L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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venerdì 12 settembre 2008

Giustizia: più galera per tutti, il Paese è malato di "carcerite"

di Antonio Polito

Il Riformista, 12 settembre 2008

Nuovi reati e prigione per prostitute, clienti, ultra e furbetti del telepass; ma dove sono le carceri?

L’euforia sta dando alla testa al governo. Euforia da alta quota, sotto l’ecstasy dei sondaggi. Da quando è in carica, il governo Berlusconi propone nuovi reati penali a getto continuo: e poi dicono che il Pdl è un partito di avvocati Ieri è toccato alla Carfagna varare, in un tripudio di ottimi sentimenti, una legge che vuole nientemeno mettere in carcere l’intero mondo della prostituzione. Non solo gli sfruttatori, i magnaccia, i boss del racket delle ragazzine slave, che già sarebbe molto. Ma proprio tutti, lucciole e clienti. Arresto da 5 a 15 giorni e ammenda da 200 fino a 3.000 euro. Il governo italiano ha deciso di mettere fine al mestiere più vecchio del mondo. Voi direte: ma no, puniscono la prostituzione in strada e la mettono nelle case chiuse. Nient’affatto: restano vietate anche le case chiuse perché alla Carfagna "come donna, fanno rabbrividire".

Resterebbe la possibilità di prostituirsi a casa propria, o in un albergo. Ma la Carfagna non dà il via libera nemmeno alla soluzione Mele (il deputato dell’Udc che ospitava le call girls nel suo hotel): "La prostituzione in luoghi chiusi - ha precisato - non è legale e non è reato". Se un carabiniere trova una coppia in albergo, vorrà dire che la manderà nel limbo. Ma il punto è: dove li metteranno tutti questi carcerati, ammesso che li arrestino?

Appena l’altro ieri Angiolino Alfano, co-firmatario del disegno di legge Carfagna, proponeva di scarcerare 4.000 detenuti col sistema del braccialetto elettronico perché le carceri scoppiano. Ieri, come se niente fosse, ha presentato una legge che, se applicata, porterebbe decine di migliaia di persone in carcere. Le nostre carceri sono di nuovo sovraffollate ad appena due anni dall’indulto. E ora la Carfagna ci vuol mandare un quindici per cento, a dir poco, della popolazione maschile adulta: nove milioni di clienti? Più cinquantamila prostitute?

Ma non c’è mica solo la Carfagna La carcerite dilaga. Sempre ieri Antonio Matarrese, presidente della Lega calcio, ha aggiunto le sue prigioni "Costruiamo celle negli stadi per mettervi dentro chiunque delinque". Avete capito bene: celle negli stadi italiani Sotto le curve dove comandano gli ultra e la polizia non può entrare.

Qualche giorno prima un altro buontempone aveva proposto il carcere per i furbetti dell’autostrada che succhiano il telepass alla macchina davanti Si potrebbero costruire delle celle ai caselli. Del resto Maroni, per introdurre il reato di immigrazione clandestina, ipotizzò di ospitare migliaia di nuovi carcerati in piccoli e confortevoli lager a cielo aperto. Ma vi pare serio?

La "soluzione carceraria", intendiamoci, è una strada. In America la praticano. Solo che lì le carceri ci sono, costruzione e gestione affidate ai privati: sarà un sistema un po’ sbrigativo di risolvere il problema della devianza sociale ma almeno funziona perché ci sono le strutture. Ma in Italia il governo, prima di darci a bere che si metteranno in galera tutte le prostitute e tutti i clienti d’Italia, almeno dovrebbe presentare un piano di edilizia carceraria all’altezza delle sue ambizioni repressive.

Tutto ciò sempre ammettendo che tutti questi nuovi delinquenti possano essere davvero prima arrestati e poi processati. Ci si lamenta ogni giorno che non ci sono abbastanza fondi per la polizia e abbastanza agenti per le strade, tant’è che abbiamo dovuto sopperire con i soldati. E chi arresterà tutte queste puttane con relativi clienti? I parà della Folgore? E i processi?

Sbagliamo, o appena un paio di mesi fa il governo proponeva una norma blocca-processi per ridurre il numero esorbitante di procedimenti inevasi nei tribunali, mestamente destinati alla prescrizione, con grande sperpero di risorse umane e materiali? Già adesso i tribunali processano inutilmente gente che non andrà mai in carcere perché c’è l’indulto.

La risposta sensata sarebbe depenalizzare i reati minori. Invece il governo penalizza ciò che reato fino a ieri non era, rischiando un ingolfamento ulteriore di un sistema giudiziario che già vanta il maggior numero di magistrati pro-capite d’Europa e i processi più lunghi d’Europa. Il rischio boomerang di questa politica dell’annuncio è elevato: quando la gente vedrà che è una burla, s’incazzerà. E cosi sarà. Ricordate l’estate dei divieti, con i sindaci che proibivano zoccoli in città, massaggi in spiaggia, uomini in canottiera e vu cumprà? Ebbene, leggiamo su Libero che tutta quella messe di divieti ha prodotto una decina di multe in tutta Italia. La legge Carfagna farà la stessa fine.