L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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lunedì 22 settembre 2008

CGIL Comparto Ministeri Incontra il Capo del Dap


Si è svolto il giorno 18 u.s. l'incontro tra il nuovo capo del DAP Pres. Franco Ionta e le OO.SS. rappresentative dei lavoratori penitenziari, comparto sicurezza e comparto ministeri.
L'incontro dal carattere prettamente interlocutorio e di presentazione, ha consentito, come era giusto che fosse, un primo ampio confronto con il nuovo vertice dell'amministrazione penitenziaria sullo stato delle cose, ovvero, sulle problematicità e sulla complessità del sistema penitenziario e sugli obiettivi che nell'immediato si intendono perseguire.
Il Capo del DAP nel dare avvio alla discussione ha rappresentato l'importanza delle relazioni sindacali nel contesto ma, ha tenuto anche a sottolineare la distinzione dei ruoli: quello delle OO.SS., che auspica, essere propositivo e quello dell'amministrazione, mirato alla gestione amministrativa dell'organizzazione.
La Fp Cgil, comparto ministeri, ha rappresentato la grave situazione di impasse in cui si trova il comparto dovuto, prioritariamente, alla gravissima carenza di organico riguardante tutte le professionalità ad esso afferenti ( educatori, contabili,assistenti sociali, personale amministrativo) ed il grave disagio operativo e professionale che i lavoratori vivono quotidianamente nelle loro realtà operative, reso ancora più gravoso dalla percezione di solitudine e di abbandono alimentata, nel corso degli anni, da una amministrazione non sempre attenta alle problematiche rappresentate. A tal proposito abbiamo chiesto un intervento perché vengano assunti i vincitori dei concorsi già espletati.
Abbiamo evidenziato che la credibilità ed il "prestigio"(termine menzionato dal Pres. Ionta) dell'amministrazione si fonda, a nostro parere, su una politica mirata ad accrescere e valorizzare la professionalità dei suoi dipendenti e della sua classe dirigente che fa fatica a proporsi in un ottica manageriale, che non riconosce l'autonomia professionale delle diverse componenti professionali del sistema, che si caratterizza e si riferisce, ancora oggi, a vetusti metodi gestionali.
Il "prestigio" dell'amministrazione penitenziaria, abbiamo affermato, passa, anche, attraverso il recupero di quel processo culturale che l'ha fortemente caratterizzata per alcuni anni, intervenendo sull'organizzazione nella sua complessità e nel sistema dell'esecuzione penale, dalla Legge di riforma del '75 alla Legge 395 del 1990 , alla legge Gozzini, un processo interrotto da una involuzione culturale molto pericolosa che, accrescendosi nel tempo, rischia effetti devastanti sia in termini organizzativi che di politica penitenziaria. Effetti che per certi versi si stanno delineando.
Abbiamo evidenziato la necessità di riportare, quindi, con una certa urgenza, l'amministrazione nel suo quadro istituzionale di riferimento affinché si rafforzi il suo peso politico e valoriale.
Abbiamo, inoltre, sottolineato, quanto sia importante nei posti di lavoro il ruolo delle RSU che, ancora oggi, dopo dieci anni dalla loro istituzione, faticano ad essere riconosciute e, pertanto, abbiamo chiesto la necessità di ristabilire, in particolare nelle sedi periferiche, le normali relazioni sindacali nel rispetto delle norme contrattuali.

In conclusione abbiamo manifestato la disponibilità immediata della FpCgil al confronto non solo su tematiche contrattuali da definire a breve, ma anche sugli aspetti più generali di politica organizzativa e specifici del mandato istituzionale di riferimento del sistema penitenziario, tematiche che vedrà la FpCgil, - sicurezza, ministeri, dirigenza,- orientata ad offrire il proprio contributo.
Il Capo del Dipartimento è sembrato molto interessato alle questioni rappresentate e ha comunicato che appena avrà predisposto un programma di interventi convocherà, sulle specifiche problematiche, le OO.SS..