SIDIPE : “ALLARME MINORI”
“Non buttate l’acqua sporca con il bambino !” – Questo è il grido d’allarme lanciato dai dirigenti penitenziari che operano negli istituti e nei servizi per i minorenni, di fronte al paventato rischio di vedere non solo sciogliere l’apposito Dipartimento della Giustizia Minorile, nato nel 2001 come una costola da quello dell’Amministrazione Penitenziaria, di cui ha ereditato strutture e know-how e personale, tra i quali gli stessi poliziotti che negli istituti per i minorenni sono fortemente impegnati nelle attività rieducative, ma addirittura di vedere conferite le attività al Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, perdendosi in tal modo la essenziale natura di istituzione deputata all’esecuzione penale interna ed esterna nei confronti dei minori imputati o condannati.Per evitare tutto ciò, il SI.DI.PE.- aff. CISL/Fps, il più forte e antico sindacato dei direttori penitenziari, ha chiesto che vi sia una urgente convocazione da parte delle autorità politiche affinché si confrontino sul tema con le OO.SS. di tutto il personale interessato.Il segretario nazionale del SI.DI.PE., Enrico SBRIGLIA, ha inviato in data odierna un telegramma al ministro della Giustizia ALFANO, al Presidente del Consiglio BERLUSCONI ed ai Presidenti del Senato e della Camera, SCHIFANI e FINI, per chiedere un ripensamento sull’ipotesi di regolamento di riorganizzazione del ministero della giustizia, ove è prevista la innaturale migrazione di un patrimonio specifico professionale dell’esecuzione penale al Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.SBRIGLIA sostiene che, se il tutto è dettato da ragioni di risparmio della spesa pubblica, allora meglio sarebbe prevedere una nuova Direzione Generale, presso il Dipartimento dell’Amm.ne Penitenziaria, che si interessi esclusivamente dei minori.Non va infatti dimenticato la omogeneità se non uguale identità degli operatori per i minorenni, i quali provengono in gran numero dai “penitenziari” e/o sono ad essi assimilabili (Dirigenti Penitenziari di Diritto Pubblico, dirigenti amministrativi, educatori, assistenti sociali, ragionieri, operatori amministrativi, esperti psicologi, poliziotti penitenziari…).SBRIGLIA continua affermando che, dopo lo smantellamento della medicina penitenziaria, voluta dal precedente Governo di centro sinistra e, singolarmente, portata a termine dall’attuale, in un momento tra i più difficili del mondo penitenziario, si assisterebbe ad un’altra operazione di depauperamento dell’esecuzione penale, con conseguenze inimmaginabili sul piano della credibilità della funzione rieducativa della pena.
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