SPAZIO: PENSIERI LIBERI
"Sesso e carcerati"
http://antiblogger.it/2008/01/sesso-carcerati.html Valentina V .
Stavolta mi voglio rendere impopolare, antipatica e beccare più insulti che per il post del mio esordio su questo blog. Mi rendo conto che, in questo difficile periodo post-indulto, tutto ciò che un cittadino comune desidera da un carcerato (a volte a stento considerato alla stregua di essere umano, anche se magari ha solo rubato biciclette) è che, come minimo, sconti tutta la pena fino all’ultimo istante dell’ultimo minuto dell’ultimo giorno; a prescindere dalle condizioni, anche sanitarie, in cui si trova e da qualsiasi altra considerazione, che viene etichettata come debole, patetica e pietistica, se non peggio.
Il che non sarebbe neanche sbagliato, è nella natura umana dopotutto parteggiare per la Giustizia (quanto infallibile, visto che pur sempre umana, non sappiamo; avere validi legali comunque può servire a renderla “più uguale” nei nostri confronti, come dimostrano i vari Andreotti, Berlusconi, Previti, ecc.), se non desiderare apertamente il male di chi ci ha feriti. O comunque non intenerirsi di fronte a chi ha violato le regole di pacifica convivenza sulle quali si basa la società, a volte macchiandosi di colpe terribili. Ma negare a un carcerato un bisogno primario, come il sesso? È un problema, se tale vogliamo ostinarci a considerarlo, di difficile soluzione, in quanto già la situazione delle nostre galere è spesso drammatica, a volte esplosiva: violenza, stupri, sovraffollamento, condizioni igieniche che definire da carro bestiame in certi casi è un eufemismo.
Inoltre, l’obiettiva scarsità di fondi non permette il diffondersi di esperimenti come quello del carcere di Bollate, nel quale i detenuti possono trascorrere alcune ore in monolocali arredati come normali abitazioni in compagnia dei propri cari (non so se possano anche consumare, ma se non altro per quanto riguarda la sfera affettiva potrebbe essere un toccasana). In alcuni Paesi scandinavi, i reclusi possono invece addirittura accoppiarsi tranquillamente con le proprie compagne, in appositi locali.
La maggior parte dei nostri carcerati viene lasciata da mogli e fidanzate dopo pochi mesi. Quindi, al rimorso per i delitti compiuti (quando c’è), all’isolamento, a una pena che più rieducare diseduca, e incattivisce, si aggiungono spesso odio, rabbia, risentimento, angoscia e altri cupi sentimenti in grado di mettere a repentaglio la stabilità mentale dell’individuo, rendendolo inadatto al corretto reinserimento nella società. Qui si potrebbero fare mille battute su chi l’astinenza se la autoinfligge, o vi è costretto anche se non ha commesso alcun reato, ma non mi sembra tanto il caso. Un altro aspetto spesso trascurato è quello delle malattie come l’AIDS che si diffondono proprio per via del sesso non protetto tra carcerati, consensuale o meno. Se pensiamo che il tasso di contagio è altissimo e che queste persone, prima o poi, vengono comunque riammesse in società…
http://antiblogger.it/2008/01/sesso-carcerati.html Valentina V .
Stavolta mi voglio rendere impopolare, antipatica e beccare più insulti che per il post del mio esordio su questo blog. Mi rendo conto che, in questo difficile periodo post-indulto, tutto ciò che un cittadino comune desidera da un carcerato (a volte a stento considerato alla stregua di essere umano, anche se magari ha solo rubato biciclette) è che, come minimo, sconti tutta la pena fino all’ultimo istante dell’ultimo minuto dell’ultimo giorno; a prescindere dalle condizioni, anche sanitarie, in cui si trova e da qualsiasi altra considerazione, che viene etichettata come debole, patetica e pietistica, se non peggio.
Il che non sarebbe neanche sbagliato, è nella natura umana dopotutto parteggiare per la Giustizia (quanto infallibile, visto che pur sempre umana, non sappiamo; avere validi legali comunque può servire a renderla “più uguale” nei nostri confronti, come dimostrano i vari Andreotti, Berlusconi, Previti, ecc.), se non desiderare apertamente il male di chi ci ha feriti. O comunque non intenerirsi di fronte a chi ha violato le regole di pacifica convivenza sulle quali si basa la società, a volte macchiandosi di colpe terribili. Ma negare a un carcerato un bisogno primario, come il sesso? È un problema, se tale vogliamo ostinarci a considerarlo, di difficile soluzione, in quanto già la situazione delle nostre galere è spesso drammatica, a volte esplosiva: violenza, stupri, sovraffollamento, condizioni igieniche che definire da carro bestiame in certi casi è un eufemismo.
Inoltre, l’obiettiva scarsità di fondi non permette il diffondersi di esperimenti come quello del carcere di Bollate, nel quale i detenuti possono trascorrere alcune ore in monolocali arredati come normali abitazioni in compagnia dei propri cari (non so se possano anche consumare, ma se non altro per quanto riguarda la sfera affettiva potrebbe essere un toccasana). In alcuni Paesi scandinavi, i reclusi possono invece addirittura accoppiarsi tranquillamente con le proprie compagne, in appositi locali.
La maggior parte dei nostri carcerati viene lasciata da mogli e fidanzate dopo pochi mesi. Quindi, al rimorso per i delitti compiuti (quando c’è), all’isolamento, a una pena che più rieducare diseduca, e incattivisce, si aggiungono spesso odio, rabbia, risentimento, angoscia e altri cupi sentimenti in grado di mettere a repentaglio la stabilità mentale dell’individuo, rendendolo inadatto al corretto reinserimento nella società. Qui si potrebbero fare mille battute su chi l’astinenza se la autoinfligge, o vi è costretto anche se non ha commesso alcun reato, ma non mi sembra tanto il caso. Un altro aspetto spesso trascurato è quello delle malattie come l’AIDS che si diffondono proprio per via del sesso non protetto tra carcerati, consensuale o meno. Se pensiamo che il tasso di contagio è altissimo e che queste persone, prima o poi, vengono comunque riammesse in società…
Fassbinder 8:49 am - 1-28-2008
Non so, non mi ha convinto poi molto.Ma probabilmente mi ricrederò in futuro, quando mi metteranno dentro per più di 48 ore consecutive (mio attuale record di permanenza massima).
Lupo Sordo 9:37 am - 1-28-2008
“Qui si potrebbero fare mille battute su chi l’astinenza se la autoinfligge, o vi è costretto anche se non ha commesso alcun reato, ma non mi sembra tanto il caso.”
Mi hai segato il commento…
flo 9:57 am - 1-28-2008
Giusto, più sesso per tutti! E anche per Titti
keltik 11:33 am - 1-28-2008
aboliamo la carcerazione full-time: facciamo LAVORARE i detenuti. Grandi opere pubbliche, cantieri comunali, ecc… Che smettano (almeno loro) di essere un costo e comincino a produrre qualcosa.
Per il resto … non vedo perchè un carcerato dovrebbe avere più privilegi rispetto ad un onesto cittadino come me: a me il sedile posteriore della mia macchina, allo spacciatore il pied-a-terre pagato con i mie soldi … naaaaa!
keltik’s last blog post..Stallman a Savona: rassegna stampa
antiblogger 5:22 pm - 1-28-2008
Non hai tutti i torti, Keltik, penso che il lavoro sia utile anche per il reinserimento nella società… non mi è chiaro però come si possa obbligare un detenuto a fare qualcosa, almeno in uno Stato democratico (a parte non concedere permessi e cose simili a chi non fa quanto proposto…).
ossimorosa 5:28 pm - 1-28-2008
Invece non credo che sia un argomento da insulti. La questione dei detenuti è sempre troppo delicata per poterla liquidare velocemente in due battute. Siamo d’accordo sul fatto che chi ha sbagliato debba pagare, però è anche giusto che si permetta di potersi pentire dell’errore fatto. E non è facile pentirsi in pessime condizioni.Ne ho discusso molto con una mia amica che si occupa di carcere e riabilitazione, fa parte della redazione del giornale scritto dai detenuti ed è in contatto non dico diretto ma quasi con questa realtà. Quando si pensa alla prigione vengono in mente gli assassini efferati, però tanti sono anche dei poveracci che si sono ritrovati a fare qualcosa che non dovevano fare e restano smarriti a contatto con persone che invece nel marcio ci sguazzano allegramente.Non so, il permettere un contatto fisico con le persone care certo aiuterebbe, ma far smuovere qualcosa quando entrano in gioco sentimenti forti come rabbia o vendetta. E’ difficile.
vique 5:30 pm - 1-28-2008
Per motivi personali mi manca l’obiettivita’;conosco alcune persone che sono finite in carcere per avere fatto molto male a una persona molto cara;sono italianissime non pensate cose strane perche’ odio la lega e il loro modo di pensare;credo nella riabilitazione e e’ un diritto sociale per il dopo; ma in questo caso la mia testa va su quella gente e non ce la faccio a pensare che ricevano le visite di piacereciaoVeronica
keltik 6:04 pm - 1-28-2008
antiblogger ha scritto:
non mi è chiaro però come si possa obbligare un detenuto a fare qualcosa, almeno in uno Stato democratico- beh, se una persona subisce una condanna penale, viene sottoposta a tutta una serie di restrizioni e coercizioni (revoca del diritto di voto, limitazioni della libertà personale,ecc…) - basterebbe UNA legge che includa la condanna ai lavori forzati (come nei films a stelle e strisce). Ad esempio: spacci droga? Io ti condanno a 2anni di detenzione **E** ai lavori forzati. Questi possono essere dei generi più svariati. Esistono tutta una serie di lavori che oggi come oggi lo stato appalta o realizza in proprio (con le mangerie, l’ inefficienza e lo sperpero che tutti abbiamo sotto gli occhi). E facciamo lavorare i criminali … alla fine chi è in carcere è lì per *scontare una pena*, mica è in vacanza con vitto e alloggio a spese dei contribuenti, o no?
Parsival4:42 pm
c’è sempre la cara e insostituibile mano destra(o sinistra per i mancini)
Cittadino2:44 pm
Non so, non mi ha convinto poi molto.Ma probabilmente mi ricrederò in futuro, quando mi metteranno dentro per più di 48 ore consecutive (mio attuale record di permanenza massima).
Lupo Sordo 9:37 am - 1-28-2008
“Qui si potrebbero fare mille battute su chi l’astinenza se la autoinfligge, o vi è costretto anche se non ha commesso alcun reato, ma non mi sembra tanto il caso.”
Mi hai segato il commento…
flo 9:57 am - 1-28-2008
Giusto, più sesso per tutti! E anche per Titti
keltik 11:33 am - 1-28-2008
aboliamo la carcerazione full-time: facciamo LAVORARE i detenuti. Grandi opere pubbliche, cantieri comunali, ecc… Che smettano (almeno loro) di essere un costo e comincino a produrre qualcosa.
Per il resto … non vedo perchè un carcerato dovrebbe avere più privilegi rispetto ad un onesto cittadino come me: a me il sedile posteriore della mia macchina, allo spacciatore il pied-a-terre pagato con i mie soldi … naaaaa!
keltik’s last blog post..Stallman a Savona: rassegna stampa
antiblogger 5:22 pm - 1-28-2008
Non hai tutti i torti, Keltik, penso che il lavoro sia utile anche per il reinserimento nella società… non mi è chiaro però come si possa obbligare un detenuto a fare qualcosa, almeno in uno Stato democratico (a parte non concedere permessi e cose simili a chi non fa quanto proposto…).
ossimorosa 5:28 pm - 1-28-2008
Invece non credo che sia un argomento da insulti. La questione dei detenuti è sempre troppo delicata per poterla liquidare velocemente in due battute. Siamo d’accordo sul fatto che chi ha sbagliato debba pagare, però è anche giusto che si permetta di potersi pentire dell’errore fatto. E non è facile pentirsi in pessime condizioni.Ne ho discusso molto con una mia amica che si occupa di carcere e riabilitazione, fa parte della redazione del giornale scritto dai detenuti ed è in contatto non dico diretto ma quasi con questa realtà. Quando si pensa alla prigione vengono in mente gli assassini efferati, però tanti sono anche dei poveracci che si sono ritrovati a fare qualcosa che non dovevano fare e restano smarriti a contatto con persone che invece nel marcio ci sguazzano allegramente.Non so, il permettere un contatto fisico con le persone care certo aiuterebbe, ma far smuovere qualcosa quando entrano in gioco sentimenti forti come rabbia o vendetta. E’ difficile.
vique 5:30 pm - 1-28-2008
Per motivi personali mi manca l’obiettivita’;conosco alcune persone che sono finite in carcere per avere fatto molto male a una persona molto cara;sono italianissime non pensate cose strane perche’ odio la lega e il loro modo di pensare;credo nella riabilitazione e e’ un diritto sociale per il dopo; ma in questo caso la mia testa va su quella gente e non ce la faccio a pensare che ricevano le visite di piacereciaoVeronica
keltik 6:04 pm - 1-28-2008
antiblogger ha scritto:
non mi è chiaro però come si possa obbligare un detenuto a fare qualcosa, almeno in uno Stato democratico- beh, se una persona subisce una condanna penale, viene sottoposta a tutta una serie di restrizioni e coercizioni (revoca del diritto di voto, limitazioni della libertà personale,ecc…) - basterebbe UNA legge che includa la condanna ai lavori forzati (come nei films a stelle e strisce). Ad esempio: spacci droga? Io ti condanno a 2anni di detenzione **E** ai lavori forzati. Questi possono essere dei generi più svariati. Esistono tutta una serie di lavori che oggi come oggi lo stato appalta o realizza in proprio (con le mangerie, l’ inefficienza e lo sperpero che tutti abbiamo sotto gli occhi). E facciamo lavorare i criminali … alla fine chi è in carcere è lì per *scontare una pena*, mica è in vacanza con vitto e alloggio a spese dei contribuenti, o no?
Parsival4:42 pm
c’è sempre la cara e insostituibile mano destra(o sinistra per i mancini)
Cittadino2:44 pm
Cari ragazzi, io sono onesto, mi sbatto a destra e a sinistra per lavorare, faccio straordinari non pagati per garantirmi un posticino, sono qualificato…ma precario. Con quei soldi non ci compiccio nulla…se voglio portare a cena fuori la mia donna, sperando poi in una notte romantica, devo fare un sacrificio enorme…un tetto sopra la testa? nemmeno a parlarne…questo mese la bolletta è troppo alta, mi tocca chiedere i soldi a mammà.
Cari ragazzi sono un detenuto, ho fatto una rapina in banca per comprarmi la coca, mi hanno beccato, ho sputato in faccia ai carabinieri e loro mi hanno manganellato, non molto in realtà sennò li posso denunciare. il giudice mi ha dato 6 mesi, perchè sono incensurato e c’è il sovraffolamento. Ho un tetto sopra la testa, aria condizionata, acqua calda gratis. A volte mi fanno pure scopare. E pensare che tra poco esco, grazie mastella! Ah, vi guardo da quassù e penso: siete dei coglioni.
Cittadino2:49 pm
Cari ragazzi sono un detenuto, ho fatto una rapina in banca per comprarmi la coca, mi hanno beccato, ho sputato in faccia ai carabinieri e loro mi hanno manganellato, non molto in realtà sennò li posso denunciare. il giudice mi ha dato 6 mesi, perchè sono incensurato e c’è il sovraffolamento. Ho un tetto sopra la testa, aria condizionata, acqua calda gratis. A volte mi fanno pure scopare. E pensare che tra poco esco, grazie mastella! Ah, vi guardo da quassù e penso: siete dei coglioni.
Cittadino2:49 pm
Cari ragazzi, sono uscito. Delle gentilissime signore di non so che cazzo di associazione umanitaria, mi hanno trovato un lavoretto facile facile tramite un programma che aiuta i detenuti a reinserisi…che bello! mi hanno detto che non devo loro niente, perchè questi programmi li sovvenziona lo stato, mi pare, con le tasse dei cittadini…conoscevo uno che si sbatteva per fare il precario, straordinari non pagati…ah ah che coglione…
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