Giustizia: Lisiapp; più poteri alla Polizia penitenziaria, bene proposta capo Dap
Asca, 15 aprile 2012
“La Polizia penitenziaria potrebbe assumere un ruolo di custodia e vigilanza anche per i condannati che scontano la loro pena con misure alternative al carcere”.
È quanto affermato dal capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, in merito al ruolo della Polizia penitenziaria rispetto alle nuove misure alternative al carcere proposte dal Governo.
Anche in questi casi, ha sottolineato Tamburino, “ci sono esigenze di controllo e vigilanza e bisogna valutare se questo compito potrebbe essere svolto dalla Polizia penitenziaria o dalle forze di polizia sul territorio.
A ciò interviene Mirko Manna segretario Generale del Libero Sindacato appartenenti polizia penitenziaria (Lisiapp), che sottolinea come da tempo non si vedeva un intervento in favore del Corpo o quanto meno una condivisione delle problematiche che affliggono i poliziotti penitenziari a cominciare dalla proposta avanzata dal capo Dap fino ad arrivare a riconoscere gli episodi di suicidi come riconducibili ad una serio disagio che il personale vive sulla propria pelle.
È un piccolo segnale - continua il leader Lisiapp, quello del presidente Tamburino, purtroppo siamo davanti ad un ventennio dalla riforma di smilitarizzazione del 1991’ che il Corpo attende una vera ristrutturazione intesa come istituzione del dipartimento della Polizia penitenziaria e un capo della Polizia penitenziaria proveniente dai ranghi del Corpo come accade per altre forze di polizia. Piccoli passi - conclude Manna - sono stati fatti in questi anni , ma ciò non basta, ci vuole come denunciamo da anni una vera ed esclusiva posizione di merito sulle problematiche di tutte le donne e uomini della Polizia penitenziaria
“La Polizia penitenziaria potrebbe assumere un ruolo di custodia e vigilanza anche per i condannati che scontano la loro pena con misure alternative al carcere”.
È quanto affermato dal capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, in merito al ruolo della Polizia penitenziaria rispetto alle nuove misure alternative al carcere proposte dal Governo.
Anche in questi casi, ha sottolineato Tamburino, “ci sono esigenze di controllo e vigilanza e bisogna valutare se questo compito potrebbe essere svolto dalla Polizia penitenziaria o dalle forze di polizia sul territorio.
A ciò interviene Mirko Manna segretario Generale del Libero Sindacato appartenenti polizia penitenziaria (Lisiapp), che sottolinea come da tempo non si vedeva un intervento in favore del Corpo o quanto meno una condivisione delle problematiche che affliggono i poliziotti penitenziari a cominciare dalla proposta avanzata dal capo Dap fino ad arrivare a riconoscere gli episodi di suicidi come riconducibili ad una serio disagio che il personale vive sulla propria pelle.
È un piccolo segnale - continua il leader Lisiapp, quello del presidente Tamburino, purtroppo siamo davanti ad un ventennio dalla riforma di smilitarizzazione del 1991’ che il Corpo attende una vera ristrutturazione intesa come istituzione del dipartimento della Polizia penitenziaria e un capo della Polizia penitenziaria proveniente dai ranghi del Corpo come accade per altre forze di polizia. Piccoli passi - conclude Manna - sono stati fatti in questi anni , ma ciò non basta, ci vuole come denunciamo da anni una vera ed esclusiva posizione di merito sulle problematiche di tutte le donne e uomini della Polizia penitenziaria
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