L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 15 maggio 2009

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali sul pacchetto sicurezza

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali continua ad esprimere un forte preoccupazione sul “pacchetto sicurezza” e si allea a tutte le categorie degli operatori sociali e sanitari in un appello al buon senso.
Roma, 13 maggio 2009 – Cresce lo sconforto degli Assistenti sociali italiani dopo il voto di fiducia di oggi alla Camera sul pacchettosicurezza, all’interno del quale viene confermato per tutti i pubblici ufficiali l’obbligo di denunciare gli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno.
Il nostro appello al buon senso, diffuso tramite i media, ha lasciato indifferente il Governo – afferma la Presidente del Consiglio Nazionale Franca Dente – nonostante le forti critiche e proteste provenienti anche da parte di esponenti della maggioranza e dal Vaticano. Gli operatori sociali e sanitari infatti vengono esonerati dall’obbligo di segnalazione ma non, in quanto pubblici ufficiali, da quello di denuncia di un reato, quale quello di immigrazione clandestina appositamente introdotto, la cui omissione o ritardo comporta il rischio di sanzioni penali. Cosa inaccettabile la denuncia – continua Franca Dente – per chi come noi ha come compito primario, attribuitogli dallo Stato e dal proprio Codice deontologico, quello di offrire sostegno e aiuto a chi si trova in condizione di bisogno e di disagio sociale, nel rispetto assoluto del valore e della dignità di ogni persona, qualunque sia la sua condizione.
E’ per questo che gli Assistenti sociali si uniscono al coro trasversale delle organizzazioni mediche, dei giuristi, degli operatori sociali, degli educatori e in generale di tutti i dipendenti pubblici, richiamando nuovamente la responsabilità del Governo su questo provvedimento che rischia drammatiche ripercussioni, oltreché la sconfitta morale della società civile.
Ufficio Stampa Cnoas
Loredana Ulivi