RSU UEPE DI COSENZA DENUNCIA LA GRAVE SITUAZIONE DEL LORO SERVIZIO
La RSU dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Cosenza segnala la vera criticità venutasi a creare, cltre che per la già grave e prolungata carenza d’organico di personale di Servizio Sociale, ripetutamente ed inutilmente sottoposta all’attenzione dei competenti Uffici, anche a causa dell’ulteriore riduzione delle unità in servizio, dopo la messa in quiescenza di due Assistenti Sociali e di un Collaboratore amministrativo. Dei 7 Assistenti Sociali rimasti in servizio, rispetto ad una pianta organica prevista di 21 unità, due rivestono incarico di Capo Area, con uguali carichi di lavoro, tre sono destinatari della legge 104/92 ed uno di essi lavora con contratto part time. Anche tra il personale amministrativo, dei 4 assegnati, tre sono destinatari della legge 104/92 e sussistono obiettive carenze che rendono molto difficoltosi i normali adempimenti.
Nel denunciare la grave situazione in cui versa il personale tutto dell’Ufficio e l’evidente stato di sofferenza degli assistenti sociali ancora in servizio, oberati di carichi di lavoro individuali insostenibili, si sottolinea come siano venute ormai a mancare le essenziali condizioni lavorative per svolgere le ordinarie attività istituzionali.
I compiti istituzionali del servizio sociale, della consulenza richiesta dalla Magistratura di Sorveglianza, all’esecuzione penale esterna, dalla consulenza nell’osservazione e nel trattamento in Istituti Penitenziari ricadenti in realtà territoriali con particolari caratteristiche e con fenomeni delinquenziali di varia natura e portata, al lavoro per progetti ed all’attività di rete sul territorio, richiedono qualificati ed oculati interventi professionali che mettono in gioco valori umani e sociali, che, proprio per tale motivo, necessiterebbero di tempi e presupposti diversi da quelli possibili in situazioni di cronica emergenza.
La quantità degli interventi ha ormai penalizzato inesorabilmente la quantità degli stessi e l’assoluto silenzio che ha seguito ogni richiesta di attenzione da parte di Organi Superiori ha profondamente amareggiato e demotivato tutti i lavoratori.
La situazione di fatto sta, in ogni caso, comportando un impegno non più sostenibile da parte d’ogni operatore, che si sente sotto costante pressione e, al contempo, totalmente ignorato dall’amministrazione, che dovrebbe, invece, prevenire, con decisioni non più rinviabili, il danno che il perdurare dello stato di fatto continua a produrre, con costi umani ed economici d’indubbio rilievo.
Per tutto quanto sopra evidenziato la RSU dell’Uepe di Cosenza
CHIEDE
Agli Organi Superiori di predisporre ogni intervento utile, per quanto di competenza, alla risoluzione delle problematiche a tutela dei lavoratori e alle OO.SS. di farsi portavoce della necessità di intervenire al più presto per portare a soluzione i problemi, con l’urgente assegnazione di personale di Servizio Sociale, a cui affiancare un congruo numero di collaboratori amministrativi e di altro personale necessario a garantire lo svolgimento dei propri compiti istituzionali ed a superare le condizioni di lavorio precarie, di rischio,oltre che lesive della dignità del lavoratore, in cui sono costretti a lavorare.
RSU UEPE COSENZA
Nel denunciare la grave situazione in cui versa il personale tutto dell’Ufficio e l’evidente stato di sofferenza degli assistenti sociali ancora in servizio, oberati di carichi di lavoro individuali insostenibili, si sottolinea come siano venute ormai a mancare le essenziali condizioni lavorative per svolgere le ordinarie attività istituzionali.
I compiti istituzionali del servizio sociale, della consulenza richiesta dalla Magistratura di Sorveglianza, all’esecuzione penale esterna, dalla consulenza nell’osservazione e nel trattamento in Istituti Penitenziari ricadenti in realtà territoriali con particolari caratteristiche e con fenomeni delinquenziali di varia natura e portata, al lavoro per progetti ed all’attività di rete sul territorio, richiedono qualificati ed oculati interventi professionali che mettono in gioco valori umani e sociali, che, proprio per tale motivo, necessiterebbero di tempi e presupposti diversi da quelli possibili in situazioni di cronica emergenza.
La quantità degli interventi ha ormai penalizzato inesorabilmente la quantità degli stessi e l’assoluto silenzio che ha seguito ogni richiesta di attenzione da parte di Organi Superiori ha profondamente amareggiato e demotivato tutti i lavoratori.
La situazione di fatto sta, in ogni caso, comportando un impegno non più sostenibile da parte d’ogni operatore, che si sente sotto costante pressione e, al contempo, totalmente ignorato dall’amministrazione, che dovrebbe, invece, prevenire, con decisioni non più rinviabili, il danno che il perdurare dello stato di fatto continua a produrre, con costi umani ed economici d’indubbio rilievo.
Per tutto quanto sopra evidenziato la RSU dell’Uepe di Cosenza
CHIEDE
Agli Organi Superiori di predisporre ogni intervento utile, per quanto di competenza, alla risoluzione delle problematiche a tutela dei lavoratori e alle OO.SS. di farsi portavoce della necessità di intervenire al più presto per portare a soluzione i problemi, con l’urgente assegnazione di personale di Servizio Sociale, a cui affiancare un congruo numero di collaboratori amministrativi e di altro personale necessario a garantire lo svolgimento dei propri compiti istituzionali ed a superare le condizioni di lavorio precarie, di rischio,oltre che lesive della dignità del lavoratore, in cui sono costretti a lavorare.
RSU UEPE COSENZA
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