Giustizia/Carcere: Osapp; carcere autorevole, per certezza della pena
Giustizia: Osapp; carcere autorevole, per certezza della pena
Apcom, 30 aprile 2008
"Ormai gli allarmi lanciati ogni mese per il sovraffollamento delle carceri diventano sempre più irreali, ma ci sembra ancora più irreale che un ministro degli Interni dichiari apertamente che la certezza delle pena sia la cosa più incerta in questo nostro Paese: come ad ammettere la propria disarmante incapacità a comprendere un fenomeno che coinvolge direttamente la realtà dei 207 istituti penitenziari italiani, e la vita di 42.000 uomini e di donne delle forze della Polizia Penitenziaria". Lo dichiara in una nota Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, il sindacato della Polizia penitenziaria.
"Stando alle statistiche il 41% dei 51.000 detenuti, presenti oggi nelle carceri, è dentro per condanna definitiva, il rimanente 59% è in attesa di sentenza - spiega Beneduci - se ci interroghiamo sulle cause di questa situazione avvertiamo l’esigenza di puntare l’indice verso un sistema di norme che non consente la celebrazione di processi in tempi brevi e certi: pensiamo per esempio alla legge ex Cirielli, non modificata dal precedente Esecutivo, e che ha accorciato di molto i termini di prescrizione del reato, o a tutte quelle norme promesse nella Legislatura passata, che non hanno avuto il giusto esito nelle Commissioni parlamentari, ma che avrebbero rivisto i meccanismi di un processo penale oggi troppo farraginoso e lungo".
"A questa incapacità di sistema, troppo spesso appunto caratterizzato da una selva di norme contrastanti tra loro, abbiniamo l’incapacità dei nostri governanti - prosegue l’Osapp - a guardare con più previdenza una condizione penitenziaria che, allo stato dei fatti, rischia di trasformarsi in una bomba sociale molto pericolosa".
"Sosteniamo con forza che le risposte alle domande poste dal ministro Amato si possano ritrovare nella considerazione del carcere, e della sua funzione": per l’Osapp quindi "attivare l’idea di un ordinamento autorevole, come quella dell’istituto di pena, che fa scontare la pena, perché è il sistema Giustizia che lo consente, ma al tempo stesso concede la possibilità al detenuto di affrancarsi dalla propria condizione sociale, è un primo passo verso quell’immagine a cui ci auguriamo il Nuovo Governo potrà tendere in futuro".
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