Giustizia/Carcere- Pena e diritti umani: le priorità secondo i Garanti
Comunicato stampa, 8 aprile 2008
Comunicato del Coordinamento Nazionale dei Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà istituiti presso i Comuni e le Province.
I Garanti lavorano quotidianamente affinché la condizione delle persone private della libertà e la punizione degli autori di reato non venga mai disgiunta dal rispetto della dignità e dei diritti inviolabili delle persone e dalla ricerca di risorse e strumenti per garantirne il reinserimento sociale
Al futuro Parlamento i Garanti chiedono di porre mano in modo non settoriale e non congiunturale alle riforme necessarie per affrontare in modo radicale i nodi relativi al come punire: occorre introdurre la previsione di pene diverse dalla reclusione e valorizzare le misure alternative, argine efficace al ritorno in carcere. L’indifferenziata privazione della libertà non promuove il reinserimento sociale dei condannati e, per tale via, non assicura l’effettiva prevenzione della recidiva.
Il sovraffollamento delle carceri costituisce di per sé trattamento inumano e degradante ed impedisce la territorializzazione dell’esecuzione della pena, indispensabile presupposto di programmi efficaci di reinserimento nei contesti sociali di appartenenza;
In tal senso, i Garanti chiedono: la riforma del codice penale; la revisione delle leggi in materia di droghe, immigrazione e recidiva; la piena esigibilità del diritto di difesa, anche pubblica, e l’accesso al patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti; il completamento del passaggio al Servizio Sanitario Nazionale delle competenze in materia di tutela della salute delle persone detenute; l’effettiva realizzazione delle innovazioni a suo tempo previste, ormai otto anni fa, dal Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario, anche attraverso il reperimento di idonee risorse personali e materiali; la moltiplicazione sul territorio nazionale delle Case per detenute madri; la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari; la definizione dell’ordinamento penitenziario minorile.
Il Coordinamento Nazionale dei Garanti dei Diritti delle persone limitate nella libertà chiede a tutti i leader politici candidati di inserire nell’agenda del futuro Parlamento l’istituzione di un organismo nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani, di cui l’Italia è l’unica nazione dell’Europa occidentale ad essere priva, con funzioni anche di Garante delle persone private della libertà personale, perché l’incisività degli organismi sovranazionali deputati al controllo dei luoghi di detenzione (Istituti Penitenziari, Cpt, Opg, Camere di sicurezza) è correlata all’istituzione e al rafforzamento di organismi nazionali e locali dotati di analoghe competenze attraverso una adeguata articolazione fra figure di garanzia locali, nazionali e sovranazionali nella direzione della reciproca valorizzazione.
I Garanti locali, con l’autorevolezza loro conferita dal rappresentare le comunità locali che ne hanno voluto l’istituzione, chiedono l’inserimento in tempi rapidi delle questioni richiamate nell’agenda del futuro Parlamento e del governo che ne dovrà attuare le opzioni.
Giorgio Bertazzini, Garante della Provincia di Milano
Federica Berti, Garante del Comune di Ferrara
Maria Pia Brunato, Garante del Comune di Torino
Andrea Callaioli, Garante del Comune di Pisa
Franco Corleone, Garante del Comune di Firenze
Mario Fappani, Garante del Comune di Brescia
Suor Maddalena Fois, Garante del Comune di Sassari
Carlo Murgia, Garante del Comune di Nuoro
Paolo Muzzi, Garante della Provincia di Lodi
Raffaella Paolella, Garante del Comune di San Severo
Gianfranco Spadaccia, Garante del Comune di Roma
Giuseppe Tuccio, Garante del Comune di Reggio Calabria
Desi Bruno, Coordinatrice del Coordinamento Nazionale dei Garanti
Comunicato del Coordinamento Nazionale dei Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà istituiti presso i Comuni e le Province.
I Garanti lavorano quotidianamente affinché la condizione delle persone private della libertà e la punizione degli autori di reato non venga mai disgiunta dal rispetto della dignità e dei diritti inviolabili delle persone e dalla ricerca di risorse e strumenti per garantirne il reinserimento sociale
Al futuro Parlamento i Garanti chiedono di porre mano in modo non settoriale e non congiunturale alle riforme necessarie per affrontare in modo radicale i nodi relativi al come punire: occorre introdurre la previsione di pene diverse dalla reclusione e valorizzare le misure alternative, argine efficace al ritorno in carcere. L’indifferenziata privazione della libertà non promuove il reinserimento sociale dei condannati e, per tale via, non assicura l’effettiva prevenzione della recidiva.
Il sovraffollamento delle carceri costituisce di per sé trattamento inumano e degradante ed impedisce la territorializzazione dell’esecuzione della pena, indispensabile presupposto di programmi efficaci di reinserimento nei contesti sociali di appartenenza;
In tal senso, i Garanti chiedono: la riforma del codice penale; la revisione delle leggi in materia di droghe, immigrazione e recidiva; la piena esigibilità del diritto di difesa, anche pubblica, e l’accesso al patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti; il completamento del passaggio al Servizio Sanitario Nazionale delle competenze in materia di tutela della salute delle persone detenute; l’effettiva realizzazione delle innovazioni a suo tempo previste, ormai otto anni fa, dal Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario, anche attraverso il reperimento di idonee risorse personali e materiali; la moltiplicazione sul territorio nazionale delle Case per detenute madri; la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari; la definizione dell’ordinamento penitenziario minorile.
Il Coordinamento Nazionale dei Garanti dei Diritti delle persone limitate nella libertà chiede a tutti i leader politici candidati di inserire nell’agenda del futuro Parlamento l’istituzione di un organismo nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani, di cui l’Italia è l’unica nazione dell’Europa occidentale ad essere priva, con funzioni anche di Garante delle persone private della libertà personale, perché l’incisività degli organismi sovranazionali deputati al controllo dei luoghi di detenzione (Istituti Penitenziari, Cpt, Opg, Camere di sicurezza) è correlata all’istituzione e al rafforzamento di organismi nazionali e locali dotati di analoghe competenze attraverso una adeguata articolazione fra figure di garanzia locali, nazionali e sovranazionali nella direzione della reciproca valorizzazione.
I Garanti locali, con l’autorevolezza loro conferita dal rappresentare le comunità locali che ne hanno voluto l’istituzione, chiedono l’inserimento in tempi rapidi delle questioni richiamate nell’agenda del futuro Parlamento e del governo che ne dovrà attuare le opzioni.
Giorgio Bertazzini, Garante della Provincia di Milano
Federica Berti, Garante del Comune di Ferrara
Maria Pia Brunato, Garante del Comune di Torino
Andrea Callaioli, Garante del Comune di Pisa
Franco Corleone, Garante del Comune di Firenze
Mario Fappani, Garante del Comune di Brescia
Suor Maddalena Fois, Garante del Comune di Sassari
Carlo Murgia, Garante del Comune di Nuoro
Paolo Muzzi, Garante della Provincia di Lodi
Raffaella Paolella, Garante del Comune di San Severo
Gianfranco Spadaccia, Garante del Comune di Roma
Giuseppe Tuccio, Garante del Comune di Reggio Calabria
Desi Bruno, Coordinatrice del Coordinamento Nazionale dei Garanti
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