NOTA del CONSIGLIO NAZIONALE dell’ORDINE ASSISTENTI SOCIALI CONFERENZA SULLA FAMIGLIA – MILANO, 8 NOVEMBRE 2010
Onorevole Giovanardi,
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine Assistenti sociali non ha ritenuto opportuno intervenire nella recente battaglia mediatica che ha visto coinvolta la figura del Premier relativamente alla questione dell’affido, non volendo essere soggetto di strumentazioni ideologiche un Ordine che ha per mandato costituzionale quello di garantire i diritti sociali di tutta la popolazione, nessuno escluso. E’ tuttavia necessario prospettare oggi, all’interno della Conferenza per la Famiglia che Lei ha ritenuto di dover inaugurare, il nostro forte disagio nei confronti dell’azione di Governo su questo settore, nonché sulla banalizzazione da parte di suoi esponenti di temi di tale delicatezza.
Il Piano nazionale per l’Infanzia e adolescenza, atteso dal 2004, stenta a decollare come lei sa bene e in ogni caso non prevede investimenti economici. Il Fondo sociale è stato tagliato per le ben note esigenze della Manovra proprio nel capitolo sulle Politiche per la Famiglia e si profila un ulteriore taglio nella prossima Finanziaria. Non è accettabile Signor Sottosegretario. La Famiglia non si sostiene con uno spot emozionale della Presidenza del Consiglio. E’ bene ammettere oggi con franchezza che la famiglia è stata lasciata sola nel nostro Paese, è un’ istituzione in profonda crisi che sta implodendo. A subirne le immediate conseguenze sono i minori, oltre che le persone anziane e diversamente abili che trovano proprio nella famiglia il primo, e spesso l’unico, supporto concreto ai propri bisogni speciali, in uno stato di welfare che arretra. Che senso ha dunque inaugurare oggi una Conferenza per la Famiglia, se appare chiaro che non si intende investire su questa istituzione?
Occorre riportare la famiglia, come previsto dalla Costituzione, al centro dell'agenda sociale e politica del Paese. Il sostegno e la promozione della famiglia sono infatti oggi priorità anche di fronte alla crisi economica e alla sfida di un nuovo modello di welfare, situazioni che segnano sia il contesto nazionale che lo scenario europeo ed internazionale. Occorre uscire dalla cultura del dono, della beneficienza, diversamente da quanto alcuni esponenti del Governo affermano. Occorre fornire alla famiglia strumenti di sostegno e di crescita con adeguate risorse economiche. E occorre misura, anche nelle parole. Lo stesso delicatissimo strumento dell’affido, forse involontariamente disatteso nella ultima vicenda dal Premier, non può tuttavia essere percepito dall’opinione pubblica come una barriera facilmente aggirabile anziché come un istituto di tutela dei minori in sofferenza.
E’ necessario, On. Giovanardi, riportare dignità al dibattito, non banalizzare l’apporto professionale di chi, come gli Assistenti sociali, rimane quotidianamente alle prese con un disagio sociale in crescita, lavorando in condizioni di precariato e di depauperazione dei servizi, rappresentando spesso l’ultimo baluardo al degrado, nel silenzio delle istituzioni. E’ necessario, doveroso, urgente, individuare strumenti legislativi, finanziari, strategici che restituiscano alla famiglia il ruolo di primo luogo di custodia e rispetto della dignità della persona.
<< Home page