Giustizia/Carcere: fuorilegge 84% celle, 400mln per metterle a norma
Ansa, 10 settembre 2008
Doccia, acqua calda, servizi igienici in ogni cella: il regolamento carcerario del 2000 prevede questo sulla carta. Ma in regola sono solo il 16% dei posti. Tant’è che uno studio del Dap dello scorso maggio stimava in 400 milioni di euro la somma per mettere a norma le carceri. Una chimera.
Di fronte ai tagli dell’ultima finanziaria (circa il 20-25% nel capitolo manutenzione straordinaria e ristrutturazione del Dap) la priorità va data al recupero di spazi nuovi in vista di una situazione che si prevede esplosiva: "i detenuti potrebbero raggiungere in meno di due anni il tetto delle oltre 70mila unità", è scritto nel rapporto.
A oggi i detenuti sono 55.960 contro 42.974 posti regolamentari. Ma il limite tollerabile è di 63.406, e al ministero considerano un margine di manovra di circa un anno prima di tornare alla situazione pre-indulto. Puntare su accordi bilaterali per trasferire 3.300 detenuti stranieri nelle carceri dei loro paesi e usare il braccialetto elettronico (se la tecnologia sarà sicura) su 4.100 detenuti italiani da mandare ai domiciliari, prevedendo pene più severe in caso di evasione:queste le due principali linee di intervento del piano ipotizzato dal ministro Alfano.
Nel frattempo, resta in piedi il piano avviato nel 2007 per ristrutturare i vecchi padiglioni delle carceri per recuperare 11mila posti nei prossimi tre anni. Quel capitolo di spesa (80 milioni di euro) ha però subito i tagli dell’ultima finanziaria. Soldi che comunque Alfano conterebbe di recuperare. La costruzione di nuove carceri, invece, spetta al ministero delle Infrastrutture.
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