L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 7 dicembre 2007

REDATTORE SOCIALE

Polizia Penitenziaria negli Uepe: prosegue la mobilitazione

Redattore Sociale, 7 dicembre 2007

Nuovo incontro il 17 dicembre tra i vertici dell’Amministrazione penitenziaria e i sindacati. Gli assistenti sociali: "Così vengono trasformati in Commissariati".
Si terrà il 17 dicembre l’incontro tra i vertici dell’Amministrazione penitenziaria e i sindacati, sulla proposta di inserire la polizia penitenziaria negli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna (Uepe), per costituire dei nuclei di verifica e controllo sulle misure alternative. A circa sette mesi dalla presentazione della prima bozza del decreto ministeriale prosegue la mobilitazione degli assistenti sociali. Per il Comitato di solidarietà assistenti sociali " è stato bloccato, grazie all’intervento di alcune Organizzazioni sindacali, il tentativo dell’Amministrazione penitenziaria di accelerare sull’avvio della sperimentazione attraverso dei diktat e l"interruzione del confronto sindacale". La nuova bozza di decreto "è sostanzialmente identica a quella precedente", denunciano: "Non è stata in alcun modo presa in considerazione la richiesta fatta da quasi tutte le organizzazioni sindacali., anche della Polizia Penitenziaria, di superare la previsione di collocare i nuclei di verifica presso gli Uepe".
La critica degli assistenti sociali è che, in questo modo, "gli Uepe vengono di fatto trasformati in dei Commissariati impegnati a governare l’ordine pubblico più che la sicurezza e l’inclusione". Secondo il Consiglio Nazionale del Coordinamento assistenti sociali giustizia "evidentemente l’Amministrazione Penitenziaria continua a sottovalutare il problema e vuole a tutti i costi procedere con una sperimentazione che così come è, non soddisfa nessuno, né gli operatori attualmente occupati negli Uepe né la Polizia Penitenziaria". "Le osservazioni fatte dalle organizzazioni sindacali di categoria che rappresentano il corpo della Polizia penitenziaria non sono meno critiche di quelle fatte dagli assistenti sociali e allora, perché insistere? Non sarebbe meglio provare a discutere seriamente di quale politica della pena si vuole perseguire e di quali sono gli strumenti più idonei per realizzarla?", si chiede il Casg. Gli assistenti sociali dunque chiedono, qualora dovesse comunque prevalere la volontà della sperimentazione, che venga riformulato il progetto assumendo alcune richieste fin qui formulate.
"No al Servizio di Verifica con personale di Polizia Penitenziaria presso gli Uepe; no al controllo che verrebbe svolto da tali Nuclei di Verifica per la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, anche se previsto solo su specifica richiesta del Tribunale di Sorveglianza o del Magistrato di Sorveglianza; no al superamento della connotazione sociale degli Uepe a favore del rafforzamento dell’immagine di un servizio parte integrante degli Organismi di Ordine Pubblico e Sicurezza e al ruolo dei Direttori degli Uepe, sempre più vicino a quello di funzionari di Polizia, piuttosto che di Dirigenti con una necessaria e specifica connotazione tecnico-professionale e no ad una sperimentazione, dove non si conoscono i reali costi e dove saranno reperiti i finanziamenti".