L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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giovedì 14 febbraio 2008

Milano, carcere al collasso

Il reportage di Vittorio Agnoletto (Prc) da San Vittore: "Situazione drammatica"
Giovedí 14.02.2008 18:00
Vademecum per sopravvivere in carcere : "A settembre sono stato in missione in Perù per vedere come vivono i malati di Tbc, Aids e malaria nelle carceri, ma quello che ho visto oggi al centro clinico psichiatrico del settimo raggio, non l'ho visto nemmeno nei carceri di Lima". Lo ha detto l'europarlamentare Vittorio Agnoletto, stamani dopo la visita fatta alla casa circondariale di San Vittore. "Nel centro ci sono persone che hanno patologie psichiatriche, ci sono i depressi, gli autolesionisti, i paranoici" ha detto Agnoletto che ha continuato: "le celle sono senza intonaco, ci sono buchi nel muro e nel pavimento, non c'è il riscaldamento e le finestre sono rotte. Alcuni non hanno lenzuola e hanno un materasso di gommapiuma scoperto".
"Qui dentro ci sono ancora i manicomi cancellati dalla legge 180 Basaglia. Saltuariamente si usa ancora legare il detenuto con le camicie di forza" ha denunciato l'europarlamentare che ha aggiunto: "è necessario che a Milano venga creato un posto esterno al carcere dove ricoverare queste persone". Nel settimo raggio "c'è, ad esempio, un ragazzo di 25 anni in osservazione: è rinchiuso là senza diagnosi e non si capisce cosa è là a fare" ha riferito Agnoletto che ha proseguito: "nel centro clinico abbiamo anche trovato una persona con osteoporosi, che ha subito un intervento alla vescica, che non ha il retto e non ha un rene, che ha un passato di dipendenza, e che vive in una cella fredda. Per quest'uomo, che ha 35 anni, questa cella è una condanna a morte, è incompatibile con il carcere".
L'europarlamentare ha poi raccontato che "In tutto il settimo reparto, quello del centro clinico, adesso c'è una sola ora d'aria. Fino a dicembre le celle erano aperte, ma poi è stato trovato un detenuto con un cellulare e da allora è scattata una punizione collettiva e le celle sono state chiuse".
"Sono più di 250 i detenuti che hanno una diagnosi di dipendenza" ha detto Agnoletto che ha aggiunto: "l'equipe del Sert che assiste i tossicodipendenti è preparata e attiva, ma non c'è più la convenzione con il cad, il centro antidroga, che era fondamentale perchá aiutava i tossicodipendente nel reinserimento sociale".