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giovedì 13 marzo 2008

Giustizia- "Pene certe e più agenti", slogan di tutti i Partiti

di Carlo Mercuri- Il Messaggero, 13 marzo 2008

Più simili che differenti. I programmi Pd e Pdl sulla sicurezza giocano su inulti slogan a effetto, complicati da garantire nella pratica. Entrambi chiedono "più risorse" economiche per il settore. Ma è certo che tagli e fondi da ridurre saranno la croce del prossimo ministro dell’Interno, qualunque sia il vincitore alle elezioni. Con le risorse sempre più scarse al Viminale hanno fatto i conti sia Beppe Pisanu, con Berlusconi a Palazzo Chigi, sia Giuliano Amato con Prodi. E non c’è motivo di ritenere che il quadro sia nel frattempo migliorato. Pd e Pdl, poi, invocano all’unisono "la certezza della pena": un titolo da riempire con molti contenuti.

Il Pdl: chiudere la porta ai clandestini


Il primo provvedimento da approvare nel primo Consiglio dei ministri di un governo di centrodestra (se il Popolo della Libertà vincerà le elezioni) sarà una misura finalizzata a "chiudere la porta agli immigrati clandestini". Lo ha promesso agli elettori Silvio Berlusconi e da qui si capisce quale importanza il leader del PdL attribuisca al tema della sicurezza.
"La sinistra allo champagne", come Berlusconi ha definito pochi giorni fa la coalizione che ha dato vita al governo uscente, è infatti colpevole, secondo il PdL, di aver portato avanti una politica "di dissennata apertura ai clandestini, contribuendo alla attuale ondata di criminalità". Come si in verte allora la tendenza? Chiudendo la porta ai clandestini, come ha detto Berlusconi, e ripristinando certe garanzie di sicurezza "dal basso".
Si spiega così uno dei punti qualificanti del programma del Pdl, e cioè l’annunciato aumento del numero dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere in tutte le città italiane oltre i 15.000 abitanti. Ciò su cui il PdL intende fare leva è evidentemente sulla percezione minima di sicurezza da parte dei cittadini. Ogni progetto politico "rassicurante" deve partire da qui. Berlusconi e Fini si propongono quindi di assestare un colpo formidabile alla cosiddetta "microcriminalità", una parola il cui stesso suono fa venire i brividi ai due leader del PdL. "È un nome inventato dalla Sinistra", ha detto Berlusconi qualche giorno fa. E ha aggiunto: "La microcriminalità non è poi così "micro", perché colpisce i cittadini più esposti come gli anziani". Certo, un aumento massiccio di poliziotti e carabinieri di quartiere significherà aprire i cordoni della borsa e fare nuove assunzioni, giacché sarebbe impensabile attingere ai già asfittici organici delle Forze di Polizia. Ci si riuscirà?

Il Pd: più uomini nelle strade, soprattutto al Nord

"Non voglio più vedere poliziotti che mettono i timbri sui passaporti. I poliziotti devono stare per strada". Lo ha detto Veltroni, presentando il programma sulla sicurezza del Partito Democratico. Due parole che dicono più di un trattato. Significano maggiore mobilitazione di forze, più impegno, più presenza delle forze dell’ordine tra i cittadini. Veltroni però non parla, come fa Berlusconi, di aumentare il numero dei poliziotti di quartiere.
No, egli piuttosto si rivolge alle tecnologie, che auspica divengano un po’ i nostri "angeli custodi". Là dove i poliziotti non arrivano, arriveranno le "macchine": sembra essere questo lo slogan di Veltroni. Siccome di fronte a queste affermazioni il cittadino comune sgrana gli occhi, ecco pronta la spiegazione fornita dallo stesso Veltroni: "C’è uno strumento, tipo un portachiavi - ha detto il leader del Pd -.
Questo strumento garantisce ai cittadini più attaccati come benzinai e tabaccai, di segnalare l’emergenza alle forze dell’ordine attraverso una rete di copertura". È ciò che si chiama "telesorveglianza". Il programma del Pd prevede una riconferma dei "Patti per la sicurezza", che sono "espressione della solidarietà interistituzionale nell’affrontare meglio il problema della sicurezza", come ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato. I "patti" dovranno essere approvati, secondo il Pd, in ogni capoluogo di provincia.
Il programma del Pd prevede anche un utilizzo più razionale delle forze dell’ordine sul territorio, preconizzando uno spostamento di uomini e mezzi verso il Nord, ritenuto evidentemente più "sensibile", in questo contesto. E non ha trascurato, naturalmente, la necessità di aumentare le risorse per le forze dell’ordine.

Udc: Microcriminalità e droga le emergenze da combattere

L’Udc, in tema di sicurezza, inette al centro del proprio programma la lotta alla microcriminalità, al traffico di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e alla riduzione in schiavitù. E parla di ripristinare gli stanziamenti di bilancio precedenti alle ultime due Finanziarie del governo Prodi a favore delle forze dell’ordine. Per quanto riguarda l’immigrazione extracomunitaria, l’Udc la vuole controllata e condizionata alla disponibilità di lavoro e prevede una celere espulsione degli stranieri autori di reati.
Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, dice che, nel centrodestra, "i distinguo sulla sicurezza non sono ammessi". Eppure, proprio l’annuncio di Berlusconi di aumentare i poliziotti e i carabinieri di quartiere fa storcere la bocca a Oronzo Cosi, già leader del Siulp e ora candidato nelle prossime elezioni. Afferma Cosi: "So per esperienza diretta che molte Volanti non escono perché mancano i soldi per la benzina. Una ditta di Trieste ha un credito di 300.000 euro di carburante non pagato. E sono le Volanti che fanno i controlli sul territorio, non i poliziotti di quartiere!".

Sinistra Arcobaleno: sicurezza… ma sui luoghi di lavoro

Se si va a leggere il programma elettorale della Sinistra arcobaleno ci si imbatte nella parola "sicurezza" solo a proposito della "sicurezza sul lavoro" e non altrimenti. Ma non è che concetti come ordine pubblico e microcriminalità non vengano contemplati dalla Sinistra. È solo che essi sono "capovolti" rispetto alla logica corrente, secondo quanto afferma Elettra Deiana, vice-presidente uscente della commissione Difesa della Camera e candidata in Sardegna nelle prossime elezioni.
Spiega Deiana: "Dopo l’omicidio della Reggiani abbiamo assistito alla criminalizzazione di un’intera porzione della società romena; si è parlato poi tanto della violenza sulle donne e ci si è dimenticati che l’80 per cento degli abusi avviene tra le pareti domestiche. Noi proponiamo invece il capovolgimento delle logiche securitarie per cui si mette tutto nello stesso sacco, chi delinque con chi forse potrà essere spinto a delinquere perché è un diverso. E sull’immigrazione ci impegneremo ad abolire la Bossi-Fini. L’immigrazione è un fenomeno che va affrontato con l’accoglienza sociale e con la solidarietà".