L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

domenica 7 settembre 2008

CARCERI: MARRONI, UTILI MISURE ALFANO-IONTA, MA SERVE RIFORMA

(AGI) - Roma, 7 set. - “Ogni misura rivolta a combattere il sovraffollamento e a migliorare la vivibilita’ delle carceri italiane e’ utile e ben accetta, ma senza una profonda riforma del codice penale i problemi del nostro sistema penitenziario non si risolveranno mai”. E’ quanto afferma in una nota Angiolo Marroni, Garante dei detenuti del Lazio e presidente della Conferenza Nazionale dei Garanti delle persone sottoposte a limitazioni delle liberta’ personali, commentando le indiscrezioni della stampa sul nuovo piano per le carceri del Ministero della Giustizia.

Secondo Marroni, “in attesa di leggere il testo completo delle misure, e’ comunque apprezzabile che sia maturata, nelle istituzioni, la consapevolezza delle difficolta’ che vivono le carceri, legate in gran parte al sovraffollamento che, di fatto, rende inattuato l’articolo 27 della Costituzione, secondo cui le pene debbono essere dirette alla rieducazione del condannato”.

“Diminuire il numero dei detenuti di qualche migliaio di unita’ - ha aggiunto Marroni - e’ sicuramente una misura importante, ma non e’ quella riforma strutturale di cui il sistema carcerario italiano avrebbe bisogno. Senza una profonda rivisitazione del Codice Penale, infatti, il problema del sovraffollamento e’ destinato a riproporsi ciclicamente”.

Punto di partenza auspicato dal presidente della Conferenza Nazionale dei Garanti delle persone sottoposte a limitazioni delle liberta’ personali, potrebbe essere la bozza di riforma del Codice Penale predisposta, la scorsa legislatura, dalla commissione presieduta da Giuliano Pisapia e depositata al Ministero della Giustizia.

Un nuovo codice penale - ha concluso Marroni - piu’ adeguato alle esigenze della societa’, che non preveda il carcere come pena principale e il ricorso a pene diverse alla detenzione forse anche piu’ dissuasive del carcere. Carcere che, lo dimostrano i numeri, da solo non garantisce piu’ sicurezze alla societa’”. (AGI)