Giustizia/Carcere- Berlusconi: pene più dure per recidivi e clandestini
La Stampa, 22 aprile 2008
Basterà una denuncia di polizia per mandare in carcere. Pene più dure per i recidivi. Berlusconi: subito il decreto. Ma anche nel Pdl è polemica sulle ronde.
"Sarà uno dei primi provvedimenti che prenderemo", annuncia Silvio Berlusconi. Il tema è incandescente e il futuro governo si rende conto che non c’è tempo da perdere. Roberto Maroni, il ministro dell’Interno in pectore, annuncia un gran dispiego di uomini, ma poi rilancia le ronde e "vedo con compiacimento che a Bologna il sindaco Cofferati le ha istituzionalizzate". Punture di spillo. Intanto il tema delle ronde, dopo un iniziale rifiuto ("Se armate, sono incostituzionali"), chiarito che sono disarmate, trova d’accordo pure Antonio Di Pietro: "Anche noi dell’Idv auspichiamo che i cittadini italiani segnalino alle forze dell’ordine episodi di pericolo e di criminalità".
Ma è Maurizio Gasparri a ridimensionare il tutto: "Se si tratta di mobilitare nonni davanti alle scuole, va bene". Comunque è una questione calda. In risposta al sindaco di Milano, Letizia Moratti, che l’aveva criticato perché arrivato buon ultimo ai temi della sicurezza, pure Walter Veltroni si sfoga: "Una caduta di stile. Severità, rigore, certezza della pena sono cose su cui tutti i sindaci hanno premuto".
In queste ore, anche se non sono chiari i contorni del futuro governo, alcuni tecnici del centrodestra si sono messi al lavoro. L’idea che sta prendendo corpo nel Pdl è di ripartire dal Pacchetto Sicurezza di Giuliano Amato, poi decaduto. Lo riprenderanno nella prima versione, quella che la sinistra radicale aveva fatto abortire, e in più inaspriranno alcune norme.
Siccome la parola d’ordine è "certezza della pena", ci sarà dunque la detenzione e il processo per direttissima per chiunque sia arrestato in flagrante mentre commette taluni reati ad alto allarme sociale. I nuovi governanti del centrodestra non si fermeranno
Una delle idee sul tavolo, in forma ancora embrionale, in vista del nuovo Pacchetto, è d’introdurre il reato di "false generalità" per colpire gli immigrati clandestini che si nascondono dietro una miriade di alias. Da tempo la polizia spinge per colpire più severamente chi gira con carte d’identità contraffatte.
Secondo duro inasprimento, colpire i recidivi. Per chi commette in maniera ripetitiva lo stesso reato, si pensi a certi ladri di auto o predoni di appartamento, si tagliano drasticamente i benefici della legge Gozzini ovvero le semilibertà o gli sconti di pena.
"Oggi è tutto troppo automatico", spiega Alfredo Mantovano. Ma poi i recidivi potrebbero essere colpiti anche in sede di aggravanti durante il processo. "E si potrebbe pensare - dice Filippo Saltamartini, neosenatore Pdl e segretario del sindacato autonomo di polizia Sap - a una forma di recidiva a-tecnica basata non soltanto sulle condanne passate in giudicato, ma anche sulle denunce di polizia o su nuovi arresti in flagrante".
Un piccolo accorgimento tecnico per rendere molto più difficile l’entrata e l’uscita continua dal carcere. Sono statistiche ufficiali, diramate qualche giorno fa dal dipartimento penitenziario: i detenuti, in Italia, mediamente stazionano in cella per dieci giorni.
Se s’annuncia un giro di vite sul fronte delle espulsioni, molto più rigore s’introdurrà anche sotto il versante dei permessi di soggiorno. Non soltanto la Bossi-Fini avrà un’applicazione rigida e non all’acqua di rose come aveva preteso il ministro rifondarolo Paolo Ferrero, ma lo straniero che richiederà il rinnovo del permesso di soggiorno dovrà dimostrare di vivere legalmente e quindi di pagare le tasse.
Verrà perciò richiesto, tra i diversi documenti da esibire, anche la dichiarazione dei redditi o il modulo F24 (per i lavoratori autonomi) che costringerà molti a mettersi in regola anche verso l’Agenzia per le Entrate. Brusca stretta anche per chi verrà trovato a guidare un’auto senza assicurazione: attualmente si rischia una contravvenzione, un domani potrebbe scattare una sanzione penale e il ritiro della patente.
Basterà una denuncia di polizia per mandare in carcere. Pene più dure per i recidivi. Berlusconi: subito il decreto. Ma anche nel Pdl è polemica sulle ronde.
"Sarà uno dei primi provvedimenti che prenderemo", annuncia Silvio Berlusconi. Il tema è incandescente e il futuro governo si rende conto che non c’è tempo da perdere. Roberto Maroni, il ministro dell’Interno in pectore, annuncia un gran dispiego di uomini, ma poi rilancia le ronde e "vedo con compiacimento che a Bologna il sindaco Cofferati le ha istituzionalizzate". Punture di spillo. Intanto il tema delle ronde, dopo un iniziale rifiuto ("Se armate, sono incostituzionali"), chiarito che sono disarmate, trova d’accordo pure Antonio Di Pietro: "Anche noi dell’Idv auspichiamo che i cittadini italiani segnalino alle forze dell’ordine episodi di pericolo e di criminalità".
Ma è Maurizio Gasparri a ridimensionare il tutto: "Se si tratta di mobilitare nonni davanti alle scuole, va bene". Comunque è una questione calda. In risposta al sindaco di Milano, Letizia Moratti, che l’aveva criticato perché arrivato buon ultimo ai temi della sicurezza, pure Walter Veltroni si sfoga: "Una caduta di stile. Severità, rigore, certezza della pena sono cose su cui tutti i sindaci hanno premuto".
In queste ore, anche se non sono chiari i contorni del futuro governo, alcuni tecnici del centrodestra si sono messi al lavoro. L’idea che sta prendendo corpo nel Pdl è di ripartire dal Pacchetto Sicurezza di Giuliano Amato, poi decaduto. Lo riprenderanno nella prima versione, quella che la sinistra radicale aveva fatto abortire, e in più inaspriranno alcune norme.
Siccome la parola d’ordine è "certezza della pena", ci sarà dunque la detenzione e il processo per direttissima per chiunque sia arrestato in flagrante mentre commette taluni reati ad alto allarme sociale. I nuovi governanti del centrodestra non si fermeranno
Una delle idee sul tavolo, in forma ancora embrionale, in vista del nuovo Pacchetto, è d’introdurre il reato di "false generalità" per colpire gli immigrati clandestini che si nascondono dietro una miriade di alias. Da tempo la polizia spinge per colpire più severamente chi gira con carte d’identità contraffatte.
Secondo duro inasprimento, colpire i recidivi. Per chi commette in maniera ripetitiva lo stesso reato, si pensi a certi ladri di auto o predoni di appartamento, si tagliano drasticamente i benefici della legge Gozzini ovvero le semilibertà o gli sconti di pena.
"Oggi è tutto troppo automatico", spiega Alfredo Mantovano. Ma poi i recidivi potrebbero essere colpiti anche in sede di aggravanti durante il processo. "E si potrebbe pensare - dice Filippo Saltamartini, neosenatore Pdl e segretario del sindacato autonomo di polizia Sap - a una forma di recidiva a-tecnica basata non soltanto sulle condanne passate in giudicato, ma anche sulle denunce di polizia o su nuovi arresti in flagrante".
Un piccolo accorgimento tecnico per rendere molto più difficile l’entrata e l’uscita continua dal carcere. Sono statistiche ufficiali, diramate qualche giorno fa dal dipartimento penitenziario: i detenuti, in Italia, mediamente stazionano in cella per dieci giorni.
Se s’annuncia un giro di vite sul fronte delle espulsioni, molto più rigore s’introdurrà anche sotto il versante dei permessi di soggiorno. Non soltanto la Bossi-Fini avrà un’applicazione rigida e non all’acqua di rose come aveva preteso il ministro rifondarolo Paolo Ferrero, ma lo straniero che richiederà il rinnovo del permesso di soggiorno dovrà dimostrare di vivere legalmente e quindi di pagare le tasse.
Verrà perciò richiesto, tra i diversi documenti da esibire, anche la dichiarazione dei redditi o il modulo F24 (per i lavoratori autonomi) che costringerà molti a mettersi in regola anche verso l’Agenzia per le Entrate. Brusca stretta anche per chi verrà trovato a guidare un’auto senza assicurazione: attualmente si rischia una contravvenzione, un domani potrebbe scattare una sanzione penale e il ritiro della patente.
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