SAPPE
Sappe- "patto elettorale" per il sistema carcerario
5 febbraio 2008
A proporlo agli schieramenti politici che saranno impegnati nelle ormai imminenti consultazioni elettorali è la Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione della Categoria, che nei prossimi giorni lo invierà in copia a tutti i Partiti. Tra i primi destinatari, ovviamente, Forza Italia e Partito democratico, i più rappresentativa del centro-destra e del centro-sinistra.
"Proporremmo a tutta la classe politica una serie di impegni precisi sul sistema carcere e per la Polizia Penitenziaria e vedremo chi lo sottoscriverà" spiega Donato Capece, segretario generale Sappe. "La mancata adozione di provvedimenti strutturali da parte di Governo e Parlamento per modificare il sistema penitenziario contestualmente all’approvazione dell’indulto ha riportato le carceri italiane a livelli di sovraffollamento insostenibili, arrivando oggi ad avere un numero di detenuti pressoché uguale a quello per il quale, poco più di un anno fa, l’80% dei parlamentari italiani decise di approvare il provvedimento di clemenza.
Le coalizioni che si candidano a governare il Paese non posso però tralasciare la grave situazione penitenziaria che si registra oggi nei nostri Istituti di pena, che si ripercuote principalmente sulle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, e devono quindi porre l’emergenza carceraria tra le priorità di intervento. Il Sappe, la prima e più rappresentativa Organizzazione sindacale della Polizia Penitenziaria, propone quindi che chi vincerà le elezioni proponga al più presto una modifica del sistema penale - sostanziale e processuale - che rendano stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi affidando a misure alternative al carcere la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale. Che si trovino soluzioni al problema degli stranieri detenuti (che rappresentano oggi circa il 40% della popolazione carceraria) mediante accordi internazionali che consentano l’espiazione delle pene nei Paesi di origine. Ma soprattutto che si impegnino ad assumere almeno 3.000 nuovi poliziotti penitenziari, stante la grave carenza di Personale che si registra nel Paese."
Aggiunge Capece: "Chi sarà chiamato dagli elettori a guidare il Paese dovrà dunque ripensare il carcere e adottare con urgenza quei rimedi di fondo al sistema penitenziario chiesti autorevolmente più volte anche dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. E cioè provvedimenti concreti di potenziamento dell’area penale esterna, che tengano in carcere chi veramente deve starci e potenzino gli organici di Polizia Penitenziaria cui affidare i compiti di controllo sull’esecuzione penale e sulle misure alternative alla detenzione, accelerandone quindi l’inserimento negli Uffici per l’esecuzione penale esterna. Proprio perché quella della sicurezza è una priorità per chi avrà incarichi di governo (ma anche a chi siederà in Parlamento nei banchi dell’opposizione), proponiamo ai partiti di sottoscrivere questo patto elettorale e di impegnarsi quindi concretamente in questo delicato settore istituzionale".
5 febbraio 2008
A proporlo agli schieramenti politici che saranno impegnati nelle ormai imminenti consultazioni elettorali è la Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione della Categoria, che nei prossimi giorni lo invierà in copia a tutti i Partiti. Tra i primi destinatari, ovviamente, Forza Italia e Partito democratico, i più rappresentativa del centro-destra e del centro-sinistra.
"Proporremmo a tutta la classe politica una serie di impegni precisi sul sistema carcere e per la Polizia Penitenziaria e vedremo chi lo sottoscriverà" spiega Donato Capece, segretario generale Sappe. "La mancata adozione di provvedimenti strutturali da parte di Governo e Parlamento per modificare il sistema penitenziario contestualmente all’approvazione dell’indulto ha riportato le carceri italiane a livelli di sovraffollamento insostenibili, arrivando oggi ad avere un numero di detenuti pressoché uguale a quello per il quale, poco più di un anno fa, l’80% dei parlamentari italiani decise di approvare il provvedimento di clemenza.
Le coalizioni che si candidano a governare il Paese non posso però tralasciare la grave situazione penitenziaria che si registra oggi nei nostri Istituti di pena, che si ripercuote principalmente sulle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, e devono quindi porre l’emergenza carceraria tra le priorità di intervento. Il Sappe, la prima e più rappresentativa Organizzazione sindacale della Polizia Penitenziaria, propone quindi che chi vincerà le elezioni proponga al più presto una modifica del sistema penale - sostanziale e processuale - che rendano stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi affidando a misure alternative al carcere la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale. Che si trovino soluzioni al problema degli stranieri detenuti (che rappresentano oggi circa il 40% della popolazione carceraria) mediante accordi internazionali che consentano l’espiazione delle pene nei Paesi di origine. Ma soprattutto che si impegnino ad assumere almeno 3.000 nuovi poliziotti penitenziari, stante la grave carenza di Personale che si registra nel Paese."
Aggiunge Capece: "Chi sarà chiamato dagli elettori a guidare il Paese dovrà dunque ripensare il carcere e adottare con urgenza quei rimedi di fondo al sistema penitenziario chiesti autorevolmente più volte anche dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. E cioè provvedimenti concreti di potenziamento dell’area penale esterna, che tengano in carcere chi veramente deve starci e potenzino gli organici di Polizia Penitenziaria cui affidare i compiti di controllo sull’esecuzione penale e sulle misure alternative alla detenzione, accelerandone quindi l’inserimento negli Uffici per l’esecuzione penale esterna. Proprio perché quella della sicurezza è una priorità per chi avrà incarichi di governo (ma anche a chi siederà in Parlamento nei banchi dell’opposizione), proponiamo ai partiti di sottoscrivere questo patto elettorale e di impegnarsi quindi concretamente in questo delicato settore istituzionale".
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