CGIL : INCONTRO CON ALFANO SUL PIANO CARCERI
Comunicato Stampa di Francesco Quinti e Lina Lamonica
Responsabili nazionali comparto sicurezza e penitenziario
PIANO CARCERI: il Ministro Alfano convoca l'ennesima riunione sul piano carceri. Ma questa volta non ci presteremo alle sue strumentalizzazioni.
Il Ministro della Giustizia ha convocato per oggi alle 13:00 e alle 15.00 una riunione con le rappresentanze sindacali della Polizia Penitenziaria e del personale socio educativo ed assistenziale del settore penitenziario “al fine di acquisire suggerimenti sul piano dell’edilizia penitenziaria e sulle modalità della sua gestione, in particolare all’interno di strutture penitenziarie già esistenti”.
Un invito singolare quello fattoci recapitare dal Ministro Alfano, sia per il tema scelto, già dibattuto lo scorso 26 gennaio senza alcun risultato tangibile, sia per la natura quasi provocatoria che cela: il Guardasigilli tenta di indurre l'opinione pubblica e i lavoratori a ritenere che una discussione con le rappresentanze sindacali, peraltro già avvenuta all'indomani della dichiarazione di stato d'emergenza, possa spostare il merito di decisioni assunte in altre sedi dal Governo.
Non ci presteremo alle strumentalizzazioni di chi usa il tema carcerario per ritagliarsi uno spazio di visibilità senza produrre proposte risolutive e senza essere in grado di accogliere una sola delle proposte avanzate dagli operatori. Quindi diserteremo l'incontro.
I nostri rilievi restano i medesimi mossi il 26 gennaio in occasione dell'illustrazione del tanto sbandierato “piano carceri”: mancano 1,5 miliardi di euro per realizzare il piano edilizio; manca il personale per gestire l'esistente, figurarsi per l'espansione delle strutture penitenziarie; mancano i 2000 poliziotti in più di cui il Ministro Alfano continua a parlare ai mezzi di informazione.
Dal 26 Gennaio ad oggi, al netto della propaganda, il Governo e il Ministro sono rimasti immobili mentre i detenuti lievitavano fino a quota 67.000 e il personale diminuiva.
Un record negativo assoluto.
Per risolvere l'emergenza servono risorse economiche, occorre aumentare di diverse migliaia di unità il personale della Polizia Penitenziaria e delle altre professionalità penitenziarie e, soprattutto, attuare concreti provvedimenti di deflazione delle attuali presenze in carcere; un obiettivo da perseguire tenacemente, che passa anche attraverso appropriati percorsi di recupero, l’implementazione delle misure alternative alla detenzione e l’affidamento della tossicodipendenza alle comunità terapeutiche.
Alfano si assuma le sue responsabilità e non cerchi alibi o stampelle.
Saremo disposti al confronto solo se correttamente informati e, soprattutto, quando il Governo la smetterà di fare propaganda sulla pelle delle persone e degli operatori che rappresentiamo.
Roma, 13 aprile 2010
Responsabili nazionali comparto sicurezza e penitenziario
PIANO CARCERI: il Ministro Alfano convoca l'ennesima riunione sul piano carceri. Ma questa volta non ci presteremo alle sue strumentalizzazioni.
Il Ministro della Giustizia ha convocato per oggi alle 13:00 e alle 15.00 una riunione con le rappresentanze sindacali della Polizia Penitenziaria e del personale socio educativo ed assistenziale del settore penitenziario “al fine di acquisire suggerimenti sul piano dell’edilizia penitenziaria e sulle modalità della sua gestione, in particolare all’interno di strutture penitenziarie già esistenti”.
Un invito singolare quello fattoci recapitare dal Ministro Alfano, sia per il tema scelto, già dibattuto lo scorso 26 gennaio senza alcun risultato tangibile, sia per la natura quasi provocatoria che cela: il Guardasigilli tenta di indurre l'opinione pubblica e i lavoratori a ritenere che una discussione con le rappresentanze sindacali, peraltro già avvenuta all'indomani della dichiarazione di stato d'emergenza, possa spostare il merito di decisioni assunte in altre sedi dal Governo.
Non ci presteremo alle strumentalizzazioni di chi usa il tema carcerario per ritagliarsi uno spazio di visibilità senza produrre proposte risolutive e senza essere in grado di accogliere una sola delle proposte avanzate dagli operatori. Quindi diserteremo l'incontro.
I nostri rilievi restano i medesimi mossi il 26 gennaio in occasione dell'illustrazione del tanto sbandierato “piano carceri”: mancano 1,5 miliardi di euro per realizzare il piano edilizio; manca il personale per gestire l'esistente, figurarsi per l'espansione delle strutture penitenziarie; mancano i 2000 poliziotti in più di cui il Ministro Alfano continua a parlare ai mezzi di informazione.
Dal 26 Gennaio ad oggi, al netto della propaganda, il Governo e il Ministro sono rimasti immobili mentre i detenuti lievitavano fino a quota 67.000 e il personale diminuiva.
Un record negativo assoluto.
Per risolvere l'emergenza servono risorse economiche, occorre aumentare di diverse migliaia di unità il personale della Polizia Penitenziaria e delle altre professionalità penitenziarie e, soprattutto, attuare concreti provvedimenti di deflazione delle attuali presenze in carcere; un obiettivo da perseguire tenacemente, che passa anche attraverso appropriati percorsi di recupero, l’implementazione delle misure alternative alla detenzione e l’affidamento della tossicodipendenza alle comunità terapeutiche.
Alfano si assuma le sue responsabilità e non cerchi alibi o stampelle.
Saremo disposti al confronto solo se correttamente informati e, soprattutto, quando il Governo la smetterà di fare propaganda sulla pelle delle persone e degli operatori che rappresentiamo.
Roma, 13 aprile 2010
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