Berlusconi; no amnistie, soluzione durerà nel tempo
9colonne, 13 gennaio 2010
"Uno Stato civile toglie la libertà a chi commette un reato e viene giudicato colpevole da un tribunale, ma non può togliere la dignità e attentare alla salute dei detenuti che si trovano nelle carceri" così Berlusconi ha parlato in conferenza stampa del piano carceri varato dal Consiglio dei ministri, aggiungendo che per questo piano sarà usato "il sistema dei tre turni che ci ha consentito in Abruzzo di mettere sotto un tetto quanti avevano perso una casa".
Il presidente del Consiglio ha sottolineato come nelle carceri hanno dormito ieri 64.670 detenuti, sostenendo che si tratta di "una situazione non più tollerabile. Se in passato - aggiunge - si sono fatti condoni e amnistie, noi vogliamo creare una situazione che duri nel tempo". In questo quadro si interverrà anche con "l’assegnazione dei domiciliari a chi deve scontare un ultimo periodo di pena e quindi non ha alcun interesse a fuggire".
Questi i numeri: nel corso dello stato d’emergenza che durerà fino al 31 dicembre del 2010 - ha spiegato sempre in conferenza stampa il ministro della Giustizia Angelino Alfano "saranno costruiti 47 nuovi padiglioni nelle vecchie strutture sul modello dell’Aquila" mentre, nel corso del 2011 e del 2012, "saranno realizzate strutture flessibili e tradizionali su modello dell’Aquila": in totale, 21.749 posti in più.
Responsabile di questa "missione", come l’ha definita Alfano, sarà il capo del Dap, Franco Ionta. "Con 600 milioni di euro - spiega il Guardasigilli - costruiremo i 47 nuovi padiglioni. 500 milioni arrivano dalla legge Finanziaria mentre 100 milioni arrivano dal bilancio del ministero della Giustizia". Il Consiglio dei ministri ha varato anche un ddl che introduce la possibilità dei domiciliari per chi deve scontare un anno di pena residua e la messa alla prova delle persone imputabili per reati fino a tre anni, che potranno, spiega Alfano, "svolgere lavori di pubblica utilità sospendendo il processo".
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