L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 13 aprile 2010

La Fp Cgil - Podda e Crispi- scrivono al Ministro Alfano sul piano carceri



Al Ministro della Giustizia
On.le Angelino Alfano


L’ordine del giorno stabilito per la convocazione odierna prefigura una priorità di argomenti, all’interno della complessiva tematica carceraria, non integralmente condivisibili.
Infatti, come già si è avuto modo di affermare nel corso del precedente incontro, 26 gennaio 2010, non è percepibile una visione d’insieme in cui siano inclusi in chiave risolutiva i singoli problemi che affliggono il mondo penitenziario.
A nostro avviso, comunque, la priorità va conferita ad un disegno legislativo che tenda a modificare sensibilmente i flussi di accesso e i periodi di permanenza nel circuito carcerario. Riteniamo, infatti, che a legislazione invariata, qualsiasi modifica e ampliamento del patrimonio strutturale penitenziario possa risultare, nel breve e medio periodo, insufficiente.
In questo senso il disegno di legge C. 3291 presentato dal Ministro lo scorso 9 marzo con alcune innovazioni circa l’esecuzione delle pene deve avere la precedenza su tutte le altre iniziative, confidando anche che l’iter parlamentare possa ampliare le timide aperture che esso pur contiene, e semmai introdurne anche di nuove e più incisive.
La Fp Cgil non intende quindi essere complice di un disegno di puro e semplice assistenzialismo edilizio coniugato sul versante penitenziario, che non si inserisca in un piano organico di interventi che preveda, oltre a provvedimenti sul piano legislativo, anche altre iniziative sul versante delle risorse umane destinate a gestire gli istituti e servizi penitenziari.
L’attuale crisi del mondo penitenziario non può avere risposte parziali, o peggio ancora strumentali ad interessi che nulla hanno a che vedere con quelli legittimi che sono propri dei soggetti che assolvono compiti istituzionali.
In tal senso siamo favorevoli ad interventi di edilizia penitenziaria che mirino alla rivalutazione del patrimonio esistente, alla sua ristrutturazione per l’utilizzo di sistemi moderni di controllo finalizzati ad una maggiore razionalizzazione dell’impiego del personale, ed anche al suo ampliamento. Ma condizione essenziale è l’ utilizzo delle ordinarie e legali procedure di realizzazione e che si evitino speculazioni che, con il pretesto emergenziale, andrebbero a precostituire facili arricchimenti dei soliti e ben noti gruppi economici. Siamo convinti che le ordinarie procedure possano essere svolte in tempi ragionevoli se sostenute da un’adeguata volontà politica e dell’amministrazione.
Non siamo pregiudizialmente contrari ad affrontare una discussione su nuovi sistemi di costruzione,di edificabilità e di collocazione delle carceri, purché di questi si dimostri la agibilità tecnica, la compatibilità con il quadro normativo e finalistico dell’esecuzione penale, la concreta percorribilità gestionale.
Così come non siamo contrari ad esaminare l’applicabilità di sistemi di controllo elettronici su vasta scala, anche al fine di rendere maggiormente accessibili misure di tipo liberatorio, e sempre con la condizione irrinunciabile dl rispetto della dignità della persona.
Ma ci piacerebbe, infine, ma non da ultimo, anche ascoltare dal Ministro una proposta convincente su come intenda affrontare, ovviamente in maniera programmatica e progressiva, la crisi acuta che sta vivendo il personale penitenziario in tutte le sue componenti, della polizia penitenziaria, del comparto contrattuale ministeri, della dirigenza, per i problemi di carenza degli organici, di scadenze e di elusione contrattuale, di spinta motivazionale.
Siamo cioè in attesa di conoscere quale politica del personale sarà condotta per una parte ancora cospicua dell’attuale legislatura.

Roma, 13 aprile 2010

Il Segretario nazionale FP CGILAntonio CRISPI l Segretario Generale FP CGILCarlo PODDA