UIL-PENITENZIARI
COMUNICATO STAMPA - 24 aprile 2007
Polizia Penitenziaria negli U.E.P.E.
La UIL : Necessaria per la pubblica sicurezza
“ Francamente non riesco a capire il senso della polemica . L’istituzione dei Nuclei di Verifica del Corpo di polizia penitenziaria presso gli Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), in via sperimentale, è una delle condizioni necessarie per l’ampliamento dell’uso delle misure alternative alla detenzione “.
A dichiararlo il Segretario Generale della UIL P.A.-Penitenziari, Eugenio SARNO, che non condivide le preoccupazioni espresse dagli assistenti sociali dell’UEPE di Milano e di alcuni sindacati di categoria : “ Fermo restando la libertà di ognuno di esprimere le proprie idee credo che alimentare polemiche in questo momento sia assolutamente fuori luogo e privo di ogni senso logico. Non vorrei che, ancora una volta, emergano pregiudizi di un certo ambiente da sempre ostile a tutto ciò che appartiene alla sfera della sicurezza”.
“E’ troppo facile invocare un maggior ricorso a misure alternative alla detenzione senza prevedere gli idonei controlli alle persone ammesse al regime di esecuzione penale esterna – continua Eugenio SARNO –. La UIL ha molto apprezzato questo orientamento del Governo e del Ministro Mastella, che potrebbe contribuire a stabilizzare le presenze detentive a livelli sopportabili. Non dimentichiamo le condizioni delle carceri prima dell’indulto ….. “
Il sindacalista della UIL si sofferma sugli aspetti della proposta e della protesta : “ Bisogna ragionare anche in termini di allarme sociale e sicurezza pubblica. Non ci pare che affidare i controlli alla polizia penitenziaria contrasti con la preziosa, insostituibile opera degli assistenti sociali. Anzi ! Non rappresenta assolutamente una indebita ingerenza piuttosto una puntuale applicazione delle attribuzioni in materia conferite dalla legge al Corpo di polizia penitenziaria. Certo il problema degli organici va affrontato con urgenza e in maniera adeguata, ma non può essere l’alibi per affondare un progetto che, in piena attuazione, contribuirà significativamente al recupero di centinaia di unità delle altre forze di polizia per destinarli ai loro compiti istituzionali. Ne si può parlare di sovrapposizione con altre forze di polizia in quanto è previsto un Coordinamento con il Ministero dell’Interno. In fondo trattamento, rieducazione , reinserimento sociale e sicurezza non sono concetti tra loro alternativi. Ognuno, quindi, faccia il proprio mestiere”.
Per la UIL-Penitenziari, dunque, il progetto è utile e va sostenuto “ Il DAP ha già convocato le OO.SS. per un opportuno confronto sulla materia. Sono certo che il tavolo dirimerà dubbi e polemiche. Prendo atto delle perplessità espresse da una componente dell’Amministrazione Penitenziaria ma per quanto ci riguarda il progetto è valido e si deve lavorare per una sua realizzazione, anche in via sperimentale. E’ una occasione che si offre ai 45.000 appartenenti al Corpo e che non va sprecata - conclude SARNO – .
Il Corpo ha la legittimità, la potenzialità e la professionalità per garantire i controlli e, quindi, la pubblica sicurezza. Checché ne pensano alcuni assistenti sociali. Almeno che non vogliano i poliziotti penitenziari solo come loro autisti o passacarte. Peggio ancora relegarli all’atavico ruolo di carcerieri che aprono e chiudono i cancelli in barba alla riforma del 1990…. ”
SARNO chiude con un appello al Ministro Mastella : “ Dopo anni di indifferenza e insensibilità finalmente un Ministro della Giustizia che mostra concreta attenzione verso il Corpo e i suoi appartenenti. Sono certo che non fermerà la sua apprezzata opera solo in ragioni di sterili, strumentali, corporative, anacronistiche e pregiudizievoli posizioni assunte da chi ha sempre frenato, in contiguità con un certo ambiente politico, l’evoluzione, e la visibilità, del Corpo di polizia penitenziaria”. BOZZA UIL
“ Francamente non riesco a capire il senso della polemica . L’istituzione dei Nuclei di Verifica del Corpo di polizia penitenziaria presso gli Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), in via sperimentale, è una delle condizioni necessarie per l’ampliamento dell’uso delle misure alternative alla detenzione “.
A dichiararlo il Segretario Generale della UIL P.A.-Penitenziari, Eugenio SARNO, che non condivide le preoccupazioni espresse dagli assistenti sociali dell’UEPE di Milano e di alcuni sindacati di categoria : “ Fermo restando la libertà di ognuno di esprimere le proprie idee credo che alimentare polemiche in questo momento sia assolutamente fuori luogo e privo di ogni senso logico. Non vorrei che, ancora una volta, emergano pregiudizi di un certo ambiente da sempre ostile a tutto ciò che appartiene alla sfera della sicurezza”.
“E’ troppo facile invocare un maggior ricorso a misure alternative alla detenzione senza prevedere gli idonei controlli alle persone ammesse al regime di esecuzione penale esterna – continua Eugenio SARNO –. La UIL ha molto apprezzato questo orientamento del Governo e del Ministro Mastella, che potrebbe contribuire a stabilizzare le presenze detentive a livelli sopportabili. Non dimentichiamo le condizioni delle carceri prima dell’indulto ….. “
Il sindacalista della UIL si sofferma sugli aspetti della proposta e della protesta : “ Bisogna ragionare anche in termini di allarme sociale e sicurezza pubblica. Non ci pare che affidare i controlli alla polizia penitenziaria contrasti con la preziosa, insostituibile opera degli assistenti sociali. Anzi ! Non rappresenta assolutamente una indebita ingerenza piuttosto una puntuale applicazione delle attribuzioni in materia conferite dalla legge al Corpo di polizia penitenziaria. Certo il problema degli organici va affrontato con urgenza e in maniera adeguata, ma non può essere l’alibi per affondare un progetto che, in piena attuazione, contribuirà significativamente al recupero di centinaia di unità delle altre forze di polizia per destinarli ai loro compiti istituzionali. Ne si può parlare di sovrapposizione con altre forze di polizia in quanto è previsto un Coordinamento con il Ministero dell’Interno. In fondo trattamento, rieducazione , reinserimento sociale e sicurezza non sono concetti tra loro alternativi. Ognuno, quindi, faccia il proprio mestiere”.
Per la UIL-Penitenziari, dunque, il progetto è utile e va sostenuto “ Il DAP ha già convocato le OO.SS. per un opportuno confronto sulla materia. Sono certo che il tavolo dirimerà dubbi e polemiche. Prendo atto delle perplessità espresse da una componente dell’Amministrazione Penitenziaria ma per quanto ci riguarda il progetto è valido e si deve lavorare per una sua realizzazione, anche in via sperimentale. E’ una occasione che si offre ai 45.000 appartenenti al Corpo e che non va sprecata - conclude SARNO – .
Il Corpo ha la legittimità, la potenzialità e la professionalità per garantire i controlli e, quindi, la pubblica sicurezza. Checché ne pensano alcuni assistenti sociali. Almeno che non vogliano i poliziotti penitenziari solo come loro autisti o passacarte. Peggio ancora relegarli all’atavico ruolo di carcerieri che aprono e chiudono i cancelli in barba alla riforma del 1990…. ”
SARNO chiude con un appello al Ministro Mastella : “ Dopo anni di indifferenza e insensibilità finalmente un Ministro della Giustizia che mostra concreta attenzione verso il Corpo e i suoi appartenenti. Sono certo che non fermerà la sua apprezzata opera solo in ragioni di sterili, strumentali, corporative, anacronistiche e pregiudizievoli posizioni assunte da chi ha sempre frenato, in contiguità con un certo ambiente politico, l’evoluzione, e la visibilità, del Corpo di polizia penitenziaria”. BOZZA UIL
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