Giustizia/Carcere: Il Cavaliere ha già pronto il "decreto sicurezza"
di Marco Galluzzo- Corriere della Sera, 1 maggio 2008
Processi molto più brevi, meno patteggiamenti, pene più alte contro furti, rapine, delitti ai danni delle donne e delle persone portatrici di handicap. Una profonda revisione dei benefici carcerari, dalla sospensione condizionale all’affidamento ai servizi sociali. Linea guida: quando si entra in galera uscirne deve essere più difficile di quanto lo sia oggi.
Berlusconi ha lavorato a queste misure di suo pugno, nelle ore sottratte alla composizione del governo. E ha terminato il lavoro. Il decreto sulla sicurezza, una versione rivista del testo che nel 2005 non fu possibile varare per l’opposizione dell’Udc sarà varato nel primo Consiglio dei Ministri e sarà una delle risposte del Cavaliere all’an-sia del suo elettorato. Quello che lo ha portato al governo, comprese dunque le istanze leghiste, ma anche quello che ha scelto solo Pdl, fatto vincere Alemanno nella Capitale: "Sarà una vera, grande stretta sulla sicurezza, di cui beneficeranno tutti gli italiani".
C’è anche questo sul tavolo del presidente del Consiglio in pectore. Lo studio di Palazzo Grazioli in queste ore è un via vai di richieste, riunioni, tira e molla sulle 60 caselle da riempire per il governo. Ci sono da accontentare sei piccoli partiti, da deludere più di un amico: "Al momento ho ancora sei donne in lista per il posto di ministro delle Pari opportunità, cinque di loro certamente si incazzeranno", chiosa Berlusconi nel pomeriggio, parlando con uno dei suoi ospiti.
Lo è andato a trovare anche Gianfranco Rotondi, Dc per le Autonomie, piccola pattuglia di deputati (4) e grande feeling con il leader del centrodestra, che della Dc è anche Presidente onorario. Rotondi di mattina minaccia, si fa per dire, l’appoggio esterno al governo. Nel pomeriggio Berlusconi premia la fedeltà dell’alleato, dimostrata negli ultimi anni: lo accontenterà, almeno sembra, e anche se in modo simbolico, facendolo ministro dei rapporti con l’Onu. Un inedito, ma pur sempre un ministero, con tanto di diritto ad entrare e uscire quando si vuole dal Consiglio dei Ministri.
Di tutto questo ovviamente il Cavaliere non ne può più: "Ho solo una grande voglia di iniziare a governare, dare risposte alla gente". Alcuni aggiustamenti avverranno dopo: "Con 60 caselle non è facile formare un governo, basti pensare che i sottosegretari saranno 40 e le Commissioni parlamentari sono 30, figuriamoci chi resterà in ufficio a lavorare quando tutte le Commissioni saranno convocate", prevede Francesco Nucara, che come Rotondi va a rappresentare le istanze dei Repubblicani a Palazzo Grazioli. Sui calcoli di Nucara conviene anche Berlusconi e c’è da giurare che i numeri del governo lieviteranno con il passare dei mesi. Sempre che arrivi il permesso del Quirinale.
Processi molto più brevi, meno patteggiamenti, pene più alte contro furti, rapine, delitti ai danni delle donne e delle persone portatrici di handicap. Una profonda revisione dei benefici carcerari, dalla sospensione condizionale all’affidamento ai servizi sociali. Linea guida: quando si entra in galera uscirne deve essere più difficile di quanto lo sia oggi.
Berlusconi ha lavorato a queste misure di suo pugno, nelle ore sottratte alla composizione del governo. E ha terminato il lavoro. Il decreto sulla sicurezza, una versione rivista del testo che nel 2005 non fu possibile varare per l’opposizione dell’Udc sarà varato nel primo Consiglio dei Ministri e sarà una delle risposte del Cavaliere all’an-sia del suo elettorato. Quello che lo ha portato al governo, comprese dunque le istanze leghiste, ma anche quello che ha scelto solo Pdl, fatto vincere Alemanno nella Capitale: "Sarà una vera, grande stretta sulla sicurezza, di cui beneficeranno tutti gli italiani".
C’è anche questo sul tavolo del presidente del Consiglio in pectore. Lo studio di Palazzo Grazioli in queste ore è un via vai di richieste, riunioni, tira e molla sulle 60 caselle da riempire per il governo. Ci sono da accontentare sei piccoli partiti, da deludere più di un amico: "Al momento ho ancora sei donne in lista per il posto di ministro delle Pari opportunità, cinque di loro certamente si incazzeranno", chiosa Berlusconi nel pomeriggio, parlando con uno dei suoi ospiti.
Lo è andato a trovare anche Gianfranco Rotondi, Dc per le Autonomie, piccola pattuglia di deputati (4) e grande feeling con il leader del centrodestra, che della Dc è anche Presidente onorario. Rotondi di mattina minaccia, si fa per dire, l’appoggio esterno al governo. Nel pomeriggio Berlusconi premia la fedeltà dell’alleato, dimostrata negli ultimi anni: lo accontenterà, almeno sembra, e anche se in modo simbolico, facendolo ministro dei rapporti con l’Onu. Un inedito, ma pur sempre un ministero, con tanto di diritto ad entrare e uscire quando si vuole dal Consiglio dei Ministri.
Di tutto questo ovviamente il Cavaliere non ne può più: "Ho solo una grande voglia di iniziare a governare, dare risposte alla gente". Alcuni aggiustamenti avverranno dopo: "Con 60 caselle non è facile formare un governo, basti pensare che i sottosegretari saranno 40 e le Commissioni parlamentari sono 30, figuriamoci chi resterà in ufficio a lavorare quando tutte le Commissioni saranno convocate", prevede Francesco Nucara, che come Rotondi va a rappresentare le istanze dei Repubblicani a Palazzo Grazioli. Sui calcoli di Nucara conviene anche Berlusconi e c’è da giurare che i numeri del governo lieviteranno con il passare dei mesi. Sempre che arrivi il permesso del Quirinale.
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