Comunicato Stampa dell' Ordine Nazionale AS
COMUNICATO STAMPA
ALLARME DECRETO “SVUOTA CARCERI” :QUALE RUOLO PER IL SERVIZIO SOCIALE IL RICORSO A MISURE ALTERNATIVE?
Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, mentre da un lato si
compiace con il Parlamento italiano per aver finalmente messo mano
all’emergenza sovraffollamento del settore carceri, dall’altro vuole denunciare a
gran voce quanto sta emergendo dall’esame del Decreto 1921 sulla riduzione
della popolazione carceraria.
Il Decreto, approvato alla Camera e in arrivo ora al Senato, ha introdotto un
emendamento che consente agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), che
sono i luoghi dove viene realizzato il progetto di riabilitazione del condannato, di
essere diretti dai direttori degli Istituti penitenziari temporaneamente (3 anni)
fino all’espletamento dei concorsi per dirigenti UEPE e ne riduce l'organico.
Questo ovviamente andrà a svilire la professionalità del Servizio Sociale che fin
dalla riforma penitenziaria ha caratterizzato questi Uffici ed ha reso possibile, tra
mille difficoltà, l'affermazione del sistema delle misure alternative.
Tra le altre misure previste nel Decreto, si prevede un’ulteriore riduzione degli
organici degli assistenti sociali fino ad avere personale in esubero, anche se lo
stesso decreto aumenta l’affidamento da 3 a 4 anni e sta per essere approvato il
DL che istituisce “la messa alla prova” anche per gli adulti.
Questo aspetto desta non poca preoccupazione in quanto sembra non tenere
nella debita considerazione gli scenari futuri e fra tutti la necessità più volte
ribadita di porre in essere reali cambiamenti normativi. Più nello specifico,
rispetto alla pianta organica del 2006, gli assistenti sociali vengono falcidiati più
di tutte le altre qualifiche (meno 35% - 567 su 1621).
E tutto ciò mentre le misure alternative registrano un notevole aumento, e le
possibilità di accesso potrebbero anche aumentare con adeguate risorse (umane
e non).
“Con l’approvazione del DDL 1921 dovrebbe aumentare il ricorso alle misure
alternative, e come Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali non
possiamo che esprimere la nostra soddisfazione – dichiara Silvana Mordeglia,
Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine – visto che tali misure
appresentano lo strumento di massima efficacia ai fini del reinserimento sociale
dei soggetti carcerati. Ma come sarà possibile far fronte alle crescenti necessità
degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), se contemporaneamente il
Decreto prevede ulteriori tagli di personale? E' evidente come la situazione che si
sta delineando rischia di far saltare il sistema delle misure alternative che
paradossalmente è quello che invece si vorrebbe e si deve potenziare.”
“Come Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali – continua Mordeglia
– abbiamo più volte sollecitato nelle sede istituzionali la necessità di colmare la
costante carenza di organico di cui soffrono gli UEPE per rendere le condizioni
organizzative più rispondenti alle necessità degli interventi. Esprimiamo quindi le
nostre forti perplessità sul fatto che si considerino le attuali disponibilità di
personale ed economiche sufficienti a garantire alle persone dimesse
dall'istituzione carceraria un supporto adeguato.”
Il Consiglio nazionale, ricordando come le misure alternative contribuiscono
concretamente alla costruzione di una società più sicura e come l’affidamento al
servizio sociale ha, tra l’altro, un costo enormemente inferiore e neppure
minimamente paragonabile a quello della detenzione, chiede al Governo e al
Ministro della Giustizia in particolare, di mettere mano a questo provvedimento
per dare strumenti, risorse e sostanza al settore dell’esecuzione penale esterna.
Roma, 11 febbraio 2014
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