Pisapia; sono stupefatto, così il Governo cambia rotta
Secolo XIX, 21 ottobre 2009
Giuliano Pisapia è "stupefatto". Piacevolmente, da quanto prevede, a pagina 9, il "piano carceri" del Dap. Avvocato e giurista, impegnato anche alla Ue sulla legislazione in tema di tossicodipendenze, già parlamentare, non s’aspettava di vedere accorciata di 12 mesi la detenzione in cella.
Avvocato Pisapia, l’articolo 1 dà "disposizioni per l’espiazione delle pene detentive non superiori a un anno nei confronti di detenuti per reati di non particolare gravità". Che cosa cambierà?
"È una novità molto, molto importante. Una misura completamente nuova. Che dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri dovrà essere inserita nell’ordinamento penitenziario. Se approvato, e lo spero molto, quest’articolo segnerebbe un’importantissima inversione di tendenza di questo governo, in tema di giustizia".
Chi potrebbe lasciare il carcere, restandosene "nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza o accoglienza"?
"Certamente, non potrebbero beneficiarne persone condannate per reati gravi".
Cioè?
"Nessuna scarcerazione anticipata per chi abbia avuto condanne per mafia, terrorismo, sequestro a scopo di estorsione, omicidio e violenza sessuale".
Un provvedimento rivoluzionario.
"Assolutamente sì. Nella filosofia. Ora si può lasciare il carcere in anticipo. La legge già lo prevede, ma dopo aver dato prove di ravvedimento e dopo un accurato esame dei giudici. Se passasse questa nuova misura, l’uscita sarebbe automatica, salvo prova del contrario: cattiva condotta e via dicendo. Una rivoluzione copernicana".
L’articolo 2 prevede "modifiche all’articolo 385". Cambierà il codice, sul reato di evasione?
"L’inasprimento delle pene per chi evade dai domiciliari è legato all’uscita anticipata dal carcere a favore dei domiciliari. Francamente, mi pare logico. Se approvato dalle Camere, dopo il Consiglio dei ministri, modificherebbe l’articolo 385. Su questo specifico tema, andrebbe cambiato il codice penale".
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