FPCGIL SCRIVE AL CAPO DEL PERSONALE DEL DAP SULLE PROBLEMATICHE DEGLI UEPE
Egregio dott. Turrini,
nel corso dell’incontro che si è tenuto il giorno 21 giugno u.s. presso il Suo ufficio, questa O.S. ha avuto modo di rappresentarLe il grave disagio operativo in cui versa il personale penitenziario del comparto ministeri e le motivazioni che ne determinano a tutt’oggi il malessere.
Abbiamo evidenziato come la gravissima carenza di organico delle diverse professionalità penitenziarie risulta ad oggi una delle tante e serie problematiche non risolte che sta paralizzando il sistema dell’esecuzione penale e alle quali l’amministrazione non è riuscita nell’arco degli anni a far fronte in maniera determinante.
Ma in particolar modo abbiamo portato alla sua attenzione le criticità inerenti la professionalità degli assistenti sociali, esclusi dall’interpello di mobilità di sede avviato lo scorso anno ai sensi dell’accordo del 22 ottobre 2009. Le abbiamo rappresentato la gravissima endemica carenza di organico e di risorse economiche in cui versano gli UEPE e abbiamo rappresentato la necessità di conoscere l’esito del monitoraggio finalizzato alla possibilità di consentire anche agli assistenti sociali, con apposito interpello, la mobilità di sede e/o a stabilizzare quelle mobilità già espletate con l’istituto del “distacco” in essere da molti anni.
In tale ottica, e a sostegno, Le abbiamo chiesto un incisivo intervento riguardo lo sblocco della mobilità intercompartimentale in entrata che interessa in particolare la professionalità in questione soprattutto nelle regioni del nord Italia. La questione, infatti, più volte e da tempo rappresentata pare non trovi il necessario interesse e l’opportuno sostegno politico –amministrativo alla sua soluzione che, anche se in minima parte, consentirebbe al personale interessato il trasferimento a domanda, dopo anni di servizio, presso altra sede.
Ebbene l’esito dell’incontro ci aveva fatto ben sperare, visto l’interesse mostrato, ad una possibile e fattibile apertura di un tavolo di confronto sulle questioni enunciate ma, a tutt’oggi, nulla di tutto ciò anzi, non senza perplessità e disappunto, apprendiamo dalla informativa dell’Ufficio per le relazioni sindacali che
Criticità, dott. Turrini, che risultano appartenere alla gran parte degli UEPE del territorio nazionale motivo per cui le RSU e le OO.SS. locali hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori. Iniziative, comunque, ben note ai vertici dell’amministrazione.
E allora, perché avviare un interpello straordinario per l’UEPE di Trento e non per Foggia piuttosto che per Roma, Milano o Ragusa e potremmo continuare all’infinito? Perché non si affronta, invece, il problema nella sua organica complessità come avevamo proposto e come sarebbe più naturale? Ci chiediamo e chiediamo come e se l’Amministrazione intenda definire la questione evidenziata considerando inoltre che sono in dirittura di arrivo interventi normativi che metteranno a dura prova l’operatività degli UEPE e dei lavoratori ad essi afferenti?
Domande, e non solo, alle quali crediamo sia ora che l’amministrazione dia le dovute risposte.
La Coordinatrice Nazionale FPCGIL
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
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