Ministero della Giustizia: proclamato lo stato di agitazione del personale - Comunicato Stampa del Segretario nazionale FPCGIL Antonio Crispi
La riforma della giustizia è all'ordine del giorno e il Governo contraddice ancora una volta se stesso.
Nel dpef di programmazione economica 2010/13 le richieste del Ministro Alfano, a sostegno delle riforme della giustizia annunciate, riguardavano investimenti per il riconoscimento professionale del personale e nuove assunzioni.
Da quanto emerso invece durante una recente riunione ufficiale il Ministro ha chiesto ed il Governo ha puntualmente detto di no, confermando che l'ansia riformatrice non è finalizzata ad una maggiore efficienza ma ha obiettivi politici che tutelano singoli imputati.
I lavoratori degli Uffici Giudiziari, della Giustizia Minorile e dell'Amministrazione Penitenziaria sono impegnati quotidianamente ad assicurare ai cittadini un diritto costituzionalmente garantito e operano in settori complessi e delicati come quello della tutela dei minori e dell'esecuzione penale all'interno e all'esterno delle carceri. Da tempo lavorano in condizioni gravose al limite della sopportabilità, aggravate dai tagli indiscriminati alle risorse e agli organici operati dal Governo che mettono a rischio le finalità istituzionali del sistema giustizia e mortificano le professionalità dei lavoratori.
Sino ad oggi non è giunta alcuna risposta concreta dal Governo se non campagne mediatiche ad effetto che nascondono l'assenza di un progetto e un sostanziale disprezzo verso servizi così importanti per i cittadini e per la democrazia del paese.
Per questo abbiamo proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale del Ministero della Giustizia e, se il Governo dovesse continuare a rimanere sordo alle nostre richieste, metteremo in campo ogni azione possibile per migliorare le condizioni di lavoro ed il servizio offerto alla cittadinanza.
Roma, 5 novembre 2009
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