è continuata a svolgersi tranquillamente tanto che il giorno successivo si è fatta festa per presentare le poesie di un detenuto. Ohibò… anziché all’interno la direttrice ha spostato la festa all’esterno… ma sempre di festa inopportuna si è trattato.
In questo senso le scelte politiche dell’Amministrazione, che “soddisfano” solo le cosiddette esigenze della Polizia Penitenziaria non possono che preoccuparci. Ma sono veramente quelle espresse le “esigenze”, oppure prioritario è il compito che discende dal dettato costituzionale?
Ebbene tali scelte già operate evidenziano una regressione culturale e politica del sistema penitenziario rispetto agli obiettivi educativi sanciti dalla normativa
Esiste, ed è vera, reale, tangibile, ancor più con questo D.M., un volontà di espulsione dal carcere
degli Operatori Sociali. Resi innocui gli Educatori, gli Psicologi e quant’altri non funzionali ad una gestione esclusivamente securitaria dell’Istituzione, si passa all’attacco dell’Esecuzione Penale Esterna, coinvolgendo l’area della sicurezza in modo confuso e strumentale negli Uepe.
Si sta pensando ad un decreto che istituisca l’area della sicurezza ed i suoi vertici. Per le altre aree è bastata un circolare. Perchè questa differenza? Per cancellarle quando sarà venuto il momento?
Ma non basta, l’ultima circolare sulla gestione delle risorse umane negli Istituti continua a parlare genericamente di “educatori” ci si dimentica che esiste un’area della quale fanno anche parte i poliziotti, e che rappresenta un ben più complessa realtà di quella minimalista rappresentata. Ma
questo va nel solco dell’operato del Ministro che in occasione del Natale ha fatto gli auguri alla sola Polizia Penitenziaria.
In questo contesto peraltro affermando che si vuole fare una sperimentazione si cerca di gettare la cenere negli occhi, perché essa è voluta esclusivamente dai Dirigenti Uepe e dalla loro Direzione Generale.
Non si dirà mai che è andata male, neanche se il risultato sarà disastroso.
Avevamo chiesto che venisse presa in considerazione la necessità di considerare il lavoro di quanti operano in carcere “lavoro usurante” e l’Amministrazione ha fatto finta di non sentire… neanche dopo l’aggressione di Volterra. Significa proprio che nulla interessa di questo personale.
Stanti questi scenari avevamo chiesto la possibilità di passare ad altre Amministrazioni e anche qui lettera morta. C’è bisogno di altre dimostrazioni per affermare il totale disinteresse dell’Amministrazione nei confronti del personale del Comparto Ministeri?
Su queste scelte di politica penitenziaria non siamo d’accordo… trovateci altre collocazioni.
Roma, 17 dicembre 2007
Il Coordinamento RdB Penitenziari
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