L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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domenica 7 settembre 2008

Giustizia/Carceri: Pronto il piano svuota carceri del governo

Maroni: braccialetto elettronico solo se davvero sicuro

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Settemilaquattrocento detenuti divisi tra 3mila e 300 stranieri e 4mila 100 italiani. Presto per loro potrebbero aprirsi le porte del carcere. Decreto di espulsione per i detenuti stranieri, domiciliari con braccialetto elettronico alla caviglia per quelli italiani. Questa l'anticipazione del quotidiano la Repubblica del piano 'svuota carceri ' del ministro della Giustizia, Angelino Alfano e il nuovo capo del Dap, il direttore delle carceri Franco Ionta per far fronte alla rinnovata emergenza affollamento nelle carceri nel nostro Paese, di nuovo traboccanti come prima dell'indulto della scorsa legislatura.

'Non un 'liberi tutti', non una specie di indulto mascherato, ma 'una via per garantire l'espiazione della condanna senza infilarsi nell'incubo del sovraffollamento carcerario" . Il 'piano svuota-carceri' sara' uno dei punti forti inseriti nell'agenda d'autunno del ministro Alfano, che dopo l'allarme lanciato da Ionta punta a evitare l'esplosione dei penitenziari 'senza pensare neppure per un attimo a un nuovo sconto di pena' e 'limitandosi ad applicare le leggi che gia' esistono' come ha piu' volte spiegato il ministro.

Il piano, spiega La Repubblica, dovrebbe riguardare tutti i detenuti attualmente con pena di massimo 24 mesi da scontare, non recidivi, socialmente non pericolosi. Secondo i dati del Dap, sono 3mila e 300 gli stranieri (tra cui in maggioranza extracomunitari, ma non solo) che rientrano in questo 'range':
per loro, scatterebbe l'applicazione dell'articolo 16 della Bossi-Fini, secondo cui 'il magistrato di sorveglianza puo' disporre l'espulsione dello straniero identificato che deve scontare una pena residua non superiore a due anni'.

Il braccialetto elettronico per i detenuti che hanno compiuto reati di minore gravita' potra' essere introdotto "solo se si trovera' una tecnologia adeguata per garantire al cento per cento la sicurezza". A sostenerlo, a e' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni da Cernobbio doveha partecipato ai lavori del seminario Ambrosetti. Maroni ha poi aggiunto che "solo se avro' la garanzia che non ci saranno casi di evasione, che le evasioni saranno zero, lo attueremo, se no no".