L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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lunedì 31 marzo 2008

Carceri- Sappe: Occorrono “larghe intese” per riforma sistema

Roma, 31 mar (Velino) - “La fotografia odierna delle carceri italiane immortala due dati incontrovertibili rispetto al quale sarebbe auspicale davvero una ‘larga intesa’ politica per la sua risoluzione: da un lato abbiamo il numero dei detenuti in netto aumento – circa 52 mila oggi, con ciò ponendo una pietra tombale sugli effetti del provvedimento di indulto del 2006 – e dall’altro una carenza negli organici di Polizia penitenziaria pari a circa 4.300 unità”. Lo ha affermato oggi a Verona Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe, organizzazione di categoria con dodicimila iscritti, nella conferenza stampa di presentazione del XIX Consiglio nazionale del Sappe che si svolge nella città scaligera fino al 2 aprile prossimo. “La situazione – ha aggiunto Capece - sta rapidamente volgendo verso l’emergenza e quindi ci vuole un impegno responsabile e urgente nel settore da parte di chi andrà a governare il paese nelle prossime settimane con l’inevitabile contributo della opposizione parlamentare. Perché la sicurezza dei cittadini, dei poliziotti, dell’Italia non può e non deve avere colorazione politica ma deve essere un impegno primario per tutti”. Capece ha avuto parole di apprezzamento e di sincero ringraziamento per i messaggi pervenuti al Sindacato dal capo dello Stato Giorgio Napolitano e dai presidente di Senato e Camera, Franco Marini e Fausto Bertinotti, e ha aggiunto: “Il tema della sicurezza non deve rimanere uno slogan elettorale, ma servono impegni precisi”.
“Oggi - ha spiegato Capece -, a fronte di una capienza regolamentare di circa 43 mila posti nei 205 istituti penitenziari italiani, abbiamo 5mila detenuti. Subito dopo l’indulto, che ne fece uscire 27 mila, ne rimasero in carcere poco più di 35 mila. Non sono state fatte le riforme strutturali nel sistema penitenziario, da noi più volte sollecitate, e oggi le carcere sono di nuovo nel caos. E la politica, soprattutto chi si appresta a guidare l’Italia, non può tralasciare questo importante e delicato tema”. Il Sappe ha dunque auspicato una politica di larghe intese su tre questioni fondamentali per il sistema penitenziario: una modifica del sistema penale – sostanziale e processuale – che renda stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi affidando a misure alternative al carcere la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale, prevedendo procedure di controllo mediante strumenti elettronici o altri dispositivi tecnici come il braccialetto elettronico; l’impegno ad assumere nuovi poliziotti penitenziari, stante la grave carenza di personale che si registra nel paese; l’impegno a costituire, attraverso il ministro della Giustizia, la direzione generale del Corpo di Polizia penitenziaria nell’ambito del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Preannunciato, per domani il saluto del sindaco di Verona Flavio Tosi al XIX Consiglio nazionale del Sappe (che ha concesso anche il patrocinio all’importante Assise sindacale). Federica Mogherini, responsabile Istituzioni del Partito democratico, e Lanfranco Tenaglia, responsabile Giustizia del Pd, hanno inviato al Sappe un messaggio.