La CGIL sul pacchetto sicurezza- Serve subito un piano straordinario di sostegno al sistema penitenziario
Comunicato CGIL comparto sicurezza
fonte: cgil
Altro che costruire solo nuove carceri, pronte fra dieci anni, occorrono subito misure di contrasto al sovraffollamento degli istituti di pena e forti investimenti per dotare il sistema delle risorse economiche e umane essenziali!
Il complesso delle misure inserite nel pacchetto sicurezza renderà presto invivibili gli attuali istituti penitenziari italiani, resi per lo più inadatti a garantire alle persone temporaneamente private della libertà personale un regime di vita tollerabile e la funzione rieducativa della pena a cui faceva pubblicamente, e giustamente, riferimento il nuovo Ministro della Giustizia Alfano.
Sono quasi 54 mila oggi, a fronte di una capienza di circa 43 mila posti, le persone detenute nelle 207 vecchie carceri, con un significativo trend di crescita mensile stimato in mille nuove ingressi al mese che entro l’anno condurrà il sistema penitenziario al collasso, ovvero a contenere quelle 60 mila presenze che indussero il Parlamento, non più tardi di due anni fa, ad affidare all’indulto la soluzione del sovraffollamento. Un CPT per ogni regione certo non basterà a contenere le circa 600 mila persone clandestine stimate, e allora a quali provvedimenti o altre strutture ricorrerà il Governo per rendere operativo il provvedimento concepito e garantire un trattamento umano e dignitoso alle persone trattenute?
C’è bisogno di una riforma completa e non più ulteriormente procrastinabile dei codici, occorre implementare il ricorso alle misure alternative alla detenzione, servono investimenti economici in grado di rendere vivibili, sicuri e funzionali gli istituti di pena anche per il mondo del lavoro in carcere, dotare il sistema dei mezzi e delle risorse umane essenziali, delle diverse professionalità penitenziarie e della Polizia penitenziaria. Dovrà, in particolare, essere incrementato l’organico di quest’ultima di alcune migliaia di unità per garantire la sicurezza delle strutture e dei numerosi servizi affidati, assicurare il miglioramento delle attuali, pessime condizioni di lavoro degli operatori e la piena esigibilità dei loro diritti.
Argomenti che vorremmo presto discutere con il Ministro della Giustizia Alfano, al quale chiediamo di convocarci quanto prima, come ha già fatto il suo collega Maroni con le OO.SS. della Polizia di Stato, e al quale chiederemo anche le ragioni dell’inopinata ed inaccettabile esclusione del personale del Comparto Sicurezza dalla detassazione degli straordinari, come noto parte integrante del lavoro quotidiano dei poliziotti penitenziari, da anni peraltro pagati molto meno del lavoro ordinario e tuttora in attesa di definizione nell’ambito della coda contrattuale.
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