Giustizia: "pacchetto sicurezza"... reazioni e commenti politici
Dire, 21 maggio 2008
Gonnella (Antigone): nuovo pacchetto è intollerabile
"Il pacchetto sicurezza è immorale, inefficiente, intollerabile per una democrazia. Così facendo produrrà l’esplosione delle galere e dei centri di permanenza temporanea". Lo ha detto Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, che si occupa di diritti e garanzie nel sistema penale. "Oggi - continua Gonnella - se si somma la capienza delle carceri e dei centri di permanenza temporanea, arriviamo a meno di 46 mila posti. Per contenere mezzo milione di persone bisognerà requisire ostelli, caserme, alberghi, ospedali. Se così non fosse sarà stata solo propaganda". "Le norme più odiose - aggiunge - non sono state inserite nel decreto legge in quanto qualcuno avrà suggerito ai governanti che tali norme sono prive dei requisiti di urgenza nonché probabilmente incostituzionali". "In ogni caso - conclude - noi collaboreremo attivamente con gli organismi europei per segnalare casi di violazioni di diritti umani".
Finocchiaro (Pd): il rischio è di mandare in galera le badanti
"Introdurre il reato di immigrazione clandestina è sbagliato per tanti motivi". Ne è convinta la capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro. Che spiega: "La regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari con la Bossi-Fini è di fatto quasi impossibile, e con il reato di immigrazione clandestina contenuto nel disegno di legge sulla sicurezza del governo ci troveremmo di fronte alla paradossale situazione di dover arrestare oltre 600 mila immigrati irregolari rischiando di mettere in carcere molte delle badanti e delle tate che lavorano nelle nostre famiglie. Io non credo proprio che questo sia accettabile e credo sia necessario distinguere tra chi lavora e chi delinque: non si può affermare che tutti gli immigrati senza permesso di soggiorno sono dei delinquenti". "L’introduzione nel nostro ordinamento giuridico del reato di immigrazione clandestina è sbagliata perché si tratta di una misura inumana, che non colpisce solo la persona extracomunitaria che delinque, ma anche gli onesti che fuggono dalla fame e lavorano in nero - spiega Anna Finocchiaro - Tanto è vero che questa fattispecie di reato non esiste neanche negli Stati Uniti, che pure hanno a che fare con l’immigrazione, legale e illegale, da sempre".
"Questa norma poi - prosegue - di fatto rischia di essere controproducente. Tutti sanno che regolarizzare un lavoratore extracomunitario In Italia è molto difficile, per le quote e le procedure stabilite dalla Bossi- Fini. Quasi tutte le famiglie italiane si avvalgono della collaborazione di colf, baby sitter, badanti che non sono riuscite a regolarizzare. Che facciamo, sbattiamo tutti in galera, compreso chi a queste lavoratrici affitta una casa? E che dire dei tanti che faticano nelle nostre aziende agricole o in molte aziende del nord tante volte sfruttati proprio perché non regolarizzati?"
"La sicurezza è una cosa seria che si persegue con l’effettività dell’espulsione, la certezza della pena, la lotta alla criminalità organizzata, la cooperazione tra Stato ed Enti locali. Io credo - dice Finocchiaro - che questa vicenda del reato di immigrazione clandestina testimoni di una tensione esistente all’interno dei partiti della maggioranza, come anche le parole del sindaco di Roma stanno a testimoniare. Ma non credo sia giusto che a farne le spese siano migliaia di lavoratori extracomunitari e anche tante famiglie italiane. Noi ci batteremo perché questa norma venga eliminata dal ddl sulla sicurezza".
Cota (Lega): la fermezza è il contrario del razzismo
L’introduzione nel pacchetto sicurezza del reato di immigrazione clandestina "è molto importante perché dà una risposta alle richieste della Lega e dei cittadini". Lo afferma Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera, parlando con i cronisti a Montecitorio.
Sul fatto che la misura sia stata inserita nel ddl e non nel decreto, il leghista commenta: "Si discuterà in Parlamento che, dopo avere approvato l’indulto, ora potrà dare una prova migliore". E all’accusa di razzismo all’Italia, Cota replica: "La fermezza è il contrario del razzismo: solo con le regole si evita che insorgano fenomeni di insofferenza". Mondo cattolico ostile? Il capogruppo non crede che "non sia d’accordo con noi, se ci sono immigrati sfruttati e che vivono in campi abusivi".
Pezzotta (Rosa per l’Italia): il reato di clandestinità è incostituzionale
"Sono preoccupato per la vicenda degli immigrati". Mentre a Napoli si svolge il Consiglio dei ministri che detterà nuove e più rigide regole contro l’immigrazione clandestina, Savino Pezzotta, presidente della Rosa per l’Italia, esprime i propri timori. "Il reato di immigrazione illegale è una follia dal punto di vista umano e costituzionale", argomenta a margine di una conferenza stampa sull’aborto. E poi, afferma l’ex leader della Cisl: "non si può tenere tutto insieme. I rifugiati non possono essere inclusi in forme di contenimento: hanno uno status diverso". Quello che serve, invece, è "una legge organica" sui rifugiati.
Cesa (Udc): il reato clandestinità aggraverà problema
"Introdurre il reato di immigrazione clandestina rischia di aggravare il problema piuttosto che risolverlo". A dichiararlo è Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, che spiega: "L’approvazione di questo provvedimento manderà in tilt i tribunali e affollerà le carceri italiane". Insomma, conclude Cesa, "non si risolve un problema creandone un altro. Sono molte le voci, anche all’interno del Governo, che denunciano che il reato di immigrazione clandestina non è la soluzione".
Belisario (Idv): il reato di clandestinità non risolve i problemi
L’introduzione del reato di immigrazione clandestina "non risolverà i problemi". Lo ribadisce Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei valori al Senato, parlando ai cronisti a Montecitorio. Per l’Idv piuttosto bisogna applicare "meglio la legislazione vigente, sveltendo le procedure in corso". Sull’atteggiamento dell’opposizione rispetto al pacchetto del governo, "vogliamo leggere il provvedimento e ci pronunceremo in merito".
Alemanno (An): non ero favorevole al reato di clandestinità
"Non mi ero espresso a favore del reato di clandestinità ma a favore della possibilità di espellere realmente le persone fuori dalla legalità". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine della visita al cantiere della metro B1 di piazza Conca d’oro. Il sindaco ritiene che solo così sia possibile risolvere il "problema che incontriamo quando sgomberiamo un campo e cioè quello di avere davvero la possibilità di non fare più stare sul territorio coloro che si trovano in condizioni di illegalità. Da questo punto di vista - aggiunge - il decreto ci dà strumenti reali". Riferendosi poi alla visita al campo nomadi del Casilino 900, Alemanno ha precisato che il campo "è autorizzato e quindi va risanato per divenire capace di accogliere le persone. Il primo problema - conclude - è evitare che si formino decine e decine di micro-campi fuori controllo".
Cappato (Radicali): reato di clandestinità è illogico e inattuabile
"Con l’introduzione del reato di clandestinità bisognerebbe arrestare e successivamente espellere qualche centinaia di migliaia di persone. Evidentemente una cosa irragionevole e impossibile da attuare". È quanto sostiene l’europarlamentare Marco Cappato, membro della sottocommissione per i diritti dell’uomo, ai microfoni di Ecotv. "Se noi avessimo delle regole sul mercato del lavoro più ragionevoli e meno burocratiche- osserva il radicale- potrebbero essere molte le persone che lavorano regolarmente e meno quelle che entrano clandestinamente".
Giovanardi (Pdl): reato di immigrazione non c’è nel Programma
"Nel Programma di governo non è prevista l’adozione del reato di immigrazione clandestina ma l’apertura di nuovi centri di permanenza temporanea per la identificazione e l’espulsione dei clandestini". Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Per Giovanardi, "chi tenta di entrare in Italia senza permesso va direttamente respinto al paese di origine: far entrare migliaia di persone in un circuito penale durante il quale per ragioni di difesa possono trattenersi in Italia, indebolirebbe e non rafforzerebbe il contrasto all’immigrazione illegale".
Gasparri (An): severità, dal parlamento sostegno al governo
"Il governo ha deciso di dare priorità a quell’esigenza di sicurezza che gli italiani hanno più volte manifestato. Più severità contro i clandestini, più controllo del territorio, minori sconti di pena per i recidivi. Anche per questo - dice Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl - riteniamo che la permanenza di clandestini nel nostro paese debba essere sanzionata con norme penali". Per l’esponente del Pd, dunque, "si deve introdurre un vero e proprio reato per far sì che l’Italia non sia più il ventre molle dell’Europa, in cui tutti pensano di entrare impunemente. In Parlamento - chiude Gasparri - tutte le misure tese a migliorare la vivibilità, a rendere il nostro paese più sicuro, avranno il nostro convinto sostegno".
Angius (Pd): reato clandestinità sbagliato e inapplicabile
"Alcune misure che si profilano all’interno del cosiddetto Pacchetto sicurezza, quali il reato di immigrazione clandestina sono inapplicabili oltreché sbagliate". Lo afferma Gavino Angius, del comitato promotore nazionale del Partito socialista. Per l’ex senatore "il reato di clandestinità riguarderebbe 700.000 persone circa, la stragrande maggioranza delle quali lavorano in nero presso aziende e famiglie italiane, comprese le badanti e le colf. Lavorano cioè per gli italiani e compiono infatti un reato quegli stessi italiani che non le regolarizzano". Angius, poi, aggiunge: "D’altra parte il cosiddetto reato di clandestinità non consente di distinguere tra persone che lavorano onestamente e persone che delinquono in aperta violazione delle nostre leggi. Si tratta di una misura non solo inaccettabile in via di principio perché di chiaro stampo razzistico, ma anche perché non servirebbe in alcun modo a contrastare i criminali veri e - conclude - a garantire la sicurezza a milioni di cittadini italiani".
Cofferati (Pd): il reato di clandestinità è propaganda
Contro il reato di clandestinità si leva la voce del sindaco "sceriffo" di Bologna, Sergio Cofferati. "È in contrasto con gli orientamenti dell’Unione Europea - avverte il Cinese - e rischia di diventare un scelta più volta alla propaganda che all’efficacia". Invece, secondo Cofferati "sarebbe utilissima la ripresa dello schema generale dei provvedimenti Amato, compresa la parte relativa ai poteri dei sindaci". Una ripresa di quelle misure, precisa Cofferati, "con la loro rapida disponibilità". Il sindaco aspetta per il momento il testo del Governo per entrare nel dettagli, ma la sua amministrazione non nasconde le possibili difficoltà legate al numero di forze dell’ordine che dovrebbero occuparsi della clandestinità, col rischio di lasciare sguarniti altri compiti se non saranno destinate risorse sufficienti; ma preoccupa il Comune anche il pericolo di un ulteriore affollamento delle carceri (il penitenziario bolognese della Dozza ha costantemente questo problema).
Per il sindaco, comunque, non è il reato di clandestinità la risposta. E allora illustra la sua: sgravi fiscali agli anziani a basso reddito per fare emergere e regolarizzare le bandanti. "È indispensabile secondo me- spiega- la scrittura di norme rivolte al contrasto del lavoro clandestino da un lato, mentre per il delicato tema delle badanti è opportuna una normativa che incentivi la regolarizzazione".
Sgobio (Pdci): il pacchetto riporta l’Italia ai tempi del fascismo
"Il CdM vara un pacchetto di norme che mette una pietra tombale sulla cultura civile e giuridica del nostro Paese. L’adozione di tale pacchetto rappresenta un ritorno ai tempi dell’Italia fascista". È quanto afferma Pino Sgobio, della segreteria nazionale del Pdci. "Di fronte a tutto questo - aggiunge - serve una presa di coscienza delle persone realmente democratiche, una mobilitazione sociale che dica no a questa pericolosa e violenta ondata xenofoba".
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