L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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venerdì 13 novembre 2009

UNSA SAG: Lettera aperta al Presidente Ionta


Al Pres. Franco IONTA
Capo del Dipartimento dell’Amm.ne Penitenziaria e Commissario Straordinario per l’emergenza carceri

Egr. Presidente,
la nostra Organizzazione Sindacale nel leggere la Sua nota del 2 novembre u.s. è rimasta sorpresa e sconcertata per i suoi contenuti che nulla aggiungono alla consapevolezza degli operatori penitenziari di essere lasciati al loro destino, evidenziando di conseguenza un chiaro segnale di debolezza dell’Amministrazione.
Questo non è ”… un particolare momento di difficoltà...”, ma la condizione permanente del sistema penitenziario che si vede negato dalla politica l’attenzione necessaria a garantire il proprio mandato Costituzionale e a tutelare l’operato del personale, sia civile sia di polizia penitenziaria, il quale con spirito di sacrificio quotidianamente si espone senza adeguate tutele.
Il punto è, Sig. Presidente, che, contrariamente a quanto detto nella citata nota, non basta mantenere i nervi saldi quando ci si sente soli, né tanto meno lavorare con lucidità quando mancano le risorse. In particolare i lavoratori penitenziari vorrebbero conoscere quali sono gli obiettivi comuni, dato che le linee guida del cosiddetto “piano carceri” non sono mai state illustrate alle rappresentanze sindacali.
Nel novembre 2008, precisamente il giorno 27, la Confsal-Unsa Le rappresentò il crescente disagio, e malessere, espresso dal personale civile, nelle numerose e partecipate assemblee sindacali tenute da questa O.S. in tutto il territorio nazionale, in relazione all’ingiusta disparità di trattamento giuridico ed economico rispetto al restante personale della dirigenza e della polizia penitenziaria che opera nel medesimo contesto lavorativo.
Le abbiamo altresì evidenziato che persino all’interno del comparto ministeri il personale civile penitenziario si trova in condizione di minor favore, non essendo mai stato destinatario degli incrementi del F.U.A., istituiti con leggi speciali in ben 10 ministeri.
La nostra O.S. ha inoltre rimarcato che l’indennità di servizio penitenziario, istituita con leggi specifiche in relazione al rischio connesso alla particolare funzione esercitata nel contesto carcerario, dal 1995 è stata vanificata con l’abrogazione degli incrementi economici sessennali e con varie perequazioni.
Questo disagio Lei lo ha constatato direttamente nel corso delle visite effettuate presso i Provveditorati regionali, avendo incontrato anche il “personale civile” al quale, in quelle occasioni, ha assicurato il suo impegno per trovare soluzioni idonee a rendere giustizia in merito alle discriminazioni normative: assicurazione data anche alla Confsal-Unsa, il 27 novembre 2008, trovando condivisibili le nostre argomentazioni.
E’ passato un anno e, nonostante le promesse, nulla è stato fatto dall’Amministrazione per dare un segnale di attenzione al personale civile che, nel frattempo, a breve subirà gli effetti negativi del D.Lgs Brunetta.
La Confsal-Unsa Le sollecita pertanto un deciso intervento, anche nella sua veste di Commissario straordinario, affinché possano essere inseriti nel provvedimento relativo al cosiddetto “piano carceri” interventi quali :
- Incremento delle dotazioni organiche del personale, in considerazione del sovraffollamento carcerario
- Implementazione del Fondo Unico di Amministrazione, al fine di disporre di adeguate risorse da destinare alla produttività del personale
- Novellamento della specificità dell’indennità di servizio penitenziario, anche mediante il ripristino degli aumenti sessennali
- Valorizzazione dello status del personale civile, in termini giuridici ed economici, analogamente a quello di polizia penitenziaria.
Rimarchiamo che il lavoro espletato da tutti gli operatori penitenziari è stato qualificato come “MISSIONE” e classificato “DI NATURA INGRATA” sia nelle “Regole Minime per il trattamento del detenuto” (risoluzione adottata dall’ONU in Ginevra il 30 agosto 1955) sia nelle “Regole Penitenziarie Europee” (Raccomandazione n. 87-3), entrambe recepite dal Governo Italiano.
Questa è la difficile realtà del lavoro di tutto il personale civile, che nella Sua nota Lei ha definito, riduttivamente, come amministrativo, il quale non ha apprezzato la marginalità riservatagli anche in questa occasione.
Alla Confsal-Unsa piace evidenziare un’Amministrazione Penitenziaria che opera valorizzando tutte le professionalità, le quali unitamente concorrono a garantire il diritto costituzionale al trattamento ed alla risocializzazione delle persone detenute.
In attesa di riscontro si inviano distinti saluti.
Roma, 11 Novembre 2009.
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Massimo BATTAGLIA