Giustizia: La poltrona più rovente? è quella di via Arenula
di Riccardo Arena
www.radiocarcere.com, 1 maggio 2008
Che Marcello Pera possa diventare il prossimo Ministro della Giustizia, resta per lui un desiderio, ma nella realtà è solo una possibilità. Voci di corridoio. Che Berlusconi abbia oggi il problema di chi mettere sulla poltrona rovente di via Arenula, è una certezza. Lo scenario è più o meno questo. Claudio Scajola ha declinato l’invito per fare il Guardasigilli. Troppe grane. Il difficile rapporto con i magistrati e un agosto troppo caldo nelle carceri. Arduo dargli torto. Elio Vito non sembra più avere molte possibilità. Berlusconi non vedrebbe di mal occhio Castelli. Ma non si può dare tutto alla Lega: Interni, Riforme e ora anche la Giustizia! In An si fanno i nomi di Mantovano e della Bongiorno. Ma pare che lo stesso Fini sia titubante. Le ragioni: Mantovano in passato fu tentato di passare con Storace. La Bongiorno non è iscritta la partito.
Morale: stallo. A Berlusconi serve uno che gli sia fedele. Uno che faccia le riforme volute senza temere le reazioni della magistratura o le rivolte in carcere. Forse l’autorevolezza nella scelta del Ministro potrebbe superare queste difficoltà. Ma questo criterio di scelta appare estraneo ai ragionamenti Berlusconiani.
www.radiocarcere.com, 1 maggio 2008
Che Marcello Pera possa diventare il prossimo Ministro della Giustizia, resta per lui un desiderio, ma nella realtà è solo una possibilità. Voci di corridoio. Che Berlusconi abbia oggi il problema di chi mettere sulla poltrona rovente di via Arenula, è una certezza. Lo scenario è più o meno questo. Claudio Scajola ha declinato l’invito per fare il Guardasigilli. Troppe grane. Il difficile rapporto con i magistrati e un agosto troppo caldo nelle carceri. Arduo dargli torto. Elio Vito non sembra più avere molte possibilità. Berlusconi non vedrebbe di mal occhio Castelli. Ma non si può dare tutto alla Lega: Interni, Riforme e ora anche la Giustizia! In An si fanno i nomi di Mantovano e della Bongiorno. Ma pare che lo stesso Fini sia titubante. Le ragioni: Mantovano in passato fu tentato di passare con Storace. La Bongiorno non è iscritta la partito.
Morale: stallo. A Berlusconi serve uno che gli sia fedele. Uno che faccia le riforme volute senza temere le reazioni della magistratura o le rivolte in carcere. Forse l’autorevolezza nella scelta del Ministro potrebbe superare queste difficoltà. Ma questo criterio di scelta appare estraneo ai ragionamenti Berlusconiani.
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