L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 19 marzo 2008

Giustizia/Carcere- Crvg Liguria: su volontariato e polizia penitenziaria


Comunicato Crvg Liguria, 19 marzo 2008

In seguito ai comunicati stampa di Cnvg e sindacati di Polizia Penitenziaria sui fatti del G8 a Genova ("Ristretti Orizzonti", 13 - 14 marzo) mi sembra opportuno, come Conferenza Volontariato Giustizia Liguria, far sentire la voce del volontariato che vive e opera sul territorio in cui sono avvenuti i fatti in questione.
È molto spiacevole leggere che tra volontariato e polizia penitenziaria sia in corso una diatriba. Affermo ciò perché sono fermamente convinta che queste due realtà abbiano lo stesso obiettivo sia pure perseguito con modalità istituzionalmente differenti.
Il volontariato penitenziario è fortemente consapevole che il compito custodiale, che spetta alla Polizia Penitenziaria abbia un alto valore sociale e non sia per nulla facile, così come non è facile per noi volontari penetrare in quel mondo chiuso caratterizzato da una serie di regole dalle quali non si può prescindere. Sono altresì certa che la Polizia Penitenziaria sia consapevole degli sforzi che fanno i volontari per portare speranza a chi potrebbe averla persa.
La polemica nata in concomitanza con la imminente definizione del procedimento penale per i fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto nel luglio 2001 sposta l’attenzione su episodi che non fanno onore alla società civile, ma ciò non porta necessariamente a denigrare un corpo di agenti investiti di un compito delicato.
La Conferenza Volontariato Giustizia non intende "fare la morale" a nessuno, si pone però il dovere, in rappresentanza delle Associazioni di Volontariato che operano all’interno ed all’esterno del carcere, di esprimere sconcerto e rammarico per tutti quegli episodi che non aiutano a conseguire gli obiettivi comuni dell’esecuzione di una pena.
Questi episodi, lungi dal rappresentare la normalità, non possono passare sotto silenzio né essere minimizzati, ma devono invitarci a riflettere. Il Volontariato penitenziario ha il diritto di esprimersi in merito.
In qualità di Presidente della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Regione Liguria esprimo dispiacere nei confronti di una presa di posizione che tende ad escludere il bisogno che due realtà così attive all’interno degli Istituti penitenziari dialoghino in modo costruttivo per poter lavorare sul recupero della persona.
È per questo che continuiamo a batterci perché si arrivi davvero ad una formazione congiunta dove nessuno insegna a nessuno, ma vi sia uno scambio di vedute ed un aiuto reciproco a portare avanti il lavoro. Rinunciare al confronto, esaltando solo la polemica, non rappresenta un modo di costruire, bensì di distruggere tutto quello che si è fatto in tanti anni di esperienza e non in "cinque minuti".

Anna Grosso (CRVGL)