Giustizia: i contenuti del "decreto sicurezza" approvato oggi
Ansa, 16 luglio 2008
Rinvio di 18 mesi dei processi "meno gravi"; elenco dei procedimenti penali che dovranno essere trattati prima degli altri; uso dell’esercito per garantire la sicurezza nelle strade; articolo 416-bis anche per le mafie straniere; aggravante della clandestinità. Sono queste alcune delle novità principali contenute nel decreto sicurezza sul quale l’aula della Camera è chiamata a votare la fiducia al governo.
Corsia preferenziale processi - Ogni ufficio giudiziario dovrà stilare, alla luce della direttiva del governo, un elenco dei processi che avranno corsia preferenziale nella formazione dei ruoli di udienza. E di queste priorità individuate, i capi degli uffici dovranno informare Csm e ministero della Giustizia.
I processi che hanno la precedenza - Passano in secondo piano tutti i processi che sono stati colpiti dall’indulto, che riguardano cioè reati commessi fino al 2 maggio 2006. Mentre dovranno essere celebrati subito i processi che prevedono il rito per direttissima, quelli con imputati detenuti e quelli che riguardano reati più gravi come mafia e terrorismo, incidenti sul lavoro, circolazione stradale, immigrazione clandestina. E quelli che hanno una pena superiore ai 4 anni. In più, i capi degli uffici giudiziari, nell’individuare i criteri di rinvio, dovranno tener conto della "gravità e della concreta offensività del reato, del pregiudizio che può derivare dal ritardo per la formazione della prova e per l’accertamento dei fatti, nonché dell’interesse della persona offesa".
Rinvio e prescrizione - Il rinvio non potrà superare i 18 mesi e sospende i termini di prescrizione. Non potrà essere disposto se l’imputato si oppone e se è già stata chiusa la fase del dibattimento. Gli elenchi delle priorità disposti dai singoli Capi degli uffici dovranno essere comunicati al Csm e al Guardasigilli che esprimerà la sua valutazione in sede di relazione annuale alle Camere sull’amministrazione della Giustizia. La parte civile potrà rifarsi in sede civile. In questo caso i termini a comparire saranno ridotti della metà e il giudice dovrà dare la precedenza.
Immigrazione clandestina - Tra i processi prioritari rientrano anche quelli per i reati relativi all’ingresso illegale in Italia (nel testo precedente non erano previsti).
Patteggiamento allargato - Per i processi colpiti da indulto si potrà ricorrere al patteggiamento, sempre che siano ancora in primo grado, e anche se sono scaduti i termini. Potrà essere chiesto anche se era già stato respinto in precedenza.
Uso esercito - Il ministro dell’Interno, di concerto con quello della Difesa e sentito il presidente del Consiglio, potrà ricorrere all’uso delle forze armate fino a 3.000 unità e per non più di sei mesi ogni volta che individuerà delle emergenze.
Pene più severe se identità è falsa - Inasprite le pene per chi dichiara una falsa identità a un pubblico ufficiale: reclusione da uno a sei anni (prima il massimo era tre anni). Introdotta la stessa pena anche per chi, per impedire l’identificazione, "altera parti del proprio o dell’altrui corpo".
Cambia 416-bis, condanne più dure e si apre a stranieri - Aumentano di due anni le pene per l’ associazione mafiosa e si estende il reato anche alle organizzazioni straniere.
Precedenza per infortuni sul lavoro - Nella formazione dei ruoli d’udienza i tribunali dovranno dare "priorità assoluta" ai reati commessi in violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Carcere per chi affitta a clandestini - Reclusione da sei mesi a tre anni per chi dà alloggio, "al fine di trarne ingiusto profitto", a immigrati clandestini. Prevista anche la confisca della casa. Inasprite le pene per chi dà lavoro a stranieri senza permesso di soggiorno.
Stretta contro ubriachi al volante - Modifiche al codice penale con la previsione di una pena da 3 a 10 anni di reclusione per l’automobilista ubriaco o drogato che causa incidenti mortali, con revoca della patente. Prevista anche la confisca del veicolo.
L’aggravante clandestinità - Pene aggravate di un terzo se a compiere reato è un soggetto presente illegalmente in Italia.
Ergastolo per chi uccide pubblico ufficiale - Introdotta l’aggravante che comporta l’ergastolo nel caso di omicidio di un ufficiale di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria.
Lotta a contraffazione - Sono introdotte norme specifiche in materia di distruzione delle merci contraffate sequestrate.
Espulsioni più facili per stranieri - Si ampliano i casi di espulsione su ordine del giudice per gli stranieri condannati. Sarà espulso chi è condannato a più di due anni di reclusione (prima era 10 anni). Obbligatorio l’arresto dell’autore, anche se non c’é flagranza, e si procede con rito direttissimo.
No a gratuito patrocinio per condannati mafia - I mafiosi già condannati non potranno più avvalersi del gratuito patrocinio.
Più coinvolgimento sindaci e polizie locali - Ai fini della sicurezza si danno più ampi poteri ai sindaci che potranno, per alcune misure, non rivolgersi neanche ai prefetti e la polizia di Stato dovrà coordinarsi anche con le polizie comunali e provinciali.
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