L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 9 settembre 2008

Giustizia/Carcere: per i detenuti stranieri vita diventa sempre più dura

Redattore Sociale - Dire, 9 settembre 2008

Difficoltà di accedere alle misure alternative, difficoltà di mantenere i rapporti con le famiglie e con i consolati, mancanza di interpreti e traduttori: le difficoltà dei detenuti stranieri secondo l’Ufficio del garante del Lazio

È più grama la vita dei detenuti stranieri rispetto ai loro colleghi italiani. Perché se il carcere è lo specchio deformato (ma fedele) dei mali della società, la vita di dentro si porta dietro (amplificandoli) gli stessi problemi della vita di fuori. Difficoltà di accedere alle misure alternative, difficoltà di mantenere i rapporti con le famiglie e con i consolati, mancanza di interpreti e traduttori. Così dall’Ufficio del Garante dei detenuti del Lazio sintetizzano lo scotto ulteriore che gli stranieri in carcere sono costretti a pagare. È, infatti, molto difficile accedere alle misure alternative per i detenuti non italiani anche perché molti di loro non sono in possesso dei documenti e soprattutto del permesso di soggiorno che, tra parentesi, tutta una serie di reati impedisce di rinnovare.

Il problema delle misure alternative e dell’uscita dal carcere diventa ancora più drammatico nel caso dei detenuti malati, per i quali si pone il problema di dove debbano stare una volta fuori. Vi è poi la questione della forte carenza di traduttori, che impedisce la comprensione dei documenti e di seguire adeguatamente le diverse fasi del processo.

Ma le difficoltà si vedono anche nelle piccole cose, a cominciare dalle telefonate. I detenuti, infatti, hanno diritto di fare una telefonata a settimana, ma ciò non sempre è possibile per gli stranieri che dovrebbero fornire una documentazione relativa alle utenze che non sempre gli è possibile reperire. Insomma - commentano dall’Ufficio del garante del Lazio - per gli stranieri è più che mai vero che il carcere non rappresenta un trattamento ma soltanto estinzione della pena.