Alfano; serve seria riflessione su misure alternative
Ansa, 14 luglio 2009
"Sostengo che bisogna fare una seria riflessione sulle misure alternative perché l’espiazione non è una vendetta dello Stato nei confronti del detenuto, perché espiare la pena non vuol dire fargliela pagare ma riparare a un torto che le democrazie liberali riconoscono possa essere riparato attraverso la detenzione".
Lo ha dichiarato il ministro della giustizia Angelino Alfano durante il convegno sulle carceri che si è tenuto a Milano in occasione della presentazione del libro Diritti e castighi scritto da Donatella Stasio, giornalista de Il Sole 24 ore, e Lucia Castellano, direttore del carcere di Bollate, Il guardasigilli, parlando nell’aula magna del palazzo di Giustizia, ha aggiunto che "noi pensiamo che occorra coniugare il bisogno di sicurezza del Paese con l’articolo 27 della costituzione che dice non solo che le pene devono avere una funzione rieducativa, ma anche che non ci può essere una pena contraria al senso di umanità".
Il ministro, in un altro passaggio, sottolineando che dal 1946 al 2002, ci sono stati 30 provvedimenti tra amnistia e indulto e che quindi il problema del sovraffollamento delle carceri ha avuto una "soluzione monodirezionale", ha sostenuto che non bisogna "né decarcerizzare, né depenalizzare". Secondo Alfano "questo non è il terreno in cui il governo deve muoversi. Occorre invece, costruire nuovi istituti, con logiche più moderne, in cui vengano agevolate le funzioni educative e il rispetto del senso di umanità nel trattamento dei detenuti".
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