L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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giovedì 10 aprile 2008

Giustizia/Carcere- Sinistra Arcobaleno: abrogare le leggi criminogene

di Arturo Salerni (Responsabile Carceri del Prc)

Aprile on-line, 10 aprile 2008

Potenziare le politiche sociali, ridurre il numero complessivo di reati per permettere ai magistrati di concentrarsi solo su questioni di grave portata criminale, il ritorno alla Costituzione, recuperare il realismo, riavviare una stagione di riforme.
Il tema della giustizia e della tutela dei diritti va rilanciato nell’ambito di questa campagna elettorale. Per questo la Sinistra l’Arcobaleno ha diffuso lunedì scorso, nell’ambito di un dibattito pubblico, i contenuti del suo programma in tema di giustizia. A partire dall’obiettivo della riduzione dell’area dell’illecito penale con l’abrogazione delle leggi criminogene Fini-Giovanardi e Bossi-Fini e l’approvazione del Codice penale predisposto dalla commissione presieduta da Giuliano Pisapia.
Il filo rosso che ha unito il confronto tra i parlamentari Balducci, Leoni, Russo Spena e gli operatori della giustizia è stato chiaro: potenziare le politiche sociali, ridurre il numero complessivo di reati permetterebbe ai magistrati di poter concentrarsi solo su questioni di grave portata criminale, riducendo i tempi infiniti della giustizia. L’avv. Borzone delle Camere Penali ha poi lamentato l’assenza di dibattito sulla giustizia da parte di tutte le compagini politiche diverse dalla Sinistra l’Arcobaleno. Addirittura, fa notare Pisapia, sul quotidiano Il Riformista lo spazio dedicato agli interventi dei leader politici in tema di giustizia è stato inevaso da Silvio Berlusconi, attento a parlare di giustizia solo quando è chiamato in questione personalmente. E poi il prof. Moccia ad evidenziare, provocatoriamente, che di giustizia se ne parla e come in questa campagna elettorale, ma sotto le spoglie della sicurezza totale, rilanciando l’idea delle campagne securitarie contro mendicanti, lavavetri, consumatori di droghe leggere e stranieri.
Interessante il parallelismo proposto da Russo Spena sulla sospensione dello stato di diritto a Napoli e a Genova e la detenzione amministrativa nei Centri di detenzione per stranieri. Laboratori del controllo totale, della detenzione non per ciò che hai fatto ma per ciò che sei (o rappresenti). Ammette poi le difficoltà, "la sconfitta" di non essere riusciti, in questi due anni scarsi di governo, a chiudere i Cpt, a introdurre il reato di tortura nel codice penale, ad istituire il Garante delle persone private della libertà e una commissione di inchiesta sui fatti di Napoli e Genova. Ma è persuasivo quando incita a non demordere e a rilanciare nella prossima legislatura un’aspra battaglia per la realizzazione di tali obiettivi. D’altronde è chiaro, come fa notare Barbarossa della segreteria nazionale Prc, che la volontà vera del complotto Pd - Pdl è quella di cancellare la Sinistra in Italia, le istanze di lavoratori, donne e interi strati sociali che vivono in situazioni di disagio o di difficoltà.
È il sessantesimo anno della nostra Costituzione. Ridare forza ai suoi principi, permettere al nostro sistema processuale penale di riprendere a funzionare.
La Sinistra l’Arcobaleno ha ben chiaro tale scopo: evitare la produzione inutile di scartoffie e procedimenti destinati ad essere abbandonati, concentrarsi sulla repressione dei fatti più gravi, ridurre la durata dei procedimenti,evitare le sofferenze inutili e dannose prodotte da un sistema sempre più teso a criminalizzare alcune fasce marginali o emarginate, riavviare politiche di inserimento sociale e lavorativo, oggi è possibile. D’altronde, contrariamente ai dati proclamati in pompa magna da politici sceriffi e media, in Italia non vi un allarme sicurezza tale da rendere la situazione più complessa del passato perché il numero di crimini è sostanzialmente lo stesso da 10 anni. Se aumenta il senso d’insicurezza dei cittadini ciò è dovuto alle campagne mediatiche orchestrate per mascherare la propria responsabilità politica del fallimento del welfare state. Se aumentano di mille unità al mese i detenuti ciò è dovuto alla creazione di nuove figure criminali (il consumatore di droghe, il clandestino) e non ad un imbarbarimento di chi popola (straniero o autoctono) questo paese.
Non promettiamo e non vogliamo, dunque, più "poliziotti di quartiere" ma politiche sociali e una giustizia più equa ed efficace. Ritornare alla Costituzione, recuperare il realismo, riavviare una stagione di riforme è il cammino che la Sinistra ha davanti.