SEAC: NO Alla Cessazione di fatto dell’ Amministrazione della Giustizia Minorile
Il SEAC (Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario) riunitosi a Roma in occasione del 41° Convegno nazionale “I diritti dei detenuti e la Costituzione”, avendo appreso che il progetto di riordino dell’apparato amministrativo del Ministero della Giustizia prevede la cessazione di fatto dell’ Amministrazione della Giustizia Minorile, esprime forte preoccupazione per la possibile conclusione dell’autonomia di tale amministrazione e della specializzazione degli operatori in essa impegnati.
Rileviamo con favore che, su questo tema, il Ministro Alfano si sia espresso in Parlamento durante un question-time manifestando la necessità di riflettere su tale progetto di riorganizzazione.
Rileviamo peraltro che la recente visita in Italia di una delegazione dell’ONU per accertare lo stato dei diritti umani delle persone private della libertà aveva mostrato apprezzamento per il funzionamento della giustizia minorile in Italia, sottolineando anche l’importanza della sua autonomia in linea con le indicazioni delle stesse organizzazioni delle Nazioni Unite sulla giustizia minorile.
I volontari che operano quotidianamente negli istituti e nei servizi della giustizia minorile sono consapevoli che gran parte degli elevati livelli di qualità degli interventi educativi con i minori dipendono in forte misura dall’attuale autonomia dei Centri Giustizia Minorile nell’organizzare e gestire le risorse umane e finanziarie sul proprio territorio, co-progettando gli interventi per i minori con le regioni, gli enti locali, il terzo settore ed il volontariato organizzato.
Il SEAC auspica pertanto che non venga dato corso a progetti di riordino degli apparati amministrativi e del Ministero che vadano nel senso di ledere autonomia dell’amministrazione della giustizia minorile per come si è progressivamente realizzata nel corso degli ultimi 60 anni.
Elisabetta Laganà
presidente SEAC
Rileviamo con favore che, su questo tema, il Ministro Alfano si sia espresso in Parlamento durante un question-time manifestando la necessità di riflettere su tale progetto di riorganizzazione.
Rileviamo peraltro che la recente visita in Italia di una delegazione dell’ONU per accertare lo stato dei diritti umani delle persone private della libertà aveva mostrato apprezzamento per il funzionamento della giustizia minorile in Italia, sottolineando anche l’importanza della sua autonomia in linea con le indicazioni delle stesse organizzazioni delle Nazioni Unite sulla giustizia minorile.
I volontari che operano quotidianamente negli istituti e nei servizi della giustizia minorile sono consapevoli che gran parte degli elevati livelli di qualità degli interventi educativi con i minori dipendono in forte misura dall’attuale autonomia dei Centri Giustizia Minorile nell’organizzare e gestire le risorse umane e finanziarie sul proprio territorio, co-progettando gli interventi per i minori con le regioni, gli enti locali, il terzo settore ed il volontariato organizzato.
Il SEAC auspica pertanto che non venga dato corso a progetti di riordino degli apparati amministrativi e del Ministero che vadano nel senso di ledere autonomia dell’amministrazione della giustizia minorile per come si è progressivamente realizzata nel corso degli ultimi 60 anni.
Elisabetta Laganà
presidente SEAC
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