L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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domenica 25 gennaio 2009

Giustizia: soldi Cassa ammende per nuove carceri? una truffa


di Stefano Anastasia

www.innocentievasioni.net, 24 gennaio 2009

"Il grado di civilizzazione di un Paese si misura dalle sue prigioni", scriveva circa un secolo e mezzo fa Fedor Dostoevskij. Il che significa che da quel fondo di bottiglia si ha uno sguardo veritiero sulle cose del mondo, e le cose del mondo vanno così: come ci ha spiegato il Ministro Tremonti, non è più tempo di finanza creativa, bisogna che lo Stato torni ad assumersi le proprie responsabilità.

E allora, chiusa la stagione neo-lib della Dike Aedifica Spa, la controllata di Patrimonio Spa, che avrebbe dovuto risolvere il problema della edilizia penitenziaria durante i governi Berlusconi bis e ter (e sappiamo com’è finita): ecco che, con il Berlusconi quater e la crisi finanziaria globale, è arrivato il tempo del caro, vecchio Commissario straordinario di Governo. Il Bertolaso delle carceri e degli investimenti pubblici per la costruzione delle carceri.

È questo, per il momento, il topolino partorito dalla montagna denominata "riforma della giustizia", il punto di incontro tra quelle forze della maggioranza che vorrebbero mettere più gente possibile in galera e quelle altre che, pur non avendo nulla da obiettare su questo incubo claustrofobico, si preoccupano che vi siano quanto meno spazi sufficienti per tutti. Ovvero: più galera per tutti e più galere per tutti.

Vale sempre l’obiezione che non saranno carceri costruite in cinque, dieci o venti anni a contenere il sovraffollamento penitenziario che non è di oggi, ma già di ieri. Se - come ha spiegato Roberto Cota ("il numero dei detenuti italiani non è eccessivo. Se avessimo la stessa proporzione degli Stati Uniti in carcere ci sarebbero 400.000 persone") - il punto di riferimento sono gli Usa pre-Obama, il Paese con il tasso di detenzione più alto del mondo e mediamente sette volte superiore a quello dell’Europa occidentale, altro che prefabbricati per i detenuti in attesa di giudizio, il Bertolaso delle carceri dovrà attrezzarsi con le tende da campo, come si usa - appunto - nella protezione civile.

Ma ciò che è più grave nella decisione del Governo è la vera e propria truffa operata ai danni dei detenuti: l’investimento pubblico nell’edilizia penitenziaria prevede l’acquisizione delle risorse finanziarie della Cassa delle ammende: una cifra che supera di gran lunga i cento milioni di euro e che dovrebbe essere destinata all’assistenza economica delle famiglie dei detenuti e ai programmi per il loro reinserimento sociale. Niente male per il nostro Robin Hood: prende ai poveri per metterli in galera. Dal carcere al carcere. E così l’ambiziosissimo progetto di "400.000 detenuti" - che finalmente ci metterebbe "al passo con l’America" - non appare poi così irraggiungibile.