GARANTI DEI DIRITTI DEI DETENUTI
Coordinamento dei Garanti Regionali, Provinciali e Comunali dei diritti delle persone private della libertà
Bologna, 29 gennaio 2008
Si è tenuta la riunione dei Garanti regionali, provinciali, comunali fin qui costituiti dei diritti delle
persone private della libertà. Erano presenti i garanti della Regione Lazio, dei Comuni di Roma, Brescia, Torino, Reggio Calabria, Bologna e delle Provincie di Milano e Lodi.
I Garanti hanno espresso la propria preoccupazione per gli sviluppi della crisi politica che rischia di trasformarsi In crisi della legislatura con ripercussioni gravissime sulla situazione della Giustizia, comportando necessariamente il blocco di tutte le iniziative legislative all’esame del Parlamento.
Decidono pertanto di rinviare, in attesa degli sviluppi e degli esiti della crisi di governo, gli appuntamenti che erano stati previsti per sensibilizzare il parlamento ed il governo sulle questioni concernenti la riforma del sistema penale e di prendere, nell’esercizio delle proprie funzioni le seguenti iniziative:
• un passo ufficiale Dresso il Capo del Dap, dott. Ettore Ferrara, per ottenere per tutti i Garanti,l’autorizzazione all’ingresso negli istituti di pena sulla base dell’art. 117 del Regolamento dell’Ordinamento penitenziario e non più soltanto sulla base dell’art. 17, quale riconoscimento del lavoro svolto in tutte le realtà in cui esiste tale Istituzione, tenendo conto che tra i provvedimenti bloccati dalla crisi di Governo c’è anche il Pdl di modifica dell’art. 67 dell’Ordinamento Penitenziario presentato dal presidente della Commissione Giustizia del Senato, Sen. Salvi. I Garanti coinvolgeranno in questa richiesta gli organi delle Regioni dei Comuni e delle Province che li hanno istituiti e nominati;
• la richiesta ufficiale al Comitato Europeo per la prevenzione della tortura di prevedere una inchiesta e un monitoraggio sull’applicazione dell’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario, in considerazione dell’ampio ricorso che di questa misura 51 continua a fare nelle carceri italiane;
• la richiesta di un confronto con gli organismi del Dap sull’utilizzo e sulle ricadute che i regimidifferenziati AS (Alta sicurezza) e EICV (Elevato indice di vigilanza cautelare) hanno sul piano trattamentale:
• la richiesta a tutte le Regioni che non dispongono di Garanti regionali dei dirit1i delle persone private della libertà di provvedere con legge regionale alla istituzione di tale figura e la sollecitazione di una sua rapida entrata in funzione a quelle Regioni che hanno da tempo approvato la legge istitutiva e non hanno ancora proceduto alla costituzione dell’Ufficio e alla nomina del Garante. L’istituzione ovunque del Garanti regionali potrebbe riempire almeno inparte il vuoto rappresentato dal blocco, a causa della crisi di Governo, della legge istitutiva del Garante nazionale;
• la richiesta di un confronto e la promozione di un convegno con l’associazione nazionale dei Giudici di Sorveglianza sulla funzione della figura del Garante, sull’esecuzione della pena el’applicazione delle misure alternative al carcere, previste in attuazione dell’art. 27 della Costituzione.
I Garanti hanno altresì deciso di:
• intensificare lo scambio delle rispettive esperienze al fine di utilizzare i risultati positivi di progetti andati a buon fine e favorirne la realizzazione anche in altre realtà;
• formalizzare la costituzione del Coordinamento dei Garanti, dopo questo primo periodo dipositiva sperimentazione;
• designare come coordinatrice per il 2008 l’avv. Desi Bruno, garante del Comune di Bologna.
Avv. Desi Bruno
persone private della libertà. Erano presenti i garanti della Regione Lazio, dei Comuni di Roma, Brescia, Torino, Reggio Calabria, Bologna e delle Provincie di Milano e Lodi.
I Garanti hanno espresso la propria preoccupazione per gli sviluppi della crisi politica che rischia di trasformarsi In crisi della legislatura con ripercussioni gravissime sulla situazione della Giustizia, comportando necessariamente il blocco di tutte le iniziative legislative all’esame del Parlamento.
Decidono pertanto di rinviare, in attesa degli sviluppi e degli esiti della crisi di governo, gli appuntamenti che erano stati previsti per sensibilizzare il parlamento ed il governo sulle questioni concernenti la riforma del sistema penale e di prendere, nell’esercizio delle proprie funzioni le seguenti iniziative:
• un passo ufficiale Dresso il Capo del Dap, dott. Ettore Ferrara, per ottenere per tutti i Garanti,l’autorizzazione all’ingresso negli istituti di pena sulla base dell’art. 117 del Regolamento dell’Ordinamento penitenziario e non più soltanto sulla base dell’art. 17, quale riconoscimento del lavoro svolto in tutte le realtà in cui esiste tale Istituzione, tenendo conto che tra i provvedimenti bloccati dalla crisi di Governo c’è anche il Pdl di modifica dell’art. 67 dell’Ordinamento Penitenziario presentato dal presidente della Commissione Giustizia del Senato, Sen. Salvi. I Garanti coinvolgeranno in questa richiesta gli organi delle Regioni dei Comuni e delle Province che li hanno istituiti e nominati;
• la richiesta ufficiale al Comitato Europeo per la prevenzione della tortura di prevedere una inchiesta e un monitoraggio sull’applicazione dell’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario, in considerazione dell’ampio ricorso che di questa misura 51 continua a fare nelle carceri italiane;
• la richiesta di un confronto con gli organismi del Dap sull’utilizzo e sulle ricadute che i regimidifferenziati AS (Alta sicurezza) e EICV (Elevato indice di vigilanza cautelare) hanno sul piano trattamentale:
• la richiesta a tutte le Regioni che non dispongono di Garanti regionali dei dirit1i delle persone private della libertà di provvedere con legge regionale alla istituzione di tale figura e la sollecitazione di una sua rapida entrata in funzione a quelle Regioni che hanno da tempo approvato la legge istitutiva e non hanno ancora proceduto alla costituzione dell’Ufficio e alla nomina del Garante. L’istituzione ovunque del Garanti regionali potrebbe riempire almeno inparte il vuoto rappresentato dal blocco, a causa della crisi di Governo, della legge istitutiva del Garante nazionale;
• la richiesta di un confronto e la promozione di un convegno con l’associazione nazionale dei Giudici di Sorveglianza sulla funzione della figura del Garante, sull’esecuzione della pena el’applicazione delle misure alternative al carcere, previste in attuazione dell’art. 27 della Costituzione.
I Garanti hanno altresì deciso di:
• intensificare lo scambio delle rispettive esperienze al fine di utilizzare i risultati positivi di progetti andati a buon fine e favorirne la realizzazione anche in altre realtà;
• formalizzare la costituzione del Coordinamento dei Garanti, dopo questo primo periodo dipositiva sperimentazione;
• designare come coordinatrice per il 2008 l’avv. Desi Bruno, garante del Comune di Bologna.
Avv. Desi Bruno
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