Cgil; con il reato di clandestinità, carceri al capolinea
Dichiarazione Stampa di Mauro Beschi, Segretario Naz. Fp Cgil e Francesco Quinti, Responsabile Naz. Comparto Sicurezza Fp Cgil.
Con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’assenza di una prospettiva che ne contenga l’impatto devastante, il Governo ha scelto di decretare la fine di un sistema penitenziario agonizzante, che già oggi, dall’alto delle circa 64.000 presenze detenute, ben 20.000 in più rispetto alla capienza tollerabile, e con un trend che sfiora i mille ingressi al mese, non è in grado di garantire il mandato costituzionale affidato, il rispetto dei diritti umani e quelli del mondo del lavoro in carcere.
Carceri per lo più "fuori dalla Costituzione", per dirla con il Ministro della Giustizia Alfano, che però - al di là delle sue roboanti dichiarazioni - nulla in concreto fa per riformare il sistema penitenziario e renderlo capace di rispondere efficacemente al proprio mandato.
Anche per questo, la protesta della Polizia Penitenziaria continua: il prossimo 8 luglio a Bologna, davanti al carcere "La Dozza", giungeranno a centinaia dalla Toscana, dalle Marche e da tutta l’Emilia Romagna i poliziotti penitenziari che aderiscono alle organizzazioni sindacali rappresentative del personale, per manifestare tutto il proprio dissenso contro le scelte operate dall’attuale governo.
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