CARCERE-Reazione del Sindacato della Polizia Penitenziaria OSAPP all'inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera
IN AUMENTO DETENUTI MA RESTA FERMO NUMERO AGENTI
AGI- Roma, 8 feb. - Da 18 anni la popolazione carceraria “continua ad aumentare a livelli vertiginosi”, mentre da oltre un quinquennio “non si fanno piu’ concorsi per potenziare seriamente il personale da impiegare nelle sezioni”. Lo sottolinea Leo Beneduci, segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria (Osapp), commentando l’inchiesta pubblicata ieri dal ‘Corriere della Sera’ a firma di Gian Antonio Stella.Quella apparsa sul quotidiano di via Solferino, e’, secondo Beneduci, “un’analisi suggestiva dal punto di vista ‘contabile’, ma che non chiarisce i motivi per cui si e’ arrivati a questa grave scopertura di personale”. I “grandi esodi di cui parla Gian Antonio Stella non ci sono stati, a noi non risultano - sottolinea l’Osapp -; va tenuto nel debito conto che gli organici che vengono richiamati sono quelli fermi al 1993, quando la capacita’ detentiva si attestava alle 32 mila unita’, e gli agenti non erano gli attuali 44.620: quanto basta quindi per rispettare abbondantemente quel rapporto di 1 a 100 tanto decantato”.Nel 2000, il ministero della Giustizia, allora guidato da Piero Fassino, ricorda Beneduci, “ha congelato questa situazione, confermando per decreto le cosidette eccedenze di gente per lo piu’ con anzianita’ elevata. Da allora gli unici incrementi che si sono visti, con arruolamenti nel 2004 (1.300 agenti) e 2006 (470 agenti), sono stati opportunamente gestiti per le realta’ del Nord e Centro Italia”.Infine, rileva ancora l’Osapp, “se vogliamo parlare dei ‘distaccati’, e’ vero che si sono perpetrati degli abusi, certamente da accertare, ma e’ anche vero che spostare 1.000 agenti, sull’intero complesso, poco conta in termini di efficienza operativa”. (AGI)Red/Oll
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